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Sorpresa. Il conto costa (molto) meno OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Le spese di gestione diminuscono dell’87,8% rispetto al 2005: un conto fai-da-te costa in media un euro al mese e comprende diversi servizi oltre ovviamente all’home&mobile banking, il bancomat, gli alert sms, la domiciliazione degli utenze, l’accredito di stipendio e pensione. Da utilizzare rigorosamente con internet, bancomat o cellulare se non si vuole pagare (molto) di più

Sorpresa. Il conto costa (molto) meno

Vien la voglia di dire: roba da non credere. Perché la notizia è proprio di quelle che lasciano a bocca aperta. I conti online fai-da-te in versione low cost, quelli creati apposta per essere gestiti autonomamente tramite internet, costano molto meno di qualche anno fa.
E con il passare del tempo, a dispetto delle previsioni, continuano a ridurre le commissioni . Le spese di gestione, necessarie al mantenimento dei canoni di abbonamento mensile o annuale, infatti, in soli 6 anni sono diminuite dell’87,8% circa, passando da una media annua di 98,50 euro nel 2005 per il solo canone di abbonamento, ad un costo più contenuto di 12,01 euro. Mentre, rispetto ai 12,12 euro previsti nel 2010, il costo medio annuo da sostenere per mantenere attiva l’operatività, è rimasto sostanzialmente stabile (-0,90%).

È quanto emerge dalla IX Edizione del Rapporto Conti Correnti di Of-Osservatorio finanziario aggiornata ad agosto 2011, che ha analizzato un campione rappresentativo di 30 conti per l’online, appartenenti agli istituti di credito top player del mercato (UniCredit, Intesa Sanpaolo, MPS), ma anche a banche di medie dimensioni (come Allianz Bank, Barclays Bank, Banca Sella ecc.), istituti solo online (tipo ING Direct, IWBank e Webank), e alcune territoriali (come Banca Popolare di Vicenza, Banca Popolare Etruria, Banca delle Marche).
Diciassette di questi conti fai-da-te, oltre il 56%, sono di fatto completamente gratuiti, se gestiti online senza mai (o quasi) recarsi in filiale. MPS, ad esempio, non applica spese mensili per la gestione di Contoonline, così come ING Direct che, in più rimborsa anche l’imposta di bollo, a patto però che si disponga l’accredito automatico di stipendi e pensioni o, in alternativa, si mantenga un saldo medio trimestrale di almeno 3.000 euro.

Il fatto è che negli ultimi tempi molte cose sono cambiate. E anche se alcuni conti a zero spese presenti nel campione 2010, come Zerotondo di Intesa Sanpaolo, nel 2011 scompaiono per lasciare spazio a nuovi prodotti come Conto Facile con canone maggiorato a 4 euro al mese, ci sono tuttavia alcune novità interessanti sul mercato.
Come il nuovo ZeroZeroUBI di UBI Banca, con canone mensile tutto a zero che va ad affiancarsi, nell’offerta per internet, allo storico Duetto Click & Go, ancora a catalogo, con spese di gestione pari a 0,99 euro al mese. Mentre Banco Desio aumenta il costo previsto per Conto Libero portando il canone, gratuito fino a 12 mesi fa, a quota 2 euro al mese, ma in più riduce il costo della carta di credito Choise, che passa dai 30,99 euro del 2010 agli attuali 21 euro.

