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Intesa Sanpaolo scruta il futuro. Inflazione, tassi, mutui, ... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Il mercato non è mai stato così instabile. La BCE ha in programma nuovi interventi: se l’inflazione non arriva al 2%, ad esempio, potrebbe ridurre ulteriormente il tasso sui depositi o ritoccare il volume mensili di acquisti di titoli. Il prezzo del petrolio influenza la ripresa. Che non è per niente solida. Cosa accadrà ai tassi di interesse dei mutui? Torneranno ad alzarsi? E quale finanziamento è più conveniente? Continueranno le promozioni sugli spread? Andrea Lecce, responsabile Direzione Marketing di Intesa Sanpaolo disegna uno scenario possibile dei prossimi mesi per mutui, prestiti e...

Intesa Sanpaolo scruta il futuro. Inflazione, tassi, mutui, prestiti: ecco cosa sta per accadere

L’inflazione in tutta l’Eurozona non riparte, nonostante la politica “spinta” della Banca Centrale Europea. Il prezzo del petrolio continua a rimanere basso. E nell’area Euro i mercati non sono mai stati così instabili, con gli indici di riferimento che continuano a far registrare i valori più bassi di sempre. E con la conseguenza, quindi, che anche i tassi di interesse dei mutui e dei finanziamenti sono rimasti al loro minimo storico per parecchi mesi. Gli esperti l’hanno definita una situazione “straordinaria”. Ed è appunto per questa ragione che l’incognita sull’evoluzione dei mercati è pesante, con lo spettro ancora vivo dei maxi rialzi improvvisi che nel 2008 furono tra le conseguenze più gravose della crisi finanziaria.
Cosa accadrà, quindi, nei prossimi mesi? Quale sarà l’andamento dei tassi? Quando cominceranno a risalire? E, soprattutto, a quale velocità? Of-Osservatorio finanziario ha chiesto a Andrea Lecce, responsabile Direzione Marketing di Intesa Sanpaolo di fare il punto della situazione. Ecco le previsioni per il 2016.

Of: I parametri di riferimento sono ai loro minimi da parecchi mesi. Cosa accadrà nel 2016?
Lecce: Il pacchetto di misure approvato dalla Banca Centrale Europea a dicembre 2015 si poneva l’obiettivo di stimolare la crescita dell’area Euro. Nelle ultime settimane, però, sono emersi segnali di preoccupazione sui tempi del ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% a causa del movimento del prezzo del petrolio. Riteniamo che l’andamento e le prospettive di inflazione siano cruciali per la determinazione della politica monetaria dei prossimi mesi.

Of: In che modo?
Lecce: Con questo scenario è ipotizzabile che le politiche accomodanti della BCE continueranno anche nel prossimo futuro.

Of: E in effetti Mario Draghi ha già annunciato che potrebbe intervenire nuovamente...
Lecce: Esatto. Ma è difficile prevedere cosa accadrà. Un ulteriore aumento del grado di stimolo della politica monetaria rimane condizionato a una stima di inflazione del medio periodo lontana dall’obiettivo del 2%. In tal caso la BCE potrebbe, ad esempio, ridurre ulteriormente il tasso su depositi o ritoccare il volume mensili di acquisti di titoli.

---- Of: Perché l’inflazione non riparte?
Lecce: Il movimento del prezzo del petrolio, che si è dimezzato in media nel 2015 rispetto all’anno precedente ed è ulteriormente calato in questa prima parte dell’anno, è una delle principali cause. Anche se per le famiglie equivale a un risparmio subito riscontrabile in parte sul costo delle bollette del riscaldamento e della benzina, ci potrebbero essere effetti indiretti da non sottovalutare. Nel 2015, per fare un esempio, i paesi produttori di petrolio hanno ridotto le loro importazioni.

Of: Si può prevedere l'andamento del prezzo del petrolio?
Lecce: Fino a qualche mese fa si riteneva che la discesa del prezzo del petrolio avesse per lo più motivazioni speculative e fosse quindi destinato a rientrare nel breve periodo. Solo adesso, dopo una serie di continue revisioni delle previsioni, si comincia a pensare a un movimento più strutturale, sebbene qualche sorpresa al rialzo potrebbe venire da un accordo di riduzione dell’offerta tra Paesi OPEC e non-OPEC, del quale si parla in questi giorni.

Of: Quindi finché lo scenario resta questo...
Lecce:...i tassi di interesse sono destinati a rimanere ai loro minimi. E l'impressione è che resteranno bassi ancora a lungo. Al momento non ci sono evidenze che possano segnalare il contrario.

Of: Però se i tassi sono ai loro livelli più bassi di sempre è chiaro che prima o poi dovranno tornare a risalire…
Lecce: Esatto, questo è un dato di fatto. Ma ancora non si può dire quando questo accadrà. Forse se in futuro le nuove misure espansionistiche che la BCE deciderà eventualmente di intraprendere riusciranno a far raggiungere l’obiettivo di aumento dell’inflazione si potrà pensare a una risalita.

