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Se il caffè lo paga il cellulare OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Stanno arrivando. Sono i discussi nuovi sistemi per i piccoli pagamenti. Quelli che il governo vuole imporre agli Italiani per imperio. Si tratta di due tecnologie. Quella che utilizza il cellulare sarà promossa soprattutto dalle banche popolari. La seconda, che si basa sul “senza contatto” sarà sostenuta in particolare da Intesa Sanpaolo e da BancoPosta. Ecco come funzionano e cosa potrebbe cambiare nelle spese di tutti i giorni, dal panettiere al taxi. E i rischi per la sicurezza dei nostri soldi

Se il caffè lo paga il cellulare

Eccoli qui, i discussi nuovi sistemi per i piccoli pagamenti che il governo vuole rendere obbligatori in base alle norme del Decreto Digitalia, Confcommercio permettendo. Ne stanno per arrivare di due tipi. Ed entrambi hanno la pretesa di superare tutti o quasi i problemi che si sono manifestati in ormai quasi dieci anni di esperimenti e che finora non ne hanno permesso la consacrazione.

La prima novità sarà annunciata a breve da CartaSì (la società delle carte di credito delle banche popolari) e da Ingenico, l’azienda francese che, anche in Italia, distribuisce i Pos (Point of Sale), i lettori di carte di pagamento (bancomat, credit card e prepagate). È un nuovo modo di pagare con il cellulare che si basa su un piccolo oggetto di plastica dura, chiamato dongle. Grande poco più di tre centimetri per lato, il dongle va aggiunto al cellulare dall'attacco delle cuffie. E quando una carta bancomat o di credito (ma anche una smart card qualsiasi come una tessera sanitaria o una carta d'identità elettronica) vi è passata (strisciata) nell’apposita scanalatura, il cellulare e pronto per ricevere e trasmettere le informazioni.

E così si può saldare il conto dell'elettricista, del taxi e del fruttivendolo. Il tassista collegherà il dongle al proprio cellulare. Il cliente striscerà il bancomat o la carta di credito e inserirà l'importo da pagare, insieme al Pin della card nel cellulare del tassista. Dopo pochi secondi, a transazione avvenuta, sia chi paga sia il beneficiario riceveranno un SMS, un messaggino che avvisa del pagamento effettuato con gli estremi (data, ora, luogo eccetera). La ricevuta potrà essere inviata anche via email. Il dongle, inoltre, si può collegare a un tablet, come l'iPad della Apple, trasformandolo in un registratore di cassa portatile.

Questo sistema di pagamento è già stato sperimentato negli USA. In California, (ve ne sono di tre società: Square, messo a punto dall'deatore di Twitter, "Paypal Here" di Paypal e Intuit), lo si può trovare anche in alcuni caffè, all'edicola, nei mercati e mercatini, e perfino nei baracchini che riforniscono di hot dogs e bevande agli angoli delle strade. Square, che ha stretto da poco una partership con Starbucks, la catena di caffetterie made in USA, ha comunicato di aver raggiunto 2 milioni di utenti e circa 6 miliardi di dollari in transazioni in poco più di 2 anni. Intuit, il cui RoamPay è il modello scelto da Ingenico, ha dichiarato oltre 1 milione di dongle distribuiti in poco più di un anno.

La differenza tra il modo di pagare negli USA e in Italia riguarda il conto corrente. Negli States, il beneficiario deve aprire un conto virtuale presso Square, Paypal o Intuit. In Italia, basterà avere un comune conto corrente o anche una carta prepagata con Iban presso la propria banca. A distribuire i dongle, quindi, saranno le banche, come fanno già con i Pos a negozi e supermercati. ---- Pagare senza contatto
La seconda novità riguarda i pagamenti senza contatto, con card o con cellulare. Quasi tutte le carte prepagate più utilizzate sono dotate di un sistema "contactless", che consente di pagare senza strisciare la card nel lettore. Intesa Sanpaolo con Superflash, BancoPosta con Postepay oltre a numerose banche territoriali, come Popolare di Vicenza e Popolare di Sondrio hanno già fornito i loro clienti di prepagate "contactless": la tecnologia si chiama NFC, Near Field Communicaton e si basa su una piccola antenna inserita nella carta di plastica, che invia e riceve segnali via radio.
L'antenna è invisibile: per trovarla bisognerebbe scalfire la carta di plastica con un oggetto appuntito. Ma non serve un metodo così invasivo, ovviamente. Per sapere se la prepagata è abilitata ai pagamenti "contacless", basta verificare accanto al logo MasterCard o Visa se appare rispettivamente la scritta Paypass o payWave. I due sistemi sono praticamente identici dal punto di vista dell'utente.

