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50 siti italiani sono patrimonio di tutta l'umanità. Conosciamoli meglio/2a parte

SOMMARIO

La Reggia di Caserta, le Cinque Terre, la Costiera Amalfitana, le Residenze Sabaude: sono solo alcuni, questi, i siti italiani a vantare il titolo di Patrimonio Mondiale. In realtà ce ne sono altri 45. Ecco come riscoprire la bellezza e l’importanza storica, culturale e ambientale di queste terre (qui dalla settimana alla dodicesima posizione). Con un vanto nazionale: l’Italia batte tutti e ha il numero più alto di beni protetti dall’UNESCO

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50 siti italiani sono patrimonio di tutta l'umanità. Conosciamoli meglio/2a parte

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Dal 1972, anno in cui è nata la Convenzione del Patrimonio dell’Umanità, l’UNESCO ha dichiarato beni protetti ben 981 siti, di cui 49 italiani (per approfondire leggi: 49 siti italiani sono patrimonio di tutta l'umanità. Conosciamoli meglio/1).

Ad ogni attrazione descritta viene affiancato il ristorante della zona più apprezzato dagli utenti di TripAdvisor e l’hotel consigliato da Booking.
Ecco quindi, in ordine cronologico, i siti UNESCO italiani compresi tra la settima e la dodicesima posizione.

REGGIA DI CASERTA CON IL PARCO, ACQUEDOTTO VANVITELLIANO E COMPLESSO DI SAN LEUCIO

La Reggia di Caserta, chiamata anche Palazzo Reale, fu voluta dal re di Napoli, Carlo di Borbone, nel 1750, colpito dalla bellezza del paesaggio casertano, con lo scopo di dare una sede di rappresentanza al suo reame, rivolgendosi così all’architetto Luigi Vanvitelli. Oltre al palazzo, il sovrano richiese un parco e un nuovo acquedotto che attraversasse il complesso di San Leucio. Al termine dei lavori, avvenuto nel 1854, la reggia, abitata già dal 1780, ricopriva una superficie di 47.000 mq, con un totale di 1.200 stanze, 1.742 finestre e 34 scale. È a pianta rettangolare, scomponendo l’area interna in 4 zone, ognuna con cortili suddivisi da un atrio a tre navate. Un maestoso accesso alla reggia si innesta su un ambiente semicircolare, formando la Piazza Vanvitelli, mentre lo scalone d’onore comprende ben 116 gradini.

Altrettanto maestoso appare il Parco, con scenografie d’acqua incredibili, ispirato ai giardini delle grandi residenze europee di quel tempo (in primis Versailles). Comprende 120 ettari di terreno, si estende per 3 chilometri ed è tra i più maestosi complessi architettonici e monumentali d’Europa, progettato da Luigi Vanvitelli e ultimato, alla sua morte, dal figlio Carlo.
In corrispondenza del centro della facciata del palazzo, si aprono due lunghi viali paralleli sui quali si trovano collocate una serie di stupefacenti fontane decorate con sculture mitologiche (come quella di Eolo, di Diana, di Atteone, di Cerere, di Venere e Adone), che collegano il Giardino all’italiana con quello all’inglese. Le fontane sono alimentate dall’acquedotto Carolino, anch’esso riconosciuto come Patrimonio UNESCO.

Una variazione al progetto iniziale è stata introdotta da Maria Carolina, la regina di Napoli, che desiderò l’aggiunta di un giardino all’inglese, come richiedeva la moda del tempo, ricco di piante non autoctoni, laghetti, fiumi, cascate, tempietti e sculture. Fanno invece parte del giardino all’italiana, la Peschiera, una vasca lunga mezzo chilometro che termina con 3 delfini dalle cui bocche sgorga acqua, e la Peschiera Vecchia, costruita nel 1769, che veniva utilizzata per inscenare piccole battaglie navali. L’iscrizione alla lista dei Patrimoni UNESCO avviene nel 1997, arrivando a soddisfare ben 4 criteri su 10, tra cui quello di essere un «capolavoro del genio creativo umano» e di costituire un «complesso architettonico unico e straordinario» (qui le info).

Il ristorante

Su 201 ristoranti recensiti da TripAdvisor a Caserta, a conquistare la prima posizione del podio è il San Domenico City Fine Restaurant (fascia di prezzo: 20-30 euro), in Piazza Vanvitelli. Filetto di spigola ai friarielli, sfogliatella di baccalà, paccheri con gamberi e pinoli, ravioli ripieni alla spigola con frutti di mare, pesce spada grigliato con verdure saltate, sono solo alcune delle specialità di cui può vantarsi questo locale. Parole di ammirazione e gratitudine per l’intero staff.

