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Torino, Palermo, Firenze e Milano. Dove l’immobiliare cresce... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

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Il mercato della casa è in crescita. Lo confermano i dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate e relativi al secondo trimestre del 2015, che parlano di un +8,2% per il solo mercato residenziale. Ma non tutta l’Italia procede alla stessa velocità. Meglio il Nord del Centro del Sud. E, tra le città, da preferire Torino e Palermo. E Firenze e Milano. Questa è la fotografia dell’immobiliare oggi. E come è cambiato rispetto a un anno fa

Torino, Palermo, Firenze e Milano. Dove l’immobiliare cresce di più

Che il mercato immobiliare abbia svoltato la china, ormai, è un fatto consolidato. La ripresa che sembrava intravedersi nel corso degli ultimi mesi del 2014 si è rafforzata, e gli addetti ai lavori hanno iniziato a mostrare un tiepido ottimismo anche per i mesi a venire. Se fino a un anno fa i segnali positivi che giungevano dal mondo delle compravendite residenziali erano visti con lo scetticismo di chi, dopo 8 lunghi anni di crisi economica, ancora fatica a cantar vittoria, i risultati raggiunti nei primi 6 mesi del 2015 danno la conferma che qualcosa sta veramente cambiando.

Stando ai dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate a fine settembre, infatti, e relativi al secondo trimestre 2015, il numero delle compravendite è incrementato del 6,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Considerando però il dato aggregato che include, oltre al residenziale, anche uffici, negozi, capannoni. Mentre, scomponendo i dati e analizzando solo il residenziale i risultati sembrano essere ancora più confortanti. Da aprile a fine giugno infatti si sono registrate 116.514 transazioni di abitazioni. Per un incremento delle compravendite complessivo nell’ordine dell’8,2%.

È soprattutto al Nord che si è concluso il maggior numero dei contratti: +10,3% rispetto allo stesso trimestre del 2014. Mentre al Centro e al Sud la percentuale di incremento, un po’ ridimensionata, si aggira comunque sul +6%.
Le grandi città e le principali metropoli sono quelle che stanno trainando il settore. Torino, che guida la classifica con una percentuale di incremento che supera il 16%, per esempio, sta vivendo una nuova rinascita, grazie anche al suo tentativo di trasformare il suo passato industriale in ottica residenziale, riqualificando gli spazi una volta adibiti ad uso commerciale, e creando nuove soluzioni eco-sostenibili e di design.

Anche Palermo nel periodo di rilevazione compreso tra aprile e giugno ha visto un aumento del 16% delle compravendite portate a termine. Firenze, in terza posizione, invece, è stata caratterizzata da un aumento dell’11,8%, anche per merito del forte interesse dimostrato dagli investitori stranieri verso le soluzioni recentemente ristrutturate del centro città. Mentre Milano, complice l’Expo e le ingenti opere di riqualificazione urbana che hanno coinvolto la Darsena e i Navigli, ha fatto segnare un +9,2%.

Giunge po’ a sorpresa, infine, il dato che riguarda Roma con il +5% di transazioni rispetto a 12 mesi fa, nonostante l’avvio di numerosi interventi urbani in vista del prossimo Giubileo Straordinario facesse pensare a un boom più consistente. Soprattutto nelle zone che saranno oggetto di riqualificazione.

Sebbene le principali città stiano dimostrando una certa vivacità, la situazione appare ancora problematica nelle province. Profondamente toccate da una crisi lunghissima che ha eroso i valori commerciali delle abitazioni con poco appeal, lontane dal centro, dai principali servizi e scomode ai mezzi di trasporto.

I dati positivi che si registrano nei capoluoghi di provincia, infatti, sono difficilmente replicabili nelle zone più distanti dal centro. Anche se, seppur lentamente, alcune zone in Italia hanno ricominciato a recuperare terreno. La provincia che, stando ai dati diffusi dall’Agenzia del Territorio, è cresciuta di più tra aprile e giugno 2015 è quella che circonda Milano, caratterizzata da un ritorno alle compravendite per una percentuale di crescita che si attesta intorno al 16%. Seguono poi Bologna e Genova, entrambe sopra quota 13%. E chiude Firenze con un incremento del 10,3%.

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