Da metà settembre, quindi, ha confermato Ingenico a Of Osservatorio finanziario, tutti i vecchi lettori Pos saranno ritirati e al loro posto saranno distribuiti quelli nuovi che leggono sia le carte tradizionali sia quelle contacless. Questi lettori, inoltre, sono già pronti per leggere anche i cellulari dotati di antenna e tecnologia NFC. E per pagare dal cellulare così come da una card contactless si fa così: si avvicina il cellulare, o la carta, al Pos NFC che assomiglia a un piccolo televisore. Questo lettore, una volta che ha captato il segnale radio dal cellulare o dalla card, emette un bip (in alcuni modelli si accende anche una spia luminosa) e il suo visore informa che la "transazione è eseguita". La ricevuta arriva via SMS al cellulare di chi paga, e viene consegnata anche in formato cartaceo insieme allo scontrino.

I modelli di telefonini NFC sono ormai numerosi: MasterCard ne ha abilitati una dozzina. Visa ha approfittato delle Olimpiadi 2012 per annunciare l'accordo con la Samsung . Una promozione molto forte quella organizzata da Visa a Londra, dove taxi, autobus, ma anche bici e Tube, la metropolitana londinese oltre a numerosi ristoranti, bar, caffetterie e distributori automatici di merendine e bevande erano attrezzati con Pos contacless, pronti a leggere le migliaia di carte Visa payWave distribuite, ma anche i mille Samsung S III affidati ad atleti, allenatori, Vip e giornalisti per provare l'ebrezza del pagamento con il cellulare. Il lettore Pos con antenna è già presente anche in Italia nei supermercati Esselunga, nei negozi Zara e in tutti i McDonald's. Dove, fino a fine settembre, chi usa una carta senza contatto MasterCard PayPass riceve in omaggio una mini-croissant. I lettori Pos NFC saranno distribuiti un po' ovunque nei prossimi 3 anni e si prevede, quindi, che a inizio 2014, tutti i Pos, che sono milioni, saranno pronti per i pagamenti mobile senza contatto. Tutte le banche si stanno preparando all'evento, cercando di trarne il vantaggio maggiore. E di affrontare i due problemi principali: la sicurezza e il problema "commissioni".

La sicurezza dei cellulari senza contatto
A Londra si è visto un corridore acquistare una bottiglietta d'acqua senza fermarsi alla macchinetta, ma solo rallentando la corsa. Ciò che blocca il successo del pagamento mobile, che appare una tecnologia così brillante, è la sicurezza. Che coinvolge Square, Paypal, Visa e Google Wallet, la soluzione messa a punto dal noto motore di ricerca.
L’Italia, però, potrebbe tracciare una strada diversa, (che si può già testare nei McDonald's). I problemi di sicurezza sono superati grazie alla Sim del cellulare , che fornisce una crittografia forte, cioè riesce a rendere i dati delle transazioni praticamente illeggibili ai cybercriminali. A disporre di questo servizio oggi sono solo due società di telefonia mobile: Nòverca di Intesa Sanpaolo e Poste Mobile di Poste Italiane. C'è quindi una via tutta italiana alternativa alle proposte made in USA, come Google Wallet, Paypal e simili. E non solo con il "contacless."
(Leggi anche questo articolo). ---- Le commissioni
La richiesta di pagare un taxi con una carta di credito, oggi, rende in genere il tassista piuttosto inquieto. Non perché non sia preparato. Il Pos ce l'ha quasi sicuramente. Solo che è ben chiuso nel cassettino del cruscotto. Il problema riguarda le commissioni da pagare per ogni transazione, che si sommano a quelle per il servizio Pos e al canone del conto corrente. Lo stesso problema ce l'hanno tutti i negozi, i bar, i ristoranti. Non è insolito, infatti, che ci senta richiedere contanti al posto della carta, soprattutto a fine anno.

