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Vacanza in abbazia

SOMMARIO

Il Santuario di Oropa, a 1.200 metri di altezza, immerso in una splendida riserva naturale. Il Monastero della Verna, cuore del culto francescano. E quello di San Pietro Torres, situato in un territorio con origini millenarie che risalirebbero fino al Neolitico. Il turismo religioso sta rivivendo una nuova fase di sviluppo e i numerosi conventi e abbazie sparsi sul territorio italiano sono l’ideale per un itinerario spirituale e per ritirarsi dalla vita cittadina. E chi pensa che questa sia “roba per vecchi”, si sbaglia. L’Isnart, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, ha infatti rilevato che il 44,4% dei così detti “turisti religiosi” ha tra i 30 e i 50 anni

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Vacanza in abbazia

5 miliardi di dollari. A tanto ammonterebbe, nel 2014, il guadagno fruttato in Italia dal turismo religioso. A farne una stima è stata la Coldiretti, in occasione della canonizzazione dei due Papi dello scorso 27 aprile. Nel mondo, i viaggiatori religiosi sono circa 300 milioni, con un fatturato totale di 18 miliardi di dollari e un forte potenziale di crescita per l’Italia. Merito dell’attrazione esercitata da Papa Francesco? Certo, ma non solo.

È stato infatti calcolato che, durante gli ultimi ponti primaverili, il 4% dei viaggiatori ha organizzato la propria vacanza in Italia per motivi religiosi e spirituali, indirizzandosi non solo a Roma, regina indiscussa nel settore, ma volgendo lo sguardo anche ad Assisi e Padova.

E a giocare un ruolo di fondamentale attrattiva, in Italia, sono anche i numerosi conventi e monasteri di riferimento per un itinerario spirituale e come occasione per isolarsi dalla frenesia della quotidianità, vivere a contatto con la natura spogliandosi del superfluo, spendendo cifre davvero modiche.

E chi pensa che questa sia “roba per vecchi”, si sbaglia. L’Isnart, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, ha infatti rilevato che il 44,4% dei così detti “turisti religiosi” ha tra i 30 e i 50 anni.

Ecco quindi di seguito un breve elenco di abbazie e monasteri italiani in cui organizzare un soggiorno diverso. Ma occorre fare una precisazione: spesso si tratta di strutture che coinvolgono gli ospiti a vivere secondo i loro ritmi, partecipando a riti e preghiere.

Per togliersi ogni dubbio è consigliabile quindi contattare telefonicamente o via mail la struttura prescelta e domandare se esiste o meno l’obbligo di seguire i riti della vita monastica. In caso di risposta affermativa, se lo scopo è solo il mero risparmio, è meglio guardare altrove.

Santuario di Oropa


È il più importante santuario mariano delle Alpi, a 1.200 metri di altezza e a 20 minuti dal centro di Biella. È il Santuario di Oropa, le cui origini si fanno risalire al IV secolo, per volontà di S. Eusebio, primo vescovo di Vercelli. Lo sviluppo del santuario subì diverse trasformazioni nel tempo, fino a raggiungere le monumentali dimensioni di oggi, frutto dei disegni dei grandi architetti sabaudi: Arduzzi, Gallo, Beltramo, Juvarra, Guarini, Galletti e Bonora hanno infatti contribuito a progettare e a realizzare l’insieme degli edifici che si svilupparono tra il XVII e il XVIII secolo. Cuore spirituale del Santuario, la Basilica Antica è stata realizzata nel Seicento, in seguito al voto fatto dalla città di Biella in occasione dell'epidemia di peste del 1599, mentre la Basilica Superiore, del XVII secolo, fu costruita con l’intento di ospitare i numerosi pellegrini che si recavano in preghiera.

Il luogo è anche l’ideale per gli amanti della natura. Con i suoi 1.500 ettari di superficie, la Riserva speciale del Sacro Monte di Oropa, costituisce la suggestiva cornice del Santuario, includendo 800 specie floristiche, percorsi per trekking, mountain bike e, in inverno, sci alpino e sci di fondo.

Il santuario dispone inoltre di due sale convegni da 150 e 80 posti e oltre 300 camere. Le tariffe di queste ultime ammontano a 36 euro a notte per la camera matrimoniale con servizi in comune; 52 per la camera comfort con servizi privati; 70 la junior suite; 99 la junior suite superior e 119 la suite, la sistemazione più raffinata, con mobili d’epoca e zona salotto.

