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10 borghi sul mare da scoprire questa primavera/ Sud OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Piccole baie, paesi incastonati sui monti, villaggi di pescatori e siti Patrimoni dell’Unesco. Il Sud regala ai visitatori borghi con architetture e paesaggi naturali di rara bellezza. OfTravel ne ha selezionati 6 da visitare con la bella stagione, magari già in vista del prossimo ponte del 25 aprile, tra quelli (oltre 250) eletti dal Club I Borghi più belli d'Italia.

10 borghi sul mare da scoprire questa primavera/ Sud

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Con l’arrivo della bella stagione cresce la voglia di organizzare gite fuori porta alla scoperta delle bellezze storiche e paesaggiste che offrono i dintorni. I borghi italiani sono piccoli gioielli architettonici dalle origini millenarie, affacciati in contesti naturali da cartolina.
Tutti riconosciuti dal club I Borghi più belli d’Italia, che ha selezionato oltre 250 comuni o frazioni in Italia, con un numero di abitanti non superiore a 2.000 e con specifiche caratteristiche come un ricco patrimonio architettonico e/o naturale certificato dalla Sovrintendenza delle Belle Arti.

Eccone 6 da visitare già per il ponte del prossimo 25 aprile nel Sud Italia

Marina di Conca, Campania


Frazione del comune salernitano Conca dei Marini, Marina di Conca è una piccola baia che è anche il principale stabilimento balneare del paese.
Cosa vedere. Il territorio di questo borgo di 742 abitanti può essere diviso in due. In basso si trova la spiaggia, con le casette bianche a filo d’acqua, mentre in alto, sulla collina, si trovano adagiate tra uliveti e terrazze di limoni, case imbiancate a calce. Le sei chiese da vedere donano tutte una vista panoramica sulla costa. Tra queste, l’ex convento di Santa Rosa (oggi trasformato in hotel) si trova a strapiombo sul mare e qui, nelle sue cucine, fu ideata la sfogliatella di Santa Rosa, dolce tipico napoletano. Immancabile poi una visita alla grotta dello Smeraldo, con un paesaggio stupefacente di stalattiti e stalagmiti.

Il prodotto tipico. Il pomodorini a “piennolo” sono uno dei prodotti tipici del territorio, utilizzati poi nelle zuppe e nelle salse di pesce. Non si può lasciare Conca senza aver assaggiato la sfogliatella di Santa Rosa, così come gli spaghetti al sugo di gambero rosso, il coniglio alla foglia di limone e la parmigiana di melanzane e zucchine.

Dove dormire. Partono dai 399 euro a coppia le tariffe del 4 stelle Hotel Belvedere, dal 23 al 25 aprile.

Albori, Campania


Frazione più piccola della splendida Vietri sul Mare, Albori si trova incastonato in un angolo del monte Falerio a 300 metri di altitudine e la sua suggestiva posizione lo fa apparire come sospeso tra mare e monte.
Cosa vedere. È bello passeggiare tra gli antichi vicoli di Albori che presentano un’architettura mediterranea, con case a volta dai colori vivaci. Da visitare la chiesa di Santa Margherita di Antiochia, situata in una piazza a gradoni nel cuore del borgo che custodisce preziosi affreschi della scuola napoletana.

Il prodotto tipico. Come nel resto della Costiera Amalfitana è il limone il prodotto top, da cui si ricava il celebre limoncello. Sulla tavola il piatto tipico è quello delle penne “alla cuppitiello” con salsa di verdure di stagione e le “palle di ciuccio”, crocchette di patate agrodolci.

Dove dormire. Al 4 stelle Hotel La Lucertola di Vietri sul Mare (che dista circa 3 km da Albori) le tariffe per prenotare in due dal 23 al 25 aprile partono dai 232 euro.

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Otranto, Puglia


Perla del Salento, il borgo antico di Otranto è stato riconosciuto nel 2010 come Patrimonio Culturale dell’Unesco.
Cosa vedere. Il borgo di Otranto si sviluppa attorno l’imponente castello aragonese e alla cattedrale normanna. Il castello fu costruito per volere di Alfonso d’Aragona tra il 1485 e il 1498, con un funzione difensiva assieme alla cinta muraria. La cattedrale intitolata a Santa Maria Annunziata fu invece ultimata nel XII secolo, costruita sui resti di un villaggio messapico. Al suo interno conserva un capolavoro dell’arte musiva medievale, realizzato dal monaco Pantaleone. Da visitare anche la piccola basilica di San Pietro, realizzata nel X secolo, dove al suo interno si possono ammirare dipinti di epoca bizantina.

Il prodotto tipico. L’olio extra vergine d’oliva prodotto qui è tra i migliori d’Italia. Di eccellenza anche i vini Doc Alezio, Copertino e Salice Salentino. Per quanto riguarda le ricette queste sono semplici ma gustose, come le orecchiette condite con ricotta forte, il polipo fritto e gli spaghetti alle cozze.

