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Il mutuo ritorna in tv OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Un caso di “mala-banca” del 2007 (ma con strascichi negativi ancora nel presente) e una signora in pensione che non riesce ad abbassare la rata del mutuo perché la banca glielo nega. La trasmissione “Mi Manda Rai Tre”, lunedì 9 marzo, ha affrontato il complesso tema dei mutui, con la partecipazione, in qualità di esperto, di Francesca Tedeschi Di Dario di Of-Osservatorio finanziario che ha spiegato rischi e vantaggi di ieri e di oggi

Il mutuo ritorna in tv

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Lunedì 9 marzo, la trasmissione Rai mattutina “Mi Manda Rai Tre” condotta da Elsa di Gati, che quest’anno presenta una parte dedicata ai principali temi dell’economia e della finanza commentati in studio da giornalisti ed economisti per descriverne le ricadute sulla vita di tutti i giorni, ha affrontato il tema dei mutui, toccandone alcuni aspetti fondamentali. Alla trasmissione ha partecipato anche, in qualità di esperto in materia, Francesca Tedeschi Di Dario di Of-Osservatorio finanziario che, in particolar modo, ha spiegato quanto e quando convenga trasferire il mutuo da un istituto all’altro, cosa è cambiato rispetto al passato e cosa si può fare per ottenere una rata più conveniente se si è già proprietari di un mutuo. In studio si è infatti partiti dalla vicenda di Giovanni Francioni che nel 2007 ha stipulato un mutuo che, da contratto, prevedeva una clausola particolare: che il tasso di interesse non potesse scendere sotto la soglia del 3,5%, cosa che ad oggi non gli permette di sfruttare a pieno la convenienza del tasso variabile. Con la giornalista del FattoQuotidiano.it, si è invece fatto il punto sulle novità arrivate dalla Banca Centrale Europea, aprendo anche una parentesi sulle garanzie richieste quando si richiede un mutuo.
Di seguito viene riproposta la parte di puntata che si è focalizzata su questi argomenti.

Elsa Di Gati: Parliamo delle novità messe in campo dalla Banca Centrale Europea: cosa sono, cosa cambia, cosa ci converrà fare nell’immediato. Saluto, è con noi Patrizia De Rubertis del FattoQuotidiano.it, saluto Giovanni Francioni che arriva da Macerata. Andiamo a Milano e salutiamo Francesca Tedeschi Di Dario dell’Osservatorio finanziario. Allora, iniziamo dalla storia di Giovanni. Giovanni stipula un mutuo, quando?

Francioni: Nel marzo del 2007 ho stipulato un mutuo a 20 anni a tasso variabile.

Di Gati: Quante rate aveva?

Francioni: 240

Di Gati: Se lo ricorda bene… sono indimenticabili le rate del mutuo… Quanti soldini ha preso? Glielo posso chiedere?

Francioni: 125.000 euro che coprivano l’intera somma. Nel contratto però c’è una clausola che tutela la banca in virtù della quale il tasso di interesse che pago non può scendere sotto il 3,50%...

Di Gati: Quindi lei nel 2007 ha fatto questo mutuo a tasso variabile… quanto pagava di rata?

Francioni: La prima rata era di 812 euro

Di Gati: Oggi che invece il tasso variabile sarebbe più conveniente, se non sbaglio, lei paga?

Francioni: Attualmente sto pagando 715 euro

Di Gati: Quindi diciamo così, Tedeschi Di Dario, la banca in qualche modo con questa clausola si è garantita questa oscillazione di mercato…

Tedeschi Di Dario: In questo caso si tratta di un mutuo con il così detto pavimento, ovvero anche se i tassi diminuiscono questi non possono scendere sotto una certa soglia, quindi anche la rata non può diminuire al di sotto di un certo limite. Nel 2007 i tassi erano molto elevati e quindi c’era il pericolo che si alzassero ancora di più. Io credo che il signore si possa rivolgere, se appunto come credo di aver capito non aveva inteso bene quali fossero gli svantaggi di questo tipo di mutuo, all’Arbitro Bancario Finanziario per chiedere chiarimenti. Ovviamente può anche decidere di cambiare mutuo…

Di Gati: Una clausola a totale vantaggio della banca, mi sembra chiaro?

Tedeschi Di Dario: Il vantaggio sì, era della banca. Tenga presente che mutui di questo genere, ma non so se è il caso del signore, venivano dati con spread, cioè la maggiorazione, molto bassi, solitamente sotto l’1%. Una modalità per tutelare la banca da un lato e avvantaggiare il cliente dall’altro.

---- Di Gati: Ma a Giovanni converrebbe cambiare banca?

Tedeschi Di Dario: Questo non glielo so dire. Su questo tipo di mutuo, adesso che i tassi sono molto bassi, sicuramente sì. Dipende poi ovviamente se ha ancora tutte le garanzie, perché... non so bene quanto le rimanga di capitale da pagare… mettiamo che abbia ancora un capitale sui 100.000 euro…

Di Gati: Quanto capitale le resta?

Francioni: Più o meno siamo su quella cifra…

Tedeschi Di Dario: Ecco. Oggi i tassi sono molto più bassi. Faccio un rapidissimo excursus… Oggi, per 100.000 euro da restituire in 15 anni, secondo le medie che abbiamo noi di Osservatorio finanziario, il tasso variabile è del 3,3%, per quanto riguarda l’80% del capitale, quindi non il 100% come nel caso del signore. Il tasso misto, cioè un po’ fisso un po’ variabile, è al 3,6% e il fisso al 4,2-4,3%. Ci sono poi, come forse avrete visto in giro, molte promozioni con spread molto bassi, tenendo presente che oggi l’Euribor è praticamente a zero. Ovviamente il tasso così è molto vantaggioso. Ha ad esempio pagato molto poco, chiudendo in fretta, chi aveva chiesto un mutuo variabile a rata fissa, che nei tempi passati mi ricordo se ne era parlato anche qui.. si diceva “finiremo di pagare il mutuo nel 2050”, invece lo hanno chiuso in anticipo.

Di Gati: Ricordiamo adesso velocemente le misure della Banca Centrale Europea, Patrizia…

De Rubertis: Si. Non potendo mettere dei soldi nelle tasche dei consumatori, l’unico modo per far ripartire l’economia, si può solamente iniettare maxi liquidità sul mercato, per comprare titoli, soprattutto quelli di stato. Sono 1.140 i miliardi da qui a settembre del 2016, con cui comprando i titoli di stato si abbassano drasticamente i tassi di interesse, sia per le imprese, sia per le banche, sia per i consumatori. Ovviamente è una bella notizia, sotto diversi punti di vista: in primis per il cittadino, perché finalmente le porte delle banche potrebbero tornare ad aprirsi nuovamente…

Di Gati: Poi resta sempre il problema delle garanzie…

De Rubertis: Assolutamente. Magari apriamo una piccola parentesi sulle garanzie… Ricordiamo che è entrato in vigore il Jobs Act e quindi ovviamente ci si presenta in banca con questo nuovo contratto particolare. Dai primi accertamenti che si sono riscontrati, le banche non sanno nemmeno cosa sia e quindi continuano a chiedere, nonostante un contratto a tempo indeterminato, una garanzia. Il punto resta sempre quello, nonostante l’associazione bancaria continui a dire “noi siamo pronti, finalmente possiamo rimettere in circolo dei soldi”. La speranza però è che, pagando le banche meno interessi, finalmente elargiscano dei soldi e non solamente a chi è già proprietario di un mutuo, ma a tutte le persone che si presentano e hanno le stesse garanzie che avevano prima della crisi, magari un genitore o un parente che può fare da garante.

Di Gati: Allora c’è una telefonata, prendiamola assieme. Pronto, buongiorno signora…

Telespettatrice: Buongiorno, sono la signora Coppola. Coppola Carmela.

---- Di Gati: Carmela, da dove telefona?

Telespettatrice: Da Legnano, in provincia di Milano. Ecco, volevo chiedere… la mia banca… io ho Sogni tranquilli, un mutuo….

Di Gati: E come dorme?

Telespettatrice: Male! Non riesco ad abbassare la rata. Io ho chiesto intanto se potevo cambiare, no? Perché visto che io e mio marito adesso siamo in pensione, ma una pensione minima, volevo chiedere se mi cambiavano…normale, un mutuo normale.

Di Gati: Ma lei adesso come ce l’ha questo mutuo? A tasso fisso, variabile…?

Telespettatrice: Variabile.

Di Gati: E lo vorrebbe cambiare. E la banca risponde di no…

Telespettatrice: Mi ha detto di no. Cioè io ho chiamato anche a Milano, alla sede, mi ha detto di chiamare a Legnano, ma Legnano mi dice di no.

Di Gati: Allora chi risponde? Francesca Tedeschi Di Dario?

Tedeschi Di Dario: Questo mutuo è quello di cui parlavo prima… cioè, è un mutuo variabile ma con rata fissa, vuol dire che è stato fatto in modo tale che ogni mese uno sappia esattamente quanto paga. Ad esempio, può pagare 500 euro, ma se oggi avesse un variabile normale pagherebbe magari 250-300 euro. Cosa succede però come vantaggio… che in questo momento di tassi molto bassi, la signora si vede scendere più rapidamente il capitale. Il che significa che potrà estinguere il mutuo prima del tempo previsto. Come dicevo prima, se invece i tassi fossero saliti, ci sarebbe stato il rischio di dover pagare il mutuo magari lasciandolo agli eredi…

Di Gati: Quindi come dire che la signora, tenendoselo ed estinguendo prima il mutuo può continuare a dormire sogni tranquilli…

Tedeschi Di Dario: Esatto. Però se economicamente non ce la fa, e questo mi sembra essere il problema di fondo della signora, può andare in banca e chiedere questa possibilità. La banca glielo nega perché in effetti è un mutuo difficile da riparametrizzare. Quindi da un lato può verificare con la sua banca la possibilità di un secondo mutuo che dia l’opportunità di avere un po’ di liquidità sempre sulla stessa casa; altrimenti, io non so quanto tempo manchi ancora alla signora per chiudere il mutuo, ma se comunque vuole rischiare, può cambiare banca con una possibilità di surroga del mutuo. Tenga presente però che oggi i mutui hanno un tasso basso, ma non è detto che durino all’infinito…ho degli insight che dicono che comunque i tassi riprenderanno dall’agosto del 2016.

Di Gati: Allora poi magari contatteremo la signora per darle tutti i suggerimenti da seguire. In un flash, proprio con un si o con un no: conviene comprare casa?

De Rubertis: Assolutamente si. Conviene anche farlo abbastanza velocemente perché, nel paradosso, questa forte iniezione di liquidità tornerà a fare alzare anche i prezzi delle case.

Di Gati: Grazie a Patrizia De Rubertis e a Francesca Tedeschi Di Dario. Giovanni ci farà sapere come andrà, altrimenti ce ne occuperemo noi.

Per vedere la trasmissione sul sito di RaiTre clicca qui » © Of-Osservatorio finanziario riproduzione riservata

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