Of: Però una risalita dei parametri metterebbe in difficoltà i mutuatari.
Lecce: Non possiamo prevedere l’intensità di una eventuale futura ripresa dei tassi. I Clienti che hanno sottoscritto da tempo un mutuo a tasso variabile, però, hanno vissuto periodi di tassi decisamente più alti di quelli attuali ed è difficile che un incremento dei parametri generi difficoltà.

Of: Eppure, dopo che per buona parte del 2015 le principali offerte sugli spread delle banche sono state rivolte ai mutui a tasso variabile, negli ultimi mesi è stata la volta del fisso...
Lecce: È vero. I tassi fissi non sono mai stati così convenienti e i clienti, correttamente, li preferiscono facendo una scelta che tiene conto della durata complessiva del mutuo. Pensi che dei mutui di nuova erogazione circa il 70% è a tasso fisso o ha una componente fissa.

---- Of: Di questi tempi però il variabile è il più conveniente...
Lecce: Se si analizza solo il differenziale il variabile vincerebbe comunque, sempre. Ma considerando la durata complessiva del mutuo il fisso può offrire una garanzia in più, in questo scenario che non presenta più sostanziali spazi di riduzione. Soprattutto per chi ha bisogno di piani di ammortamento a 30, 35 o addirittura 40 anni. Perché il fisso funziona come una specie di lock in: si fissano le condizioni per 30 anni, ed è chiaro che alla lunga può diventare vantaggioso.

Of: Cosa accadrà nei prossimi mesi? Le offerte sugli spread continueranno?
Lecce: Il settore immobiliare nel 2015 è stato caratterizzato da una maggior vitalità, si è stabilizzato e ha iniziato a crescere. Nel 3° trimestre del 2015 le compravendite sono incrementate del 10,8% ed è ritornata anche la componente di domanda che si affaccia a questo mercato per finalità di investimento. Le condizioni dei mutui risentono di vari influssi, perché includono anche una componente legata al costo della raccolta.

Of: Nel 2015 si è diffusa la pratica di scontare lo spread solo a chi ha la possibilità di pagare almeno per metà la casa in contanti...
Lecce: Non è esattamente così. Il caso dei mutui con spread ridotti per Loan to Value (LTV) pari o inferiori al 50%, in realtà, parte da un presupposto opposto.

Of: Cioè?
Lecce: Non si tratta di un peggioramento delle condizioni per chi ha meno contanti da mettere all’inizio per l’acquisto della casa, ma al contrario di un miglioramento per chi ha la possibilità di versare un acconto più sostanzioso. Quello che in pratica succede è che chi ha un rischio minore, perché autofinanzia di più il proprio investimento immobiliare, paga tassi più bassi. È una modalità di pricing semplicemente più giusta.

Of: E crede che anche per il 2016 verrà mantenuta?
Lecce: Credo che si tratti di una modifica strutturale del modello di pricing basato sulla stima del rischio. In altri Paesi era già presente, la crisi ci ha fatto capire che era necessario introdurla anche in Italia.

Of: La stima del rischio, però, ha provocato anche l'introduzione di criteri più restrittivi per l'accesso al credito...
Lecce: La crisi ha insegnato l’importanza di una corretta valutazione dei clienti. Gli ultimi anni sono la dimostrazione che è necessario un sistema di concessione dei finanziamenti che sia giusto, questo non significa restrittivo. Questo si rende necessario anche per evitare l’effetto di stop&go in alcuni momenti.

Of: Quindi non si tornerà più ai livelli del 2007 quando i mutui venivano concessi con più facilità?
Lecce: Noi, in realtà, non ci siamo mai fermati e continuiamo a essere leader di mercato. Abbiamo sempre operato con la necessaria prudenza, senza essere restrittivi, nell’interesse primario dei nostri clienti. Ma a volte, anche se difficile, è giusto dire no.

Of: E chi resta escluso?
Lecce: Chi non ha le condizioni per restituire il debito.

Of: Come i precari?
Lecce: No. Non si tratta di valutare esclusivamente in base a questo. Il fatto è che siamo consapevoli che i mutamenti sociali in atto sono enormi. E bisogna vederli in anticipo. Noi, infatti, siamo stati tra i primi a lanciare un finanziamento ad hoc per i lavoratori atipici. E con l'introduzione del nuovo contratto a tutele crescenti abbiamo dato immediatamente mandato a tutte le nostre filiali di considerare questo nuova forma contrattuale al pari di un tradizionale indeterminato.

Of: E cosa farete per il 2016?
Lecce: Per ora le posso solo dire che per noi questo settore è strategico. Sicuramente continueremo a puntarci.

© Of-Osservatorio finanziario

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