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SOMMARIO

Si chiama Per Merito, ed è un prestito dedicato agli studenti universitari. Da oggi potranno richiederlo tutti quelli che hanno almeno 20 crediti. Anche senza garanzie. Com’è possibile? Lo spiega a OF Marco Morganti, ad di Banca Prossima

Morganti (Intesa Sanpaolo): “Ecco come il fondo finanzia gli studenti”

A un anno dal piano di impresa 2018-2021 in cui Intesa Sanpaolo ha annunciato l’obiettivo di diventare la prima Impact Bank italiana, sono state presentate numerose novità. Soprattutto per i giovani. A partire dall’avvio di una collaborazione con Generation, l’iniziativa globale non profit creata da McKinsey & Company nel 2015 e volta a ridurre il fenomeno della disoccupazione giovanile. Il progetto è finalizzato a formare circa 5 mila giovani nei prossimi 3 anni e ad accompagnarli nel mondo del lavoro. Con l’obiettivo dichiarato di ovviare allo squilibrio tra domanda e offerta, andando incontro a un mercato del lavoro completamente mutato, con impieghi che richiedono sempre più specializzazioni e competenze tecniche, e sopperendo contemporaneamente alla mancanza di formazione delle nuove generazioni.

Non solo. Anche finanziare gli studi senza gravare sulla famiglia e senza doversi trovare un lavoro a tempo pieno, per molti studenti universitari, soprattutto fuori sede, sembra essere un sogno irrealizzabile. Lo confermano i dati recenti relativi alle soglie, elevatissime, di abbandono agli studi da parte delle matricole: 1 studente su 3 lascia l’università entro i primi due anni, prima ancora di aver dato un esame. Senza considerare il “collo di bottiglia” che si crea tra il diploma e la scelta della facoltà adatta: 1 studente diplomato su 2, infatti, opta per il mondo del lavoro.

Ecco perché, sulla base di questi dati e di queste premesse, Intesa Sanpaolo ha lanciato Per Merito: il prestito personale destinato agli studenti. Consente di pagare gli studi e le spese correlate, come libri di testo o alloggi. Non richiede garanzie. E non necessita del raggiungimento di particolari livelli di rendimento. Una volta richiesto, direttamente online, il prestito prevede l’apertura del conto corrente omonimo e la concessione dell’apertura di credito che prevede la messa a disposizione delle somme in tranche semestrali, ad un tasso annuo nominale è del 2%.

Come funziona? OF lo ha chiesto a Marco Morganti, ad di Banca Prossima e Responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo, che ne ha svelato i retroscena.

OF: Intesa Sanpaolo ha appena annunciato il lancio di un nuovo prestito di merito per i giovani studenti universitari. Con quali obbiettivi?
Morganti: È vero. E fa parte della strategia di Intesa Sanpaolo che sta orientandosi in due direzioni. Da un lato il lancio di prodotti destinati ai giovani e in particolare agli studenti universitari, una strada intrapresa sperimentalmente già 13 anni fa e oggi completamente rinnovata. La seconda novità, invece, riguarda il rapporto e la sinergia di Intesa Sanpaolo con Banca Prossima, volta a sperimentare, sulla base dell’esperienza di quest’ultima, un nuovo modo di fare banca.

OF: Cioè cosa cambia? E perché questo nuovo finanziamento è diverso dagli altri?
Morganti: Perché noi usiamo parte delle nostre risorse per coprire i soggetti in condizioni di esclusione creditizia, a cominciare appunto dagli studenti universitari. Ecco perché abbiamo lanciato un fondo, sul modello di quello che Banca Prossima sta facendo da 10 anni a questa parte, rivolgendosi all’’impresa sociale.

OF: E a cosa serve questo fondo?
Morganti: In Banca Prossima funge da garanzia, per permetterci di erogare credito anche a quelle categorie di clienti che non avrebbero altrimenti le condizioni per ottenere un prestito. Noi li chiamiamo i “primi esclusi” con il Piano d’Impresa 2018-21 un Fondo simile è stato messo in funzione in Intesa Sanpaolo verso tutte le altre componenti dell’economia: persone, imprese, famiglie. Cominciamo con gli studenti universitari, i primi esclusi per eccellenza. Perché hanno vulnerabilità importanti in termini di rimborso, non avendo un reddito che consenta loro nell’immediato di restituire i soldi chiesti a prestito.