A zero e comprese nel canone, inoltre, anche 240 operazioni all’anno, disposte via filiale, internet o telefono. Scompare dal campione 2011 anche Carife Online di Banca Carife, rimpiazzato dal nuovo EasyWeb, entrambi con canone gratuito, ma costi diversi applicati alle operazioni svolte via internet.
Per la disposizione di un bonifico online, infatti, il nuovo conto corrente prevede una commissione di 0,50 euro, mentre prima era sempre gratuito. L’estratto conto passa da 1 euro a 1,20 euro mentre le operazioni allo sportello si riducono da quota 3,50 a 2,30 euro. ---- E’ possibile diminuire, però, ulteriormente il canone annuale medio, attivando altri prodotti e servizi della banca. Riducendo, di conseguenza, anche la spesa media annua necessaria per la gestione del conto corrente. A patto però di rispettare le condizioni standard previste dal conto corrente.
Per esempio i 5 euro al mese fissi previsti da Banca Generali per la gestione di BG Zero possono essere azzerati completamente accreditando stipendi o pensioni tutti i mesi (1 euro di sconto) e domiciliando bollette e utenze (1 euro). In più, si può ottenere uno sconto ulteriore sul canone mensile pari a 1 euro per un patrimonio gestito superiore ai 10.000 euro, per spese mensili effettuate con carta di credito maggiori di 300 euro e, ancora, per commissioni mensili di negoziazione titoli di almeno 25 euro.

Stile Virtuoso di Banca Carige costa 3 euro al mese se lo gestisce via filiale e sportello, ma resta fisso a quota zero euro se si effettua almeno un’operazione dispositiva (come bonifico, giroconto, pagamento utenze, ricarica del cellulare, ecc.) attraverso il servizio di internet banking Online Family. Mentre il primo mese è sempre gratis per tutti.

Anche Conto Fineco di Fineco Bank, la banca online del Gruppo Unicredit permette di ridurre il canone mensile fino ad azzerarlo. In pratica, per tutti gli under 28 la spesa mensile resta sempre fissa a zero, mentre per tutti gli altri è necessario disporre l’accredito automatico dello stipendio, o in alternativa, un versamento ricorrente di almeno 1.500 euro. Ma in alternativa si può anche disporre di uno sconto graduale, che incrementa all’aumentare dei servizi extra sottoscritti.
Così, ad esempio, si può ottenere uno sconto di 1 euro per versamenti ricorrenti di almeno 400 euro al mese, per spese di almeno 300 euro disposte con carta di credito o bancomat, per un patrimonio gestito di 2.000 euro, per 2.000 euro di compravendita titoli e per patrimoni complessivi di almeno 10.000 euro.

Conto BNL Revolution di BNL-BNP Paribas, che comporta un costo mensile di 6,90 euro nei mesi in cui ci si reca, anche solo una volta, allo sportello della banca per effettuare operazioni dispositive e di pagamento, può essere azzerato utilizzando, per gestire l’operatività del conto, esclusivamente il canale online.
Supponendo, pertanto, di avere tutte le condizioni necessarie previste da ciascun conto corrente per l’azzeramento del canone di spesa mensile, la media annua si dimezza, riducendosi da quota 12,01 euro ad un massimo di 6,20 euro. Che, a conti fatti, vogliono dire una diminuzione del 93,70% rispetto al valore calcolato nel 2005. E una riduzione del 48,84% rispetto al canone medio annuo registrato nel 2010.

Un’unica avvertenza è doverosa: trattandosi di conti fai-da-te, bisogna prestare attenzione alle spese per servizi presso la filiale, come il prelievo e bonifico. La media rilevata nel IX Rapporto Conti&Depositi di Of è infatti di 3,28 euro per operazione. Rimangono a pagamento anche i prelievi al bancomat in banche diverse dalla propria, ma solo per le reti molto presenti sul territorio come Unicredit, Intesa Sanpaolo, UBI Banca. I conti low cost, in realtà, stanno via via riducendo questa spesa e in genere permettono il prelievo a zero su tutti i bancomat in Italia e in Europa. Così fa, per esempio, BNL-Gruppo BNP Paribas.
La spesa media di un prelievo bancomat fuori dal circuito della banca è per ora pari a 1,37 euro
, nel campione di conti online e non analizzato da Of Osservatorio finanziario (che in questo caso comprende 50 istituti). Nel quale si ricava anche che l’88% dei conti analizzati include un bancomat gratuito, mentre un quarto “regala” una carta di credito base.

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