Convento frati minori-Isola San Francesco


L’Isola di San Francesco del Deserto, nella Laguna Veneta, tra Sant’Erasmo e Burano, ospita un convento di frati minori. Su quest’isola approdò, nel 1220, San Francesco d’Assisi, di ritorno dall’Oriente, dove si era recato per predicare il Vangelo. Dopo la sua morte, l'isola venne donata dal patrizio Jacopo Michiel, nel marzo del 1233, ai Frati Minori, parente del patriarca di Grado Angelo Barozzi, per fondarvi un convento. Il suo nome risale invece al ‘400, quando il luogo rimase abbandonato per alcuni anni, a causa della insalubrità della Laguna.

È possibile visitare sia l’isola che il convento, dal martedì alla domenica dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17 con offerta libera. Sempre mediante offerta libera è possibile soggiornare nel convento per qualche giorno, dal venerdì alla domenica, condividendo con i frati i momenti di preghiera, anche a pranzo e cena, e di meditazione. Le stanze sono singole, con bagni in comune.

L’accoglienza è prevista tutto l’anno fatta eccezione per il mese di novembre, aperta solo agli adulti, fino a un massimo di 15 persone. Eremo San Giorgio


Si trova sul Lago di Garda, nel comune di Bardolino, poco distante da Verona, l’Eremo San Giorgio, fondato nel 1663 e completato nel 1704. Nel 1810 Napoleone ne ordinò la soppressione e il luogo fu abitato da contadini, fino al 1885, anno in cui ritornò a risiedervi una comunità camaldolese.

L’eremo prevede solo permanenze di massimo sei giorni, dal lunedì al sabato, invitando gli ospiti a condividere i momenti di preghiera. I soggiorni offerti sono esclusivamente per motivi spirituali, quindi l’ospite deve seguire gli orari e i ritmi della comunità. L’offerta è libera.

Abbazia di Praglia


Offerta libera anche all’Abbazia di Praglia che invita l’ospite, durante la sua permanenza, a condividere la quotidianità dei monaci, e quindi preghiera, meditazione e (facoltativo) anche lavoro.

Il Monastero benedettino si trova nella campagna padovana, ai piedi del Monte Lonzina, nel comune di Teolo, nei pressi di Abano Terme e a circa 12 chilometri da Padova. L’Abbazia, fondata negli anni tra l’XI e il XII secolo, rimase fino al 1304 una dipendenza dell’Abbazia di S. Benedetto in Polirone di Mantova. Solo con gli inizi del XIV secolo la comunità di Praglia, radicatasi più stabilmente nell’ambiente padovano, si rese del tutto autonoma eleggendo un abate tra le file dei propri monaci.

È possibile visitarla tutti i giorni, a esclusione del lunedì e delle festività, esplorandone i suoi 13.000 metri quadrati, frutto della grande opera di ristrutturazione effettuata tra il XV e il XVI secolo.

Guarda il video sull’Abbazia di Praglia


Presenti, al suo interno, anche dei piccoli negozi che vendono prodotti naturali, ricavati dal lavoro dei monaci, come miele, cosmetica, tisane, infusi, capsule fitoterapiche e vini. È possibile acquistare questi prodotti anche online, direttamente dal sito dell’abbazia.

Abbazia di Rosazzo


Nel comune di Manzano, in provincia di Udine, si trova l’Abbazia di Rosazzo, le cui origini appaiono piuttosto incerte. La tradizione racconta di un eremita di nome Alemanno che nell’anno 800 fondò un piccolo oratorio che si ingrandì nel corso dei secoli. Nel 1070 venne inaugurata la chiesa dedicata a San Pietro, mentre nel 1091 venne adottata la regola benedettina e abbandonata quella agostiniana. Dopo secoli di guerre e razzie, con il conseguente allontanamento dei monaci, nel 1529 iniziò la rinascita dell’abbazia, per opera dell’abate Giovanni Matteo Giberti e nel 1823 venne anche adibita a residenza estiva per i vescovi di Udine. Oggi la struttura abbaziale si occupa anche di organizzare l’attività culturale del territorio, dando vita a convegni, seminari, mostre e dibattiti.

Con 14 camere, la struttura ospita anche viaggiatori, richiedendo di prenotare con almeno 14 giorni di preavviso dalla data di arrivo. Il pernottamento in camera doppia con letti singoli costa 70 euro a notte inclusa la prima colazione, 45 per la camera singola.

Monastero della Verna


Scendendo lungo la Toscana, in provincia di Arezzo, si trova il Monastero della Verna, cuore del culto francescano, distante circa 4 km dalla città Chiusi della Verna. Nel 1213 il Monte della Verna fu donato a San Francesco dal conte Orlando Cattani di Chiusi della Verna, come luogo ideale per la contemplazione. La piccola Chiesa di Santa Maria degli Angeli rappresenta il nucleo originario, attorno al quale si è poi sviluppato tutto il convento, costruita in seguito all'apparizione della Vergine a San Francesco.

