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Long Life. Vivere meglio la vita che si allunga. La scienza ... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Nel 2050 la razza umana potrebbe evolvere. Il cervello, prevedono gli studiosi, potrebbe diventare più grande. Le capacità cognitive saranno estese. Si faranno figli più tardi. E si vivrà fino a 120 anni. La scienza sta lavorando per prepararci a una vita più lunga. Come cambierà? Tre studiosi italiani spiegano a cosa stanno lavorando, e cosa potrebbe succedere in un futuro non molto lontano

Long Life. Vivere meglio la vita che si allunga. La scienza ci dà una mano

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Intorno all'anno 2050 la razza umana potrebbe evolvere. Radicalmente. Il cervello potrebbe diventare più grande. Le capacità intellettive saranno estese in vari modi. Si faranno figli più tardi, e se ne faranno di meno. Ma, soprattutto, si potrebbe arrivare a vivere fino a 120 anni. È questa la previsione, un po’ inquietante per certi versi e indubbiamente sorprendente dell’antropologo Cadell Last, ricercatore del Global Brain Institute di Bruxelles. Ma non è la sola teoria. Secondo Colin Blakemore, docente di Neuroscienze e Filosofia presso la School of Advanced Study della University of London e professore emerito ad Oxford, il limite di 120 anni è il tetto massimo raggiungibile dall'esistenza e dall'organismo umano perché, spiega, non sarà mai possibile duplicare o triplicare la nostra possibilità di vita media.

Da quattro anni Of-Osservatorio finanziario si occupa del tema della longevità, esplorando le implicazioni che l’argomento, tanto affascinante quanto complesso, comprende: dall’aspetto medico a quello economico.

Lo scorso maggio si è svolto a Bologna il Festival della Scienza Medica, organizzato da Fondazione Carisbo in collaborazione con Genus Bononiae-Musei nella Città e Intesa Sanpaolo, che, come filo conduttore dell’evento, ha scelto “La Lunga Vita”. Nel fare ciò circa 100 relatori sono stati chiamati a dare il loro contributo, presentando la longevità come opportunità e conquista, ma anche come responsabilità sociale.

Quale occasione migliore per tornare sull’argomento, servendosi così dell’aiuto di esperti del “settore”?

E così, tra i vari interventi, la redazione di Of ne ha selezionati tre particolarmente interessanti, intervistando direttamente il professore coinvolto. Nello specifico le interviste affronteranno l’argomento del declino cognitivo, dei nutraceutici e del cibo del futuro. Tre interventi estremamente affascinanti che a loro volta aprono mille dibattiti e questioni, spiegati comunque, grazie alla bravura dei tre intervistati, con chiarezza e semplicità.

Nello specifico il professore Fiorenzo Conti, ordinario di Fisiologia umana presso l’Università Politecnica delle Marche e Direttore del Centro di Neurobiologia dell’invecchiamento dell’IRCCS INRCA di Ancona, espone a Of come diminuiscono col tempo le capacità cognitive; Hrelia Silvana, docente di Biochimica presso le facoltà di Farmacia e Chimica e tecnologie farmaceutiche dell’Università di Bologna, spiega come assicurarsi una vecchiaia di successo attraverso scelte giuste e consapevoli a tavola e Roberto Tuberosa, professore di Biotecnologie Vegetali all’Università di Bologna, rivela come (cosa e perché) mangeremo nel futuro.

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