Dove dormire. Prenotare al 4 stelle Corte di Nettuno, a soli 10 minuti a piedi dal centro di Otranto, costa 220 euro a coppia, dal 23 al 25 aprile, su Booking.

Chianalea di Scilla, Calabria


Chianalea è il vecchio borgo di pescatori di Scilla, nella provincia di Reggio Calabria, tra il mare Tirreno e le pendici dell’Aspromonte.
Cosa vedere. Il borgo sorge sul versante settentrionale della scogliera dove si trova il Castello che la divide da Marina Grande. Da qui si gode di un bellissimo panorama con cui si scorgono anche le isole Eolie. Le case sono costruite quasi tutte a ridosso del mare e passeggiando si incontrano Palazzo Scategna e Villa Zagari.

Il prodotto tipico. Il pesce spada è il re della cucina, cucinato al forno, in padella o nel sugo con i maccheroni. Accompagnato tassativamente da un vino locale che si ottiene dall’uva zibibbo.

Dove dormire. Con 330 euro si prenota su Booking una junior suite al 4 stelle Principe di Scilla, dal 23 al 25 aprile, nella zona di Chianalea di Scilla, a pochi passi dal mare.

Castelmola, Sicilia


A soli 5 km da Taormina, a strapiombo sul mar Ionio, si trova il piccolo borgo di Castelmola, le cui origini risalirebbero al periodo pre-ellenico. Il nome deriverebbe invece dalla conformazione del grande masso su cui sorge che ricorda appunto una mola, ovvero la macina del mulino.
Cosa vedere. Il punto più suggestivo di Castelmola è Piazza Sant’Antonio, il belvedere su Taormina, con pavimentazione in mosaico, dove si trova l’omonima chiesa. Sempre nella piazza si affaccia anche lo storico Caffè San Giorgio, fondato nel 1700 dai monaci; mentre salendo si giunge al castello di cui però sono rimaste solo le mura normanne. Riscendendo lungo via De Gasperi, ricca di negozietti che vendono souvenir e prodotti tipici, si arriva al Duomo di Castelmola del ‘500 e all’omonima piazza. L’ingresso principale alla chiesa offre un punto panoramico sull’Etna e sul Golfo di Naxos. Da visitare anche la Chiesa di San Giorgio, costruita attorno al 1450, e le cisterne per l’acqua del 367 a.C.

---- Il prodotto tipico. Non si può lasciare Castelmola senza aver assaggiato il vino alla mandorla, vino bianco secco, a cui si aggiungono l’essenza di mandorle, agrumi, Zibibbo e caramello, una bevanda che venne inventata proprio al Caffè San Giorgio. Tipici anche i maccheroni fatti in casa.

Dove dormire. Prenotare al 4 stelle Hotel Ariston & Palazzo Santa Caterina di Taormina costa dai 183 euro a coppia, dal 23 al 25 aprile.

Castelsardo, Sardegna


Affacciato sul Golfo dell’Asinara con viste da cartolina, il borgo di Castelsardo, nella provincia di Sassari, ha cambiato nome ad ogni dominazione, nascendo come “Castel Genovese” nel 1102.
Cosa vedere. Il quartiere della Cittadella (o Casteddu), arroccato su un promontorio e circondato da possenti mura, è un intreccio di stradine e scalini, dove si affacciano le tipiche abitazioni sviluppate in verticale. Da non perdere la Cattedrale di Sant’Antonio Abate, del 1503, che conserva una preziosa pala d’altare, realizzata dal maestro di Castelsardo, mentre all’interno si ammirano arredi pregiati. Poco più avanti si trova la Chiesa di Santa Maria che custodisce il crocefisso ligneo del “Cristo nero”, il più antico della Sardegna. Da visitare anche i siti archeologici: Castelsardo fu infatti abitata fin dal neolitico, come testimoniano i nuraghi eretti nell’area circostante e le Domus de Janas, strutture sepolcrali preistoriche scavate nella roccia, tra cui la Roccia dell’Elefante. Infine il Castello dei Doria del 1102 è oggi sede del Museo dell’intreccio Mediterraneo.

Il prodotto tipico. Piatti tipici del borgo sono le aragoste alla castellanese, spaghetti ai ricci di mare e, in generale, tutti i piatti a base di pesce. Prodotto veramente tipico di Castelsardo, anche se non culinario, sono i cestini in palma nana che vengono intrecciati secondo una tradizione che si tramanda da secoli, addirittura dal XIV secolo.

Dove dormire. Soggiornare presso l’Hotel Bagabaga (3 stelle) costa dai 155 euro in due, prenotando dal 23 al 25 aprile.

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