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10 borghi sul mare da scoprire questa primavera/ Centro Nord OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Sono tutti inseriti nella lista de I Borghi più Belli d’Italia e, oltre a un ricco patrimonio storico e architettonico, regalano scorci da cartolina e prodotti enogastronomici d’eccellenza. Intervallando visite e passeggiate per vicoli, carruggi e mulattiere con un po’ di relax in spiaggia. Da Cervo che conserva una delle chiese più prestigiose del ponente ligure; al borgo medioevale di Gradara, nelle Marche, passando per la piccola frazione dell’Isola del Giglio e per le borgate in pietra rosa di Borgo Verezzi, sempre in Liguria

10 borghi sul mare da scoprire questa primavera/ Centro Nord

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Con l’arrivo della bella stagione cresce la voglia di organizzare gite fuori porta alla scoperta delle bellezze storiche e paesaggiste che offrono i dintorni. I borghi italiani sono piccoli gioielli architettonici dalle origini millenarie, affacciati in contesti naturali da cartolina.
Tutti riconosciuti dal club I Borghi più belli d’Italia, che ha selezionato oltre 250 comuni o frazioni in Italia, con un numero di abitanti non superiore a 2.000 e con specifiche caratteristiche come un ricco patrimonio architettonico e/o naturale certificato dalla Sovrintendenza delle Belle Arti.

Eccone 4 da visitare già per il ponte del prossimo 25 aprile nel Centro e Nord Italia.

Cervo, Liguria


Il suo nome deriva dal latino “Servo”, ovvero “offrire servizi”, scritta che campeggiava sulle insegne in epoca romana e che il volgare ha poi mutato in “Cervo”.
Cosa vedere. La scoperta di questo borgo ligure nella provincia di Imperia inizia dalla salita al Castello, superando la Porta Marina della Montà. Salendo si incontra palazzo Morchio, della fine del XVII secolo e oggi sede del Municipio, fino a scorgere le mura che costituivano dal XV secolo gli spalti del castello. La piazza del centro storico è dominata dalla splendida Chiesa di San Giovanni Battista, costruita tra il XVII e il XVIII secolo, riconosciuta come il maggior monumento barocco del ponente ligure. È chiamata anche “Chiesa dei Corallini” perché eretta, in parte, grazie ai proventi della pesca del corallo. Proseguendo si raggiunge in poco tempo Piazza Santa Caterina e il Castello dei Clavesana, edificato dai marchesi Clavesana nel XIII secolo come loro dimora, oggi sede del Museo Etnografico. Uscendo da Porta Bondai, il borgo regala una suggestiva vista sulle valli di Cervo e Daino, mentre riscendendo tra i suoi carruggi, i palazzi padronali testimoniano la passata ricchezza del territorio.

Il prodotto tipico. L’olio extra vergine di oliva è il prodotto di eccellenza di Cervo che non a caso è circondato da colline ricche di ulivi.

Dove dormire. A circa 2 km da Cervo si trova il Grand Hotel Diana Majestic di Diano Marina (4 stelle) che costa dai 239 euro in camera matrimoniale dal 23 al 25 aprile.

Borgio Verezzi, Liguria


Il borgo di Borgio Verezzi si trova arroccato sulla collina dell’Orera, nella provincia di Savona, suddiviso tra quattro borgate con costruzioni di pietra rosa, collegate tra loro da carruggi e mulattiere.

---- Cosa vedere. Ogni borgata ha qualcosa da offrire, tutte caratterizzate da una struttura urbanistica medievale. A Roccaro si visita la Cappella della Madonna Immacolata con altare e decorazioni barocche; Poggio si sviluppa attorno a una torre, mentre Crosa è la borgata più antica, presentando un sistema di grotte scavate nella collina, abitate già nel Paleolitico. Piazza è infine la borgata più nota, dove è nato 51 anni fa il Festival teatrale di Borgio Verezzi.

Il prodotto tipico. Dalla coltivazione della vite si producono degli ottimi vini locali, quali la Lumassina, il Nostralino Veretium e il Barbarossa. Come piatto tipico si trovano invece le lumache alla verezzina, preparate in umido, alle quali è dedicata una tradizionale sagra estiva che cade nel mese di luglio.

Dove dormire. Al 3 stelle Villa Adda di Borgio Verezzi, fino a maggio, si spendono 35 euro al giorno a persona per soggiorni di 2 giorni; 30 euro per soggiorni di 3. Prenotare con la mezza pensione costa rispettivamente 55 o 50 euro a persona al giorno.

Giglio Castello, Toscana


Frazione del comune di Isola del Giglio, Giglio Castello è un borgo medievale di 650 abitanti, il cui nome deriverebbe dal greco “igilion”, capra, latinizzato poi in “Gilium”, proprio perché sull’isola vi abitavano in antichità numerose capre selvatiche.
Cosa vedere. L’abitato è caratterizzato dalla Rocca Aldobrandesca, chiamata anche Rocca Pisana, inserita nel complesso castellano assieme alle mura ben conservate, intervallate da tre torrioni. Nel centro del borgo si trova la chiesa quattrocentesca di San Pietro Apostolo dove si può ammirare un Crocifisso eburneo attribuito al Giambologna. Scendendo si arriva a Giglio Porto caratterizzato da case multicolori. Qui si passa dalla Torre del Saraceno del 1596 e dalla Caletta del Saraceno con i resti della peschiera annessa alla villa romana dei Domizi Enobarbi.

Il prodotto tipico. Oltre al robusto vino Ansonaco, si può assaggiare il coniglio selvatico alla cacciatora, insaporito con pomodoro, spezie e un pizzico di peperoncino.

Dove dormire. Con 264 euro prenotando su Booking dal 23 al 25 aprile, si soggiorna presso il residence Ammiraglio, situato nella Baia di Giglio Campese.

Gradara, Marche


Non si affaccia direttamente sul mare, da cui dista circa 5 km, ma questo borgo nella provincia di Pesaro-Urbino è un gioiello medievale incastonato tra le verdi colline.
Cosa vedere. Cuore del borgo è la Rocca, con l’imponente castello in stile medievale e rinascimentale, protetto da due cinte murarie volute dai Malatesta e oggi sede di eventi artistici e musicali. E proprio questa rocca avrebbe fatto da sfondo al tragico amore tra Paolo e Francesca cantato da Dante nella Divina Commedia.

Il prodotto tipico. Gradara è mezza romagnola anche nella tradizione gastronomica e sulle sue tavole si assaggiano infatti piadine, cresconi e cassoni. Le erbe selvatiche raccolte in primavera si ritrovano nei primi piatti e nei contorni. Ma è il bigol il piatto tipico di Gradara, spaghettoni di acqua e farina conditi con funghi porcini o sugo di carne. E per rinfrescarsi si può ordinare il celebre “Gemischt” che è un mix tra vino locale e gassosa.

Dove dormire. Propone un pacchetto speciale per il ponte del 25 aprile, Villa Matarazzo (4 stelle), immersa in un parco privato di 30.000 mq. Due notti in camera doppia con cena in ristorante tipico e ingresso all’Acquario di Cattolica, costano 260 euro a coppia.

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