L’hotel

Per quanto riguarda gli hotel, Booking, a 179 euro dal 5 al 7 settembre, compresa la colazione, consiglia Hotel Jolly Caserta, 4 stelle, situato proprio di fronte alla Reggia e ai giardini, da cui dista solo 300 metri.

RESIDENZE SABAUDE IN PIEMONTE

Situate a Torino e dintorni, le Residenze Sabaude, fanno parte del Patrimonio UNESCO dal 1997 (qui le info), per rappresentare «un panorama completo dell’architettura monumentale europea del XVII e XVIII secolo […], per illustrare l’ideologia monarchica». Sono realizzate a metà strada tra il barocco piemontese e lo stile manieristico, grazie ai progetti di architetti dal calibro di Amedeo e Carlo Castellamonte, Guarino Guarini e Pelagio Palagi.
La loro origine risale al 1562 quando il duca Emanuele Filiberto I di Savoia, decise di trasferire la capitale a Torino, commissionando una serie di lavori e costruzioni per le nuove residenze, dando il via a quello che i successori trasformarono in un progetto di pianificazione territoriale. Con una valenza anche simbolica: celebrare la grandezza e il potere della famiglia Savoia.

Ad oggi le residenze contemplate come Patrimonio dell’Umanità sono 14 (lista completa qui), tra cui compaiono ad esempio Palazzo Reale, Palazzo Madama e Castello del Valentino. Palazzo Reale di Torino, progettato a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, è sicuramente tra le residenze più importanti, teatro della politica sabauda per oltre tre secoli. Visse il suo periodo d’oro alla fine dei lavori di ricostruzione del 1640, mentre nel 1722 con il matrimonio di Carlo Alberto, erede al trono, il lusso tornò a imperversare nella dimora, dopo un periodo di austerità legato alla figura di Vittorio Amedeo II di Savoia. Il palazzo rimase sede monarchica fino al 1865, anno in cui i Savoia decisero di trasferirsi presso Palazzo Pitti di Firenze.

Palazzo Madama, nella centrale Piazza Castello di Torino, è un complesso architettonico millenario di grande importanza storica: eretto dai romani come porta cittadina, l’edificio ricoprì dapprima la funzione difensiva, poi palazzo vero e proprio, simbolo del potere dei Savoia fino al XVI secolo, quando preferirono come dimora il Palazzo Reale.
Il Castello del Valentino, si trova situato nell’omonimo parco, e deve la sua forma attuale a Maria Cristina di Francia, che ricercò uno stile ispirato alle sue terre. I lavori durarono dal 1633 al 1660, seguiti dagli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte. Oggi è sede distaccata del Politecnico di Torino e della Facoltà di Architettura.

Il ristorante

In terza posizione, dopo una panineria e un locale per l’aperitivo, compare VaSte come ristorante torinese preferito dagli users di TripAdvisor. Una soluzione economica (fascia di prezzo: 11-27 euro), ma senza dover rinunciare al gusto e ad un ambiente piacevole, che serve anche la colazione, descritto nelle recensioni come un ambiente informale ma comunque pulito, organizzato e di classe, con arredo moderno e atmosfera calorosa. Piatti forti? Agnolotti al sugo, gnocchi, insalata russa, vitello tonnato, hamburger, e, per la colazione, croissant appena sfornati. È spesso indicato come luogo ideale dove trascorrere la pausa pranzo.

L’albergo

Consigliato su Booking, per dormire nel capoluogo piemontese, il 4 stelle Residence Sacchi, a dal 19 al 21 settembre, vicino alla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, a 10 minuti dal centro, ricavato da un palazzo storico del XIX secolo. La particolarità di questa struttura è quella di offrire ai clienti, spaziosi appartamenti, arredati minuziosamente, completi di ogni comodità, con tanto di ampio soggiorno con divani, zona pranzo, grande e moderna cucina, bagno piastrellato e lavatrice.

ORTO BOTANICO DI PADOVA

L’Orto Botanico dell’Università di Padova, fu fondato nel 1545 come Horto medicinale e rappresenta, ad oggi, il più antico orto botanico universitario esistente al mondo, inserito, per la sua «rilevante attività culturale svolta ininterrottamente da quasi mezzo millennio», nella lista Patrimonio UNESCO nel 1997 (qui le info), che lo identifica come culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra natura e cultura.

