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Diario giornaliero di un trader (alle prime armi) OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Enrico, 46 anni, trader alla prima esperienza, investe 100 mila euro di giovedì. Il giorno dopo, venerdì, è euforico: sul conto ci sono già 224 mila euro. Ma mercoledì gliene sono rimasti appena 54 mila. E’ una tragedia. Alla fine della sua prima settimana di compravendita al computer Enrico ha sul conto poco più di 92 mila euro. Ecco cosa può succedere a chi per la prima volta accede a una piattaforma di trading online

Diario giornaliero di un trader (alle prime armi)

È davvero così facile utilizzare le piattaforme di trading di ultima generazione? Ed è davvero possibile portare a casa guadagni interessanti anche se non si è super esperti di borsa e se si opera soltanto nel tempo libero facendo qualche clic qua e là? Per rispondere a queste domande Of-Osservatorio finanziario ha chiesto l’aiuto di Enrico, 46enne milanese, impiegato, sposato e padre di due bambini di 8 e 11 anni, interessato a far rendere i suoi risparmi. Il suo compito è stato quello di improvvisarsi trader per una settimana e di operare in borsa utilizzando un conto virtuale di prova (esattamente uguale a quello vero) messo a disposizione dalla piattaforma di Trading di Saxo Bank, la banca di investimenti danese fondata nel 1992, specializzata nel trading e negli investimenti online su tutti i mercati finanziari internazionali, con sede centrale a Copenaghen, e sedi operative a Londra, Parigi, Ginevra, Zurigo, Singapore, Tokyo e Marbella, più un ufficio di rappresentanza a Pechino.

La piattaforma prescelta per l’esperimento di Of, SaxoWebTeader, gestibile completamente online a cui è possibile accedere in qualsiasi momento, permette di operare su vari mercati, scegliendo tra Forex, oro e argento a pronti, CFD indicizzati, azioni, ETC ed ETF. Inoltre, per testare l’effettiva semplicità d’utilizzo del sistema, ad Enrico non è stata fornita alcuna preparazione iniziale, né è stato imposto nessun limite o vincolo di operatività. Il neo-trader di Of ha dunque aperto il suo account personale e ha iniziato a vendere e a comprare coppie di valute, movimentando del tutto liberamente e investendo a suo piacimento una quota iniziale di capitale pari a 100mila USD (ovviamente solo virtuali). E dopo una sola settimana passata tra gioie e dolori, guadagni stratosferici (+140mila dollari) e perdite vertiginose (-13mila), ha scoperto che sì, si possono guadagnare facilmente parecchi soldi, ma che è altrettanto facile perderli tutti, in pochissimi secondi. E ha anche capito che forse non è poi così facile come sembra, perché basta un attimo di distrazione per passare dall’euforia alla disperazione, da un conto con segno più ad un saldo sottozero.
Ad una settimana dall’inizio del gioco, ecco quello che Enrico ha raccontato a Of.

Giovedì
“Il mio primo giorno passato a fare trading online non è andato molto bene, anzi”, ha raccontato Enrico al temine del suo esperimento, “ho chiuso la giornata con una perdita di 13mila euro e ho incontrato tantissimi problemi: non sapevo nemmeno cosa stavo facendo o dove stavo investendo”. Ma partiamo dall’inizio. “Il primo problema”, racconta Enrico, “mi si è presentato non appena ho avuto accesso alla piattaforma di Saxo Bank. Non sapevo da che parte girarmi, come scegliere il mercato e dove trovare i prodotti d’investimento. Così alla fine ho deciso di iniziare dal mercato che compariva in home page: il Forex”. Una coincidenza quantomeno curiosa dato che non sono molte le banche che permettono l’accesso a questo mercato. Il Foreign Exchange market, infatti, è il mercato dove vengono scambiate le valute ed è il più grande al mondo in termini di valore delle transazioni effettuate, con più di 1.900 miliardi di dollari scambiati in media ogni giorno sui mercati di tutto il mondo.

Si tratta di un mercato che non ha sedi fisiche come le varie Borse Valori, ma gli scambi avvengono solo online e coinvolgono, per lo più, grosse istituzioni bancarie, banche centrali, speculatori valutari, imprese multinazionali, governi. Di norma i piccoli speculatori retail non sarebbero ammessi, se non per mezzo dell’intermediazione di un broker finanziario, o di un istituto di credito. In Italia non sono molti gli intermediari che permettono al trader fai-da-te di accedere al Forex. Tra i broker spiccano eToro, CKFX, ForexYard, ACM e AvaFx, mentre tra le banche Saxo Bank, ma anche IwBank e FinecoBank, la banca online del Gruppo Unicredit.

Per iniziare ad utilizzare il Forex è sufficiente aprire un conto online e fare un primo versamento. In pratica funziona così: le valute oggetto di scambio sono sempre in coppia, la prima valuta elencata nella coppia è definita valuta di base, mentre la seconda è definita valuta quotata. Quando la valuta di base si rafforza nei confronti di quella quotata, la coppia di valute si muove al rialzo ed è dunque necessario optare per una posizione lunga, cioè acquistare. Se invece è la valuta quotata a rafforzarsi nei confronti della valuta di base, significa che la coppia si sta muovendo al ribasso. In questo caso per guadagnare bisognerà optare per una posizione corta, cioè vendere. Quello che fanno i trader che operano in questo mercato è in poche parole lucrare sulle oscillazioni dei rispettivi tassi di cambio delle due valute costituenti la coppia.

“Giovedì mattina ho iniziato comprando tutto”, ha confessato Enrico un po’ timidamente, “in realtà non sapevo dove andare a parare e non conoscevo il Forex. Non pensavo di poter vendere cose che non possedevo! E così ho comprato, pensando di rivendere poi qualora i valori fossero saliti”. In realtà non funziona così. “Mi sono trovato davanti a una schermata con 7 coppie di valute: Euro/Dollaro, Sterlina/Dollaro, Dollaro/Yen giapponese, Euro/Yen, Euro/Sterlina, Dollaro neozelandese/Yen, Dollaro americano/Dollaro canadese. E ho effettuato una operazione d’acquisto per ciascuna coppia. Il problema è che per ogni coppia ho investito somme diverse. Per alcune ho investito 100mila dollari, per altre addirittura un milione. Non pensavo nemmeno che si potesse fare! In pratica alle tre del pomeriggio stavo già perdendo 9.120,59 euro”. ---- Informarsi prima di tutto, anche nei forum online
Questa operazione si chiama leva finanziaria (o ricorso al prestito) e permette di investire solo una parte del proprio patrimonio, mentre il grosso dell’investimento viene depositato dal broