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Il ritorno dei Pct (aggiornato) OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Erano quasi del tutto scomparsi. Alcune banche li avevano rimossi dal catalogo. Altre mantenevano tassi che a far tanto arrivavano all’uno virgola qualcosa. Ora le cose stanno cambiando. E le remunerazioni dei pronti contro termine aumentano anche del 100% e più. Anche se, al massimo, si allineano con i rendimenti dei conti di deposito e dei Bot. Ecco tutte le novità del 2011

Il ritorno dei Pct (aggiornato)

Alcuni aumentano i rendimenti attivi anche del 100%, e più. Altri puntano su prodotti nuovi e tassi promozionali. Mentre le durate dei vincoli si allungano.
I Pronti Contro Termine (Pct), cioè i prodotti di risparmio gestito che permettono di ottenere una remunerazione attiva delle giacenze vincolando le somme depositate a scadenze prefissate a breve o brevissimo termine, stanno cambiando volto. Soprattutto rispetto a un anno fa.

Tre sono le novità più importanti dell'estate 2011. Per prima cosa cambiano i tassi creditori. I Pct del 2011 rendono di più rispetto a 12 mesi fa quando, complici i tassi di riferimento ai minimi storici, era già tanto se si riusciva a portare a casa un rendimento medio dell’1,15% netto (da qui in avanti tutti i tassi di interesse sono considerati al netto della ritenuta fiscale) per durate annuali. Nel 2011, invece, la remunerazione media garantita per vincoli a 12 mesi aumenta del 77,39%, arrivando a quota 2,04%. Ma sono molto più consistenti gli incrementi che interessano i rendimenti a 6 mesi, che aumentano di oltre il 100%, passando dallo 0,77% registrato a marzo 2010, all’attuale tasso medio dell’1,56%. Mentre per durate inferiori di massimo 3 mesi, la remunerazione arriva addirittura a segnare un +103,44%, con una media dell’1,18% cresciuta rispetto allo 0,58% medio previsto lo scorso anno.
Non si tratta di grandi numeri. In realtà, i Pct offrono in media più o meno quanto si può ricavare con un normale conto di deposito. Sottoscrivendo un deposito vincolato a 12 mesi, infatti, si può ottenere un tasso lordo medio del 2,85% che, al netto della ritenuta fiscale, arriva ad un massimo del 2,08%. Poco distante dal 2,04% medio garantito dai Pct per lo stesso vincolo temporale. Mentre si dimostrano di poco più convenienti rispetto ai Bot annuali che, stando alla media pubblicata da Banca d’Italia a giugno 2011, fruttano all’anno il 2,147% lordo. Vale a dire 1,87% netto.

Secondo, aumenta la durata dei vincoli a catalogo. Scompaiono, o quasi, le durate a 1 e 2 mesi, che nel 2011 vengono mantenute solo per i prodotti rispettivamente di Banca Sella e di CheBanca!. Mentre vengono lanciate sul mercato offerte più lunghe a 9, 15 e 18 mesi, assenti nella passata rilevazione. In particolare, introducono il vincolo a 9 mesi WeBank, UniCredit, Websella.it e Banca Sella, con un tasso medio riconosciuto dell’1,83%. Mentre i primi Pct a 15 mesi a comparire sul mercato sono quelli di Banca Sella, per nuovi e vecchi clienti che investono da un minimo di 50.000 euro. E sempre Banca Sella, affiancata dall’istituto solo online Websella.it, mette a catalogo un pronti contro termine con vincolo a 18 mesi, in assoluto il più lungo sul mercato. Con rendimenti che in media arrivano alla soglia massima del 2,43%.

Terza novità, arrivano prodotti nuovi. Da BNL BNP Paribas a Deutsche Bank, passando per Mediolanum che nel 2011 ha introdotto InMediolanum Plus Pct da 3, 6 e 12 mesi, rinominato come il nuovissimo conto di deposito appena lanciato, con tanto di sito ad hoc. Mentre ritornano, un po’ a sorpresa, offerte fuori catalogo da tempo, come MyProfit di Webank, assente per quasi due anni.

---- Of-Osservatorio finanziario ha analizzato le varie offerte sul mercato, mettendo a confronto caratteristiche, pregi e difetti di ciascun prodotto. Comparando tassi di interesse applicati per le varie durate disponibili, e valutando eventuali limiti minimi e massimi di giacenza in conto. E ha ordinato il campione 2011 in base alla remunerazione offerta per le durate a 12 mesi. La più diffusa, comune a quasi tutti i prodotti sul mercato. Anche se, alcuni istituti di credito preferiscono puntare sul breve periodo, e non superano la soglia massima dei 9 mesi.

La classifica
I rendimenti più elevati per le scadenze a 12 mesi sono garantiti da UniCredit, che promuove il suo Pct "MoneyBox" a 12 mesi fino al 3% netto: le altre scadenze sono a 3, 6 e 9 mesi rispettivamente con rendimento dell'1,25%, 2,00% e 2,50% sempre al netto delle imposte. Si parte da un deposito di 5.000,00 euro con aggiunte di 1.000,00 euro. UniCredit utilizza il richiamo del "3%" per una campagna promozionale sul conto corrente Genius First.
In precedenza UniCredit arrivava al 2,25% ma solo vincolando giacenze da un minimo di 50.000 euro ad un massimo di 250.000 euro per un anno. Mentre per importi inferiori compresi tra i 5.000 e i 50.000 euro, l’interesse attivo si assestava a quota 2%, sempre per Pct a 12 mesi.