Fin dalla sua nascita si trovò al centro di fitte relazioni internazionali, per lo scambio di piante, semi e materiale scientifico, diventando un importante luogo di studio e ricerca conosciuto a livello mondiale. La pianta più antica ha più di 400 anni, la Pianta di S. Pietro, nota anche come pianta di Goethe, ispirando il poeta, in visita a Padova nel 1786, una teoria sulla metamorfosi delle piante.
Nel 2008 alcuni lavori di ampliamento hanno interessato l’orto, aggiungendovi una nuova area di circa 15.000 mq, con la realizzazione di cinque serre che riproducono diversi ecosistemi terrestri, dai tropicali ai subartici, aperte ai visitatori, per terminare con condizioni estreme: la vita vegetale nello spazio.

Il ristorante

Il ristorante più apprezzato di Padova, secondo TripAdvisor, serve specialità sarde, ed è il Tio Pepe, che propone menu di mare o di terra. Si possono gustare piatti della regione, come pecorini di diversa stagionatura, crostini con bottarga e carciofi freschi, lumache con olio e peperoncino, gnocchetti sardi fatti in casa con salsiccia e finocchietto, ravioli con ricotta di pecora e il porceddu. Ovviamente serviti vini sardi e mirto a fine pasto. Sottolineata la cordialità e la solarità dei due proprietari: Adriano e Nina.

L’albergo

Prenotare su Booking l’hotel più consigliato dal sito, ovvero Hotel Igea, 3 stelle, costa 174 euro (prima colazione inclusa) dal 12 al 14 settembre. Si trova a pochi passi dalla Basilica di Sant’Antonio e dalla Cappella degli Scrovegni, nel centro storico di Padova.

PORTO VENERE, CINQUE TERRE, ISOLE PALMARIA, TINO E TINETTO

Sono una vera chicca italiana, nella riviera ligure levante, prese d’assalto, soprattutto nella stagione estiva, da turisti italiani e stranieri. L’UNESCO nel 1997 ha conferito a queste terre il titolo di Patrimonio Mondiale (qui le info), riconoscendole come «area culturale di eccezionale valore, che rappresenta l’interazione armoniosa tra l’uomo e la natura cui si deve un paesaggio di straordinaria bellezza, che illustra un tradizionale stile di vita, conservato per millenni».
Sono le Cinque Terre (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso), Portovenere e le isole Palmaria (di fronte al borgo di Portovenere, con una superficie di 1,89 km², caratterizzata da una folta vegetazione sul versante orientale e da ripide scogliere su quello occidentale, con acque meravigliose), Tino (zona militare, con accesso consentito solo durante le festività) e Tinetto (la più piccola delle tre, che conserva tracce di comunità religiose risalenti al VI secolo).

Portovenere, il più piccolo comune della provincia spezzina, sorge sulla parte meridionale di una penisola, nella sponda occidentale del Golfo dei Poeti, alla fine della quale si trovano le tre isole, famosa per l’acqua cristallina del suo mare e per il parco naturale regionale di Portovenere, gestito dall’ufficio comunale, che comprende anche le isole. Celebri anche le grotte marine, come quella di Byron (cala dell’Arpaia), Azzurra, la Cavità dei Colombi, e le cale Piccola e Grande. Rappresentativi il Castello Doria, esempio dell’architettura militare genovese, la Chiesina di San Pietro, arroccata sulla roccia e costruita in età paleocristiana e le case-torri, allineate l’una affianco all’altra, lungo i caratteristici carrugi.
Anche le immagini delle Cinque Terre sono ormai impresse nelle menti di tutti: le case colorate di Riomaggiore con le sue colline terrazzate, i vitigni e gli ulivi di Manarola, la suggestiva scogliera di Corniglia, i vicoli tra le casi multicolori di Vernazza, e l’acqua turchese di Monterosso.

Il Ristorante

Sono 43 i ristoranti di Portovenere recensiti da TripAdvisor, e quello a raccogliere più voti positivi è il raffinato Ristorante della Baia (fascia di prezzo 20-55 euro), con vista sulla Baia delle Grazie. Cucina specializzata sul pesce, freschissimo, dove si distinguono la spigola al forno con olive e pinoli, le seppie al pistacchio, le acciughe al limone, lo spaghetto al cartoccio, gli agnolotti ai crostacei, la frittura mista e i gamberoni alla piastra. Apprezzata anche la piacevole veranda in legno, ampia ed elegante, dove è possibile essere serviti.

