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Banche 2016: è l’ora di cambiare pagamenti, app, conti, mutu... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Conti che diventano abbonamenti. Spread in offerta sui mutui casa. App per pagare via cellulare anche il caffè. Piattaforme di home banking che erogano prestiti in tempo reale. E servizi di banking in mobilità per fare tutto con lo smartphone. Nel 2016 i soldi in banca si gestiranno in modo diverso. Ecco perché

Banche 2016: è l’ora di cambiare pagamenti, app, conti, mutui e...

Il 2015 è stato l’anno che ha segnato il ritorno dei classici prodotti, conto corrente e mutuo, che erano stati accantonati nel 2014 per far spazio a offerte che invece avevano poco a che fare con il tradizionale mondo bancario.

Ciò che è cambiato nel corso degli ultimi 12 mesi, però, è il target a cui i principali istituti di credito si sono rivolti. Se prima la lotta era sui nuovi clienti, con promozioni, sconti, regali per acquisirne il maggior numero possibile e aumentare la base clienti, ora l’attenzione è puntata sui clienti marginali, cioè su chi cliente lo è già ma deve essere convinto dalla banca ad effettuare maggiori operazioni e a sottoscrivere più prodotti.

Il tutto proponendo una gamma sempre più completa ed evoluta. Al conto si aggiungono così assicurazioni e piani sanitari. La filiale torna ad essere il luogo, a discapito dell’online, in cui instaurare un rapporto di fiducia con la banca, e in cui chiedere non solo un mutuo ma anche direttamente la casa che si vuole acquistare. E aumentano le partnership per offrire sempre più servizi extra, ad esempio nel mondo della bancassurance e dei pagamenti mobile.

Sono quindi 5 i trend che contraddistingueranno il 2016 nel mondo bancario.

1. Offerte per già clienti
Fino a un anno fa la maggior parte delle offerte promozionali erano focalizzate sui nuovi clienti ma le principali banche hanno realizzato di avere nella propria base clienti un numero signi?cativo di persone che usa solo marginalmente tutti i prodotti offerti. Per questo le nuove offerte si concentreranno principalmente su chi è già cliente, ma spronandolo a sottoscrivere una completa gamma di prodotti.

Intesa Sanpaolo, ad esempio, con il programma Banca 5 vuole rendere più attivi, in termini bancari, quei 5 milioni di clienti che operano poco o non operano affatto, offrendo soluzioni che portino alla sottoscrizione di almeno 5 prodotti.

Ma sono numerose le banche che hanno lo stesso obiettivo, creare un “abbonamento bancario”, e tutte hanno come punto di partenza il conto corrente. La maggior parte delle proposte, escludendo i conti a zero proposti dalle banche online o dedicati solo a chi opera sul web, infatti, prevedono un canone elevato ma scontato o azzerabile se si richiedono, ad esempio, carte, assicurazioni, fondi, o se si sottoscrivono servizi come la domiciliazione delle utenze, l’accredito dello stipendio e l’addebito della rata del mutuo o del prestito.

Al conto non possono essere solo collegati servizi bancari ma anche extra. A partire dalle assicurazioni e dai piani sanitari, questi ultimi proposti attualmente da Intesa Sanpaolo per gli over 65, e da Unipol Banca e la sua banca online MyUnipol. Ma anche di prodotti tecnologici, per la casa e per il tempo libero, da acquistare solo se si è correntisti, nei portali creati ad esempio da Intesa Sanpaolo (Created in Italia), UniCredit (Subito Banca Store) e Mps (Il Monte dei Desideri).

---- 2. Ecco come si pagherà via telefono
Il 2016 sarà anche l’anno della consacrazione dei pagamenti mobile. Quelli con tecnologia Nfc, cioè senza contatto, per gli acquisti nei negozi. E si tratterà di una rivoluzione, già iniziata nel corso del 2015. La svolta, che si aspettava dovesse diventare dirompente a seguito dell’ipotizzato arrivo di Apple Pay anche in Europa, non si è verificata.
Il servizio di Apple è sbarcato solo in UK lasciando il mercato dei pagamenti in mobilità in una sorta di stallo. E così le banche, anche quelle che già avevano avviato programmi e sperimentazioni volte a promuovere l’utilizzo, almeno a livello locale, dei loro wallet senza contatto, hanno messo in stand-by le iniziative avviate (con scarso successo) negli anni precedenti, in favore di un nuovo e più immediato servizio: il P2P, per i trasferimenti di denaro in tempo reale.

Ma lo sviluppo dei pagamenti P2P non è il punto di arrivo nel processo di sviluppo dei pagamenti da cellulare. L’implementazione di questo servizio, nel 2015, infatti è stata in un certo senso funzionale all’introduzione e alla sottoscrizione dei portafogli digitali da parte di un pubblico più ampio.
Ma il passo successivo, il completamento di questa tecnologia, però, troverà compimento dal 2016. Quando i wallet saranno dotati sempre più di nuovi strumenti anche per il pagamento in-store in modalità senza contatto. Sulla scorta di quanto già sta facendo Intesa Sanpaolo che, per la prima volta, ha introdotto in Italia un servizio basato sulla tecnologia HCE, che permette di immagazzinare i dati sensibili dello strumento di pagamento nel cloud, invece che sulla sim card. Superando di conseguenza il vincolo di costose e limitanti partnership con gli operatori di telefonia mobile.