OF: E non è rischioso?
Morganti: In realtà, come Banca Prossima abbiamo notato che il 65% - 70% dei soggetti che hanno ricevuto credito tramite il fondo, sono poi successivamente finiti in categorie di credito buone. Perché hanno superato la debolezza contingente. Ecco perché, sulla base dell’esperienza di Banca Prossima, Intesa Sanpaolo ha realizzato questo fund for impact. Il focus è sulla società, le famiglie e le imprese for profit oggi “prime escluse” appunto. Mentre Banca Prossima continua a lavorare sul suo settore: il mondo del non profit.

OF: Perché è importante investire sui giovani oggi?
Morganti: C’è una correlazione evidente tra livello di istruzione e PIL. L’Italia ha un PIL significativo ma stagnante. Inoltre, il lavoro è cresciuto in termini di complessità. Ecco perché la formazione è importante: non abbiamo forza lavoro qualificata. Senza considerare che le politiche dei governi non hanno influito a sufficienza, e l’investimento nella formazione è sempre stato sottovalutato. Lo confermano i tassi di abbandono scolastico e universitario.

OF: Cosa dicono questi dati?
Morganti: Che dei 430mila studenti che raggiungono la maturità, solo 219mila intraprendono un percorso universitario. Senza considerare, poi, che perdiamo in itinere molti studenti per inefficienza. Cioè che si ritirano prima di aver completato il ciclo di studi.

OF: Come funziona dunque questo prestito?
Morganti: La differenza tra 13 anni fa e oggi è semplice. Prima, per consentire ai giovani di ricevere un finanziamento, dovevamo cercare un garante che riducesse il rischio di credito. E negli anni abbiamo coinvolto tutti gli attori possibili: dalle università ai soggetti terzi come le aziende che avevano l’interesse ad avere figure professionali specifiche formate. Ma in un modo o nell’altro si faceva sempre fatica a partire. Il tema della garanzia era un problema senza soluzione. Adesso, invece, la soluzione c’è. Il fondo è da 250 milioni di euro che funziona a leva e consente prestiti per 1,25 miliardi.

OF: Dunque, chi lo potrà richiedere?
Morganti: Da febbraio 2019 tutti gli studenti interessati che andranno sul sito di Intesa Sanpaolo e faranno la richiesta utilizzando l’apposita application online. Il credito sarà concesso a tutti, a meno che non ci siano pendenze penali e a patto che lo studente abbia già raggiunto 20 crediti universitari, che equivalgono mediamente a 2 esami. Inoltre, è richiesto che ogni semestre lo studente dia 2 esami.

OF: Ci sono limiti di voti? Come per le borse di studio o i prestiti di merito tradizionale?
Morganti: No, non ci importa. E non è una cosa che riguarda la banca. Noi ci occupiamo solo di rendere l’accesso al credito meno difficile. Il nostro obiettivo, come ha detto l’ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, è quello di velocizzare il percorso universitario e di ridurre l’effetto “collo di bottiglia” che si crea quando i ragazzi escono dal liceo. Limitando dunque la dispersione.

OF: Però in questo caso, il prestito agevola gli studenti nel proseguimento degli studi già intrapresi. Come si fa, invece, ad aumentare il numero dei ragazzi che si iscrivono?
Morganti: Beh, in questo caso è diverso perché parliamo appunto di matricole che dunque non hanno ancora i crediti. Sarà il secondo step, e lo faremo facendo gli accordi con altri soggetti, in modo da dare a tutti la possibilità di iscriversi. Pensi che 1 studente su 3 abbandona nei primi due anni, prima ancora di aver dato un esame.

OF: Intesa Sanpaolo ha anche comunicato che si tratta della prima iniziativa in Italia con queste caratteristiche, nonché la prima del nuovo programma Impact. Ce ne saranno altre?
Morganti: Sicuramente. Si tratta di un progetto molto grande, che si ritrova proprio nel piano d’impresa della Banca. Ed è un modello che prevede dunque che si intervenga anche in altri ambiti. L’idea di dare credito ai “primi esclusi” comincia con un prestito ai giovani, ma come si legge nel piano impresa si troveranno nella lista altri possibili soggetti, per iniziative future.

OF: Chi sarà al centro delle prossime iniziative?
Morganti: Persone, famiglie, imprese. Ma per ora se ne sta ancora discutendo.

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