Del monastero è possibile inoltre visitare la Cappella delle Reliquie, in cui sono conservati alcuni oggetti appartenuti a San Francesco, tra cui un panno di lino intriso del suo sangue, la Cappella della Pietà, terminata nel 1532, il Corridoio delle Stimmate, dove i frati ogni giorno svolgevano, e svolgono tuttora, la processione, la Cappella delle Stimmate, il cuore del santuario, edificata nel 1263, luogo in cui il Santo ricevette le Stimmate e il Sasso Spicco, da cui è possibile scendere in una gola, che si staglia tra gli enormi massi.

E per chi ama l’attività all’aria aperta, in circa mezzora di camminata si raggiunge la vetta del Monte Penna, seguendo i sentieri indicati.

72 le camere e 105 i posti letto totali. Soggiornarvi costa 57 euro al giorno a persona con pensione completa, mentre se si soggiorna per minimo tre giorni, il prezzo scende a 50. Non c’è alcun obbligo nella frequentazione dei riti e della partecipazione alle preghiere, ognuno può scegliere liberamente se prendervi parte o no.

Abbazia Monte Oliveto Maggiore


L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, nel comune di Asciano (in provincia di Siena), venne fondata tra il 1272 e il 1348 per volere del senese Bernardo Tolomei, allo scopo di creare un centro spirituale della Famiglia Olivetana. Ad oggi è il monastero cui fa capo la Congregazione Benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto.

Si trova all’interno di un bosco di pini e cipressi e, grazie alla sua architettura, rappresenta uno dei monumenti più importanti della Toscana, per l’importanza storico-territoriale e per opere d’arte contenute al suo interno. Il Chiostro Grande, ad esempio, conserva otto affreschi del Signorelli realizzati tra il 1497-1498 e altri di Antonio Bazzi, detto Il Sodoma, ultimati dal 1505 in poi.

La struttura è aperta all’ospitalità e dispone di 40 camere, tra singole, doppie e triple, per un totale di 70 posti letto. Soggiornare in camera doppia con bagno interno alla camera, costa 30 euro a persona a notte, 25 invece per la camera singola con servizi in comune. Nel prezzo non sono inclusi pasti, né prima colazione.

Monastero Santa Scolastica


Il Monastero di Santa Scolastica, a Subiaco (provincia di Roma), fu l’unico monastero voluto da San Benedetto nella valle sublacense, a sopravvivere ai terremoti e alle distruzioni saracene. Si presenta come un complesso di edifici caratterizzati da stili diversi, tant’è che al suo interno si trovano un chiostro rinascimentale, uno gotico e uno cosmatesco. Nel 1465, vi venne posta la prima tipografia italiana, che alimentò ulteriormente la Biblioteca del monastero. Per chi volesse soggiornarvi è stata organizzata una Foresteria, composta da 50 camere con bagno privato, ristorante con 500 posti, due sale convegni e ampio parco circostante.

Oltre alla biblioteca, è presente un museo, restaurato nel 2000, che presenta diversi oggetti riguardanti le scienze geologiche, archeologiche, paleontologiche, etnologiche e strumenti scientifico-didattici per la scuola, e un negozio che vende vari tipi di saponi, shampoo, creme, oli, tisane, caffè, miele, grappe, liquori.

Il pernottamento in camera doppia con prima colazione costa 37 euro, 50 con mezza pensione e 60 con pensione completa. I bambini da 0 a 12 anni hanno lo sconto del 30%, mentre per solo giorno del 15 agosto, vi è supplemento di 21 euro per la pensione completa. Gli ospiti sono liberi se prendere parte alle iniziative del Monastero, oppure gestirsi la giornata in autonomia.

Monastero San Pietro di Sorres


Infine in Sardegna, precisamente nel comune di Borutta in provincia di Sassari, si trova il Monastero benedettino San Pietro di Sorres. Il territorio vanta una storia millenaria. Tracce umane si fanno infatti risalire già dal Neolitico, mentre sono numerosi i ritrovamenti archeologici che attestano il passaggio di punici e romani.

Di particolare rilevanza nel monastero è la Cattedrale, in stile romanico, monumento nazionale dal 1894, costruita su un colle di origine vulcanica tra il XII e il XIII secolo che, dal 2011, ospita al suo interno anche un museo. Quest’ultimo, articolato su due piani, presenta numerose sezioni che ripercorrono la storia di Sorres, dalle prime fasi di evangelizzazione ad oggi, con una sezione di approfondimento dedicata alla Diocesi di Sorres.

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