Segue la new entry del 2011 Mediolanum con il 2,58% netto (dal 2,55% di un mese fa) offerto da InMediolanum Plus PCT in 4 operazioni di PCT trimestrali con rinnovo automatico. Il tasso attivo, inoltre, si riduce al 2,15% per vincoli a 6 mesi, costituiti da 2 operazioni di PCT trimestrali con rinnovo automatico, e si assesta al tondo 2% per durate a tre mesi. Per sottoscrivere il nuovo prodotto, è necessario essere correntisti di Mediolanum Freedom e investire da un minimo di 15.000 euro.

Segue, con il 2,45%, la nuovissima offerta di Websella.it, garantita per capitale a deposito a partire dalla soglia minima di 50.000 euro, in promozione dal 1° al 31 luglio 2011. Mentre il rendimento offerto, diminuisce per durate inferiori, arrivando a quota 1,50%, 1,30% e 0,93% rispettivamente per vincoli a 9, 6 e 3 mesi. In più, a scelta, è possibile attivare anche un vincolo della durata massima di 18 mesi, con un tasso del 2,89%, garantito sempre a patto che si vincolino capitali per un valore almeno pari a 50.000 euro.

Al terzo posto con il 2,40% per 12 mesi il Pct di Banco Popolare, acquistabile presso gli istituti di credito facenti parte del Gruppo. Che mantiene un tasso fisso a quota 2% per vincoli inferiori della durata massima di 4 mesi. Ma per ottenere il rendimento attivo, è necessario vincolare giacenze superiori alla soglia minima fissata a quota 20.000 euro.
IWPower Turbo di IWBank offre il 2,30% per scadenze a un anno, ma solo in promozione fino al 30 giugno 2011. E per somme depositate che partono da un minimo di 1.000 euro. Ma solo attivando l’opzione Turbo, prevista per ottenere l’extra rendimento, che autorizza la banca al prestito dei BOT sottoscritti acquistando il prodotto senza però che il cliente ne perda la piena disponibilità. Sempre con l’opzione Turbo, inoltre, è possibile attivare anche vincoli a 6 e 3 mesi, con remunerazioni rispettivamente pari all’1,50 e all’1%. Mentre con il classico IWPower, senza opzione Turbo, si può portare a casa un massimo dell’1,50%, 1% e 0,80%, per durate rispettivamente di 12, 6 e 3 mesi.

---- Segue, con il 2,20% per nuovi clienti che depositano per un anno somme a partire da un minimo di 50.000 euro, invece Banca Sella. L’offerta si divide in due, con tassi attivi più elevati per i nuovi clienti, e remunerazioni nette arrotondate per chi, invece, correntista lo è già. Così, ad esempio, per i già clienti il tasso attivo previsto sui vincoli a 12 mesi scende a quota 1,75%. Mentre sono disponibili anche durate inferiori da 1 mese, solo per i già correntisti, con interesse dello 0,70%, e da 3, 6 e 9 mesi, con remunerazione pari rispettivamente a 0,95%, 1,30% e 1,50% per i clienti del Gruppo, che salgono a quota 1,50%, 1,80% e 1,90% per i nuovi clienti.
Ma la novità di Banca Sella è rappresentata dalle durate oltre la media, con vincoli previsti a 15 o 18 mesi, e rendimenti attivi che salgono rispettivamente all’1,85% e al 2% per tutti i titolari di un conto presso la Banca. e raggiungono il valore massimo del 2,25% e del 2,40% per i nuovi sottoscrittori.

Fineco Bank con lo storico SuperSave, infine, arriva a offrire un tasso attivo dell’1,84%, per giacenze depositate a partire da un minimo di 1.000 euro. Ma il rendimento si riduce all’1,31% per vincoli semestrali, e si ferma a quota 1,05% per durate a tre mesi.

Le altre offerte
Non tutti i prodotti sul mercato, però, arrivano ad offrire rendimenti sui 12 mesi. Si ferma ad un massimo di 9 mesi, ad esempio, WeBank con MyProfit. Che garantisce un rendimento del 2,40% per somme depositate a partire dai 1.000 euro. E scende a quota 1,80% per durate semestrali, fermandosi al tondo 1,50% per vincoli che non durano più di 3 mesi. Mentre CheBanca! è l’unica del campione che si ferma ad un vincolo massimo di 8 mesi. Il rendimento riconosciuto per il vincolo massimo è pari al 2,40% fino al 31 luglio 2011 e per depositi minimi da 5.000 euro. Ma si riduce all’1,96% per vincoli a 4 mesi, e scende all’1,53% per durate di 2 mesi.

Deutsche Bank, nuovissimo, invece, prevede una sola opzione: il 2,20% per sei mesi. Anche se, in realtà, il Pronti Contro Termine può restare attivo fino ad un massimo di 5 anni. Funziona così: il tasso netto al 2,20% resta applicato per i primi sei mesi a capitali che superano la soglia minima di 5.000 euro. Ma può essere prolungato per i successivi 18 mesi con una remunerazione indicizzata all’Euribor, a cui vanno aggiunti 0,10 punti percentuali. Per tutto il terzo e il quarto anno, si può ottenere una remunerazione attiva pari all’Euribor sommato dello 0,15%, mentre durante il quinto (e ultimo) anno il tasso sale a Euribor più 0,40%. Se invece si volesse interrompere l’investimento prima del quinto anno, si possono sempre annullare le operazioni successive a ogni singola scadenza trimestrale.
Offrono rendimenti solo a 3 mesi, infine, il nuovo PowerCashBNL di BNL BNP Paribas con un rendimento dell’1,60%, e pctonline di Banca MPS, venduto sui canali solo online di Banca Infinita.



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