L’albergo

Soggiornare presso Hotel della Baia 3 stelle costa 298 euro la coppia, dal 14 al 16 settembre. Direttamente sul mare, nella Baia delle Grazie, si trova a 200 metri dalla fermata del bus.

MODENA: CATTEDRALE, TORRE CIVICA E PIAZZA GRANDE

Fu una fiorente città romana, Modena, fondata nel III secolo a.C. dal popolo del Celti, divenne importante centro agricolo durante l’impero romano, il quale, una volta decaduto, lasciò spazio all’influenza della Chiesa e della famiglia Canossa. La Cattedrale della città, con il ricchissimo apparato scultoreo, è stata inserita nella lista dei patrimoni UNESCO nel 1997, identificata come «capolavoro del genio creativo dell’uomo», (qui le info).

La Piazza Grande, cuore pulsante di Modena, fu costruita tra il X e il XII secolo, delimitata dalla Cattedrale e dal Palazzo del Vescovo; il Duomo fu fondato nel 1099, e rappresenta uno degli esempi più alti del romanico italiano, frutto dei progetti dell’architetto Lanfranco e Wiligelmo; la Torre Civica, nota anche come Ghirlandina, fu innalzata assieme alla Cattedrale, collegata ad essa tramite due archi, è alta 88 metri e caratterizza il profilo della città.

Il ristorante

È elegante e raffinato, Antica Moka, il ristorante modenese più elogiato su TripAdvisor, dove consumare un pasto cosa dai 40 agli 80 euro, anche se molti utenti hanno dichiarato di esserci andati dopo aver acquistato un coupon di Groupon a prezzo stracciato. Il ristorante propone anche dei menu degustazione a 55 o 75 euro: il primo comprende cinque portate e dessert (vino escluso), mentre il secondo porta in tavola sei portate di pesce e dessert. Possibile anche ordinare il Piatto unico: 30 euro (25 se si beve l’acqua invece che il vino), che consiste in un piatto completo a fantasia della cuoca con calice di vino, acqua e caffè.

L’albergo

È Hotel Europa, 3 stelle, la struttura con il punteggio più alto secondo Booking, che prevede soggiorno a 258 euro per due notti, dal 12 al 14 settembre, con colazione a buffet. Si trova a 150 metri dalla stazione ferroviaria, a 5 minuti a piedi dal centro storico, e prevede inoltre parcheggio gratuito all’aperto o in garage.

COSTIERA AMALFITANA

«Paesaggio mediterraneo eccezionale con uno scenario di grandissimo valore culturale e naturale, dovuto alle sue caratteristiche spettacolari e alla sua evoluzione storica». Queste le motivazioni che hanno permesso, nel 1997, alla Costiera Amalfitana, di vedersi riconosciuto il titolo di Patrimonio Mondiale, (qui le info).
I comuni interessati sono ben 15: Amalfi, Atrani, Cava de’ Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Sant’Egidio del Monte Albino, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare. Queste terre godono di peculiarità paesaggistiche e ambientali che si fondono con testimonianze storico-artistiche che ne identificano le origini: le Ville Romane di Minori e Positano del I secolo d.C., l’architettura pubblica e privata medievale, il Duomo di Amalfi, i preziosi manufatti di oreficeria e artigianato custoditi dentro chiese e musei, e ancora le meraviglie naturalistiche della Valle dei Mulini, le chiese millenarie di Ravello, Villa Cimbrone, Villa Rufolo, celebrata da Boccaccio nel Decameron, il centro storico di Positano, la tradizionale lavorazione della ceramica di Vetri sul Mare, il borgo di Conca dei Marini e quello di Atrani, che un tempo ospitava la cerimonia di investitura dei dogi amalfitani.

Il ristorante

Non poteva non essere specializzato nelle ricette di pesce, il ristorante amalfitano più acclamato da TripAdvisor: La Carcara, molto legata al territorio delle Costiera Amalfitana. Il ristorante in realtà si trova a Pogerola, nel verde dei monti Lattari, a breve distanza da Amalfi. I piatti forti sono gli scialatielli alle vongole veraci, il dentice alla griglia, e l’impepata di cozze. Preparate anche le pizze. La proprietaria è descritta come una donna squisita: disponibile, generosa e affabile.

L’albergo

Costa 240 euro a coppia dal 12 al 14 settembre, Hotel dei Cavalieri, 3 stelle situato a circa un chilometro e mezzo da Amalfi, con piscina panoramica all’ultimo piano.

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