Le commissioni per ogni transazione sono considerate molto care: si va da un minimo dell'1 a un massimo del 2,5% per pagamento . In più c'è da pagare il servizio, un canone che si somma a quello del conto corrente. I due nuovi sistemi di pagamento ovvieranno al problema? Nel caso del dongle si prevede che il servizio sarà offerto gratuitamente, ma le commissioni potrebbero essere ancora più salate di quelle per i normali Pos.

Qualche esperto, infatti, sottolinea che c'è da mettere in conto un livello di sicurezza più basso nel caso di una carta strisciata rispetto a quello di una carta letta dal suo micro-chip, con la garanzia di un Pin. Anche la carta senza contatto e il cellulare NFC presentano qualche problema di sicurezza, tanto che si può oggi pagare in questo modo solo cifre piccole, al massimo 25 euro. Gli esperti stimano, quindi, che le commissioni per questi nuovi pagamenti potrebbero aggirarsi attorno al 2,75-3%.

Troppo? Si tratta di verificare in che modo le banche si faranno concorrenza e cosa inventeranno per accaparrarsi la nuova clientela, quella che oggi non ha nemmeno un conto e vive praticamente solo di contanti. Si tratta di milioni di persone, di nuovi potenziali clienti, soprattutto se si contano i collaboratori domestici, le "badanti", gli studenti che si prestano per lavori temporanei, i lavoratori stranieri. E poi ci sono i commercianti che potrebbero abbandonare l'oneroso Pos e preferire il dongle, prima di tutto perché il servizio sarà gratuito. In secondo luogo perché il pagamento è molto più veloce.
Un ampio e nuovo mercato dei pagamenti si sta quindi aprendo, in grado di far transitare nei cellulari miliardi di euro l'anno. ---- Pagare il biglietto dell’autobus con un SMS
A Firenze e a Vicenza (ma via via in diverse altre città) il biglietto dell'autobus si paga con un SMS. Il servizio è offerto dalla società Be Moov . Ci si deve registrare prima dal sito www.bemoov.it, poi bisogna andare alla propria banca per firmare un contratto. Successivamente, si associa una carta di pagamento al conto Be Moov con tutti i dati sensibili, compreso quel numerino, il CVC (Card Verification Value) che sta sul retro della card. Poi è la volta dell'App, un'applicazione ce si scarica da Apple Store per iPhone o da Android Market per i cellulari Android.

Si chiama BuyBemoov e funziona così: nel menu si seleziona il lettore di Qr-code con cui si potrà leggere il codice Qr-Code che si trova sulle colonnine alle fermate dell’autobus, vicino all'elenco degli orari. Il Qr-code è quel codice a barre bidimensionale di forma quadrata che di solito viene impiegato per memorizzare informazioni e che ormai è molto utilizzato sia nelle pubblicità, anche nei manifesti in giro per la città.

Il lettore di Qr-code restituisce il prezzo del biglietto insieme a data e alla tratta prescelta, tutte informazioni che appaiono sul visore del telefonino. Si deve dare l’ok al pagamento attraverso un SMS. Dopo l’invio si riceve, sempre con SMS, il biglietto. Come avviene oggi su Trenitalia, si mostrerà all’eventuale controllore, il messaggino sul cellulare al posto della card o del tradizionale biglietto di cartoncino. Il prezzo è scalato dalla carta di credito o prepagata collegata al servizio.
Una volta superato il lungo iter burocratico di iscrizione, il sistema è comodo e veloce. E rimanere senza biglietto è praticamente impossibile. E' anche possibile acquistare via Internet, senza Qr-code quindi, abbonamenti e biglietti. E in prospettiva il sistema Be Moov è applicabile anche ai parcheggi.