3. Un nuovo modo per interagire con la banca online
Il 2015 è stato un anno di passaggio per la multicanalità bancaria. Volto all’introduzione di un modello completamente nuovo di banca digitale che troverà completamento solo a partire dal 2016. Il trend che ha guidato le innovazioni bancarie negli anni precedenti era stato orientato per lo più alla creazione di un servizio transazionale il più integrato possibile, che spingesse i clienti ad operare in autonomia utilizzando i canali remoti, trovandosi di fronte sempre alla stessa operatività bancaria resa disponibile allo sportello. Le banche, infatti, dalla nascita della banca online, hanno cercato di spingere i correntisti a effettuare online, via app e via atm le più comuni operazioni bancarie. Penalizzando con costi più elevati chi invece continuava a recarsi in filiale per eseguire bonifici o trasferimenti di fondi.

---- Ma nel 2016 cambierà tutto un’altra volta. Verranno avviati servizi ad hoc per chi usa la banca sul mobile o via Internet. E non saranno necessariamente servizi complementari. Nasceranno quindi sempre più banche solo mobile, cioè servizi fruibili solo dal cellulare. Mentre via Internet la vetrina della banca diventerà completamente self-service. E’ questo l’obiettivo di Intesa Sanpaolo che, come ha anticipato in esclusiva a Of, dal 2016 trasformerà radicalmente app e home banking. Sviluppando servizi diversi a seconda dei differenti canali di interazione. UniCredit, invece che sta tentando di trasferire le richieste di credito (prestiti personali) completamente o quasi online (e con erogazione in tempo reale) si dice pronta, per il 2017, ad avviare una nuova banca solo mobile. Del progetto non si sa ancora molto, a parte il nome che dovrebbe essere buddybank.

4. Continua la lotta degli spread sui mutui
Dopo un anno di lotta a colpi di spread, anche il 2016 sarà contraddistinto da offerte con tassi sempre più bassi. Come in precedenza le offerte migliori saranno rese disponibili a chi potrà permettersi di richiedere un finanziamento che copra solo il 50% del valore dell’immobile, il cosiddetto Loan To Value. E a chi sarà in grado di ripagare il mutuo in tempi più brevi, visto che gli spread che campeggiano in bella vista nelle filiali e nei siti delle banche sono spesso riferiti a durate massime di 10 anni.

A differenza del 2015, quando le migliori offerte erano soprattutto sul variabile Euribor, il 2016 potrebbe vedere un rilancio delle promozioni sul fisso, già avviate nel corso negli ultimi mesi da Intesa Sanpaolo (Tan 1,75%) e UniCredit (Tan 1,50%).

Il 2016 sarà anche l’anno in cui si riuscirà a capire se le nuove società di intermediazione immobiliare, Intesa Sanpaolo Casa e UniCredit Subito Casa, riusciranno ad ottenere il successo annunciato, e se sarà realmente possibile, per un vasto numero di clienti, recarsi direttamente in banca per l’acquisto dell’abitazione.

5. I nuovi target: premier e giovani
Due target completamenti diversi su cui puntano banche diverse e da cui ci si aspetta nel 2016 un aumento dell’offerta. Chi preferisce optare per risparmio gestito, consulenza, servizi evoluti ha scelto il primo, concentrandosi su promozioni per il trasferimento titoli e miglioramento della rete di promotori e consulenti.

---- Così, ad esempio, CheBanca! sconta conto e mutuo a chi possiede almeno 100.000 euro, Intesa Sanpaolo azzera il conto per chi a?da la gestione del portafoglio a Eurizon, UniCredit per chi supera una predeterminata giacenza.
Banca Mediolanum e Barclays si concentrano invece su spread scontati a chi supera la soglia dei 100.000 euro, proponendo prodotti ad hoc, i cosiddetti mutui premier.

E sembra sempre più interessata a questo target anche Mps, con il lancio a fine dicembre 2015, di Mps One nuovo conto corrente dedicato a chi ha un patrimonio elevato. Composto da un set di base che include conto, carte Gold, linee vincolate e servizio di consulenza include anche una serie di prodotti e servizi aggiuntivi che il cliente può agganciare al conto (pagando un canone più elevato), come ulteriori carte di pagamento, polizze e aperture di credito.

Tendenza opposta per UBI Banca, che ha scelto di puntare sui clienti del futuro, i giovani ?no ai 30 anni, spingendo soprattutto sulla sottoscrizione del conto Qubì e, focalizzandosi su chi utilizza di più gli smartphone, sull’app di mobile payments UBI Pay, con campagne online, nelle vetrofanie e in tv.

UniCredit, invece, ha scelto di lanciare un mutuo solo per i più giovani che può arrivare ?no al 100% e dedicato anche a chi è stato assunto con il nuovo contratto a tutele crescenti. Aprendo il dibattito se questo tipo di contratto viene realmente considerato dalle banche come un indeterminato oppure più simile a un lavoro precario.

A livello generale, però, la maggior parte delle banche si rivolge alla generazione dei millennials, anche se non apertamente, con le numerose iniziative per promuovere l’utilizzo dei pagamenti via mobile e dei wallet. Sono numerose, le banche che stanno collaborando con Jiffy per questo tipo di pagamenti mentre altre optano per app diverse, come Chat&Cash di Banco Popolare e WoW di CheBanca!. E ancora di più saranno i servizi che verranno lanciati nel corso del 2016.

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