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Nuovi e antichi itinerari a Vicenza

SOMMARIO

La città veneta, uno dei siti con il maggior numero di monumenti protetti dall’Unesco, è unita indissolubilmente al nome di Andrea Palladio, il grande architetto cinquecentesco, la cui impronta, a Vicenza, si nota ovunque. I musei civici si possono visitare con un biglietto cumulativo a 15 euro includendo anche il Teatro Olimpico e la splendida chiesa di S. Corona che conserva un’opera del Bellini. Infine, nella sede delle Gallerie d’Italia, fino all’estate, è in corso una mostra che ricorda il centenario della prima guerra mondiale

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Nuovi e antichi itinerari a Vicenza

Vicenza, tra le più importanti città del Veneto, è stata dichiarata nel 1994 Patrimonio Unesco dell’umanità. Il merito principale del riconoscimento va ad Andrea Palladio, che ha unito per sempre il suo nome a quello della città.

La città del Palladio

L’unicità di Vicenza è legata all’attività di Andrea Palladio, il più grande architetto del mondo occidentale che le ha donato la più alta concentrazione di suoi capolavori. Sono 23 solo nel centro storico quelli che hanno ottenuto il riconoscimento Unesco, portando Vicenza a essere uno dei siti con il maggior numero di monumenti protetti, ben 47. Due anni dopo, nel 1996, altre 16 ville palladiane situate nella provincia hanno ottenuto l’ambito riconoscimento.

Dal Corso che porta il suo nome a Piazza dei Signori, il centro storico di Vicenza mostra quindi ovunque l’impronta palladiana. Lungo il lato maggiore della piazza principale sorge la Basilica Palladiana, simbolo della città, progettata su preesistenti edifici gotici, con doppio ordine di logge. Oggi, suddivisa in 3 spazi espositivi indipendenti, ospita mostre artistiche, tra cui “Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento” , fino al 2 giugno 2015, con la possibilità, per i visitatori, di accedere alla terrazza della Basilica. Sul lato opposto, la Loggia del Capitaniato, sede del Municipio, fu progettata nel 1571, andando a sostituire un preesistente edificio medievale.

Tra gli altri rilevanti monumenti palladiani si trovano il Teatro Olimpico, in Piazza Matteotti, a 500 metri da Piazza dei Signori, progettato tra il 1580 e il 1585, ispirato ai teatri romani, con grande gradinata ellittica circondata da un colonnato; Palazzo Thiene (in Corso Palladio), oggi sede della Banca Popolare di Vicenza e di numerose mostre e Palazzo Barbaran da Porto, unico palazzo cittadino realizzato integralmente dall’architetto, dove si situa il Museo palladiano (6 euro l’ingresso) e il CISA, il Centro Internazionale di Studi di Architettura di Andrea Palladio.
Di notevole interesse anche Villa Rotonda, più decentrata rispetto agli altri monumenti e a ridosso della città, progettata su commissione di Paolo Almerico intorno al 1570, passa poi alla famiglia Capra nel 1591. È aperta al pubblico dal 1986, dopo essere passata sotto la proprietà della famiglia Valmarana.

I Musei

I musei civici, il Teatro Olimpico e la Chiesa di S. Corona sono visitabili con il biglietto unico valido 7 giorni dal primo utilizzo (15 euro l’intero). Compresa tra i musei civici, la Pinacoteca di Palazzo Chiericati, la cui apertura è limitata all’ala palladiana, restaurata nel 2013, riunendo opere datate dal ‘300 al ‘700. Il Museo Naturalistico Archeologico, nel complesso dei chiostri di Santa Corona, è suddiviso in due sezioni: la prima racconta le caratteristiche del territorio, in particolar modo dei Colli Berici, mentre la seconda raccoglie reperti archeologici fin dal paleolitico. Il Museo del Risorgimento e della Resistenza raccoglie invece le memorie degli eventi e dei personaggi che furono protagonisti nelle vicende storiche della città. Il nucleo principale della raccolta è composto da periodici, manoscritti, ritratti, diari e stampe.

Palazzo Leoni Montanari è invece la sede delle Gallerie d’Italia a Vicenza che riuniscono le collezioni artistiche del Gruppo Intesa Sanpaolo (le altre due sedi si trovano a Milano, in Piazza della Scala e a Napoli, presso Palazzo Zevallos Stigliano). Un importante nucleo è dedicato alla pittura veneta del XVIII secolo, mentre due sale del piano nobile presentano gruppi di vasi selezionati dalla collezione Intesa Sanpaolo di ceramiche ittiche e magnogreche. Fino al 23 agosto 2015 prosegue poi la mostra intitolata “La Grande Guerra. I luoghi e l’arte feriti” , dedicata al centenario della prima guerra mondiale (per approfondire leggi qui).

Le Chiese

Il Santuario della Madonna di Monte Berico, situato sull’omonimo colle che sovrasta la città, è dedicato alla patrona della città, la Madonna di Monte Berico. È stato realizzato fondendo tra loro due chiese, una quattrocentesca in stile gotico e l’altra barocca del ‘600. Per raggiungere il sito si possono salire i 192 scalini che compongono l’Arco delle Scalette, solenne ingresso progettato da Andrea Palladio, oppure attraversare i portici di viale X Giugno, realizzati nel 1746. All’interno del Santuario si conserva anche un dipinto di Paolo Veronese.

La costruzione della Chiesa di Santa Corona risale invece al 1261. L’interno gotico ospita alcune opere pittoriche, tra cui “Il Battesimo di Cristo” di Bellini e l’ “Adorazione dei magi” di Veronese. Gli affreschi di Michelino da Besozzo sono invece le decorazioni più antiche, risalenti al Quattrocento. L’ingresso è a pagamento e costa 3 euro i biglietto intero.

Infine è collocata presso la Cattedrale di Santa Maria Annunciata la sede vescovile della città. La cupola è stata realizzata sui progetti di Palladio, così come l’altare maggiore e il portale settentrionale. Ricostruita varie volte, in seguito a terremoto e saccheggi, l’aspetto attuale combacia con quello della metà del ‘400. Venne gravemente danneggiata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, causando la distruzione della maggior parte degli affreschi conservati all’interno. Il museo Diocesano conserva vari reperti riferiti alla storia della chiesa.

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