Oggi il problema di Be Moov è principalmente lo scarso numero di banche associate e l’esiguo numero di aziende collegate. Se, ad esempio, nel sito bemoov.it ci si vuole registrare indicando Intesa Sanpaolo, UniCredit o Banca Sella (ma anche molte altre banche), il sistema suggerisce sempre di preferire la Banca Popolare di Sondrio, che invece fa parte del circuito. Se nell’App si cerca di pagare un ticket a Milano o a Roma, si viene invitati a inviare un messaggio alle aziende dei trasporti delle due città, per invitarle a far parte del circuito. ---- Pagare il parcheggio con il Qr-code
Anche UpMobile di Banca Sella utilizza lettore di Qr-code e App. Si può quindi usare sia per biglietti sia per il parchimetro. O per una serie pressoché infinita di pagamenti associati al codice bidimensionale. Nel sito www.upmobile.it viene descritto il pagamento del taxi. Il tassista presenta al cliente il proprio Qr-code stampato su un foglio di cartone o un depliant. Il cliente "legge" il codice con il suo cellulare, riceve le informazioni di pagamento e darà l’Ok con il Pin ricevuto al momento dell’iscrizione al servizio. Che si può fare online, senza quindi andare in filiale, e sempre associando una sola carta di credito.

Con questo sistema oltre al taxi, si paga il quotidiano o il magazine: quasi tutti riportano un Qr-code che indica il prezzo. Online, è stato provato anche da Of per pagare il servizio di telefonia e fax Messagenet al posto del pagamento con carta di credito: il vantaggio in questo caso è che c’è una doppia sicurezza. I dati della carta rimangono memorizzate nel servizio UpMobile e non vanno online sul computer. Si può quindi pagare con tranquillità online anche da computer diversi dal proprio. Attualmente il servizio è utilizzato soprattutto da canali di e-commerce.(Leggi qui l’intervista su OfNews.it).

La paghetta con la Sim card
Move and Pay di Intesa Sanpaolo è un sistema che utilizza il cellulare per effettuare transazione da e verso carte di credito o carte prepagate. In pratica a un numero di cellulare, preferibilmente Nòverca che appartiene al Gruppo bancario, si associa una carta. Si paga con il numero e non più con la card, che si può abbandonare nel cassetto. Si chiama pagamento peer-to-peer questo metodo e richiede che si crei una community sufficientemente vasta di persone clienti della stessa banca. Non a caso Intesa Sanpaolo ha accelerato la sua presenza sui principali social network. In prospettiva Move and Pay servirà anche per pagare con cellulare senza contatto: è in corso una sperimentazione con 600 cellulari abilitati.

Per ora, con Move and Pay è facile, ad esempio, pagare la paghetta al figlio, dotato di prepagata Superflash, dalla propria carta di credito sempre di Intesa Sanpaolo. Oppure effettuare pagamenti di qualsiasi tipo e ricariche usando solo un messaggino. Questo servizio richiede registrazione presso la filiale. I dati sensibili del Cliente e della sua carta vengono registrati su un sim card del gestore telefonico. Il servizio funziona automaticamente se si è clienti Nòverca. Altrimenti bisogna utilizzare il browser del cellulare e collegarsi al servizio al sito www.moveandpay.com, con lo svantaggio che bisogna avere una connessione Internet sempre attiva su 3G. Che è, purtroppo, ancora troppo cara.

Il fronte dei piccoli pagamenti con cellulare sarà quindi quanto mai caldo in quest'autunno 2012, mentre la mossa del governo, con la proposta di legge che vorrebbe 50 euro come soglia massima per pagamenti in contante, sembra quanto meno improvvida. E per una ragione molto semplice: il mercato dei pagamenti, che dispone di un'ampia offerta di sistemi innovativi, dovrebbe essere sostenuto da corrette e intelligenti politiche di marketing soprattutto riguardo le commissioni applicate alla transazioni. E non da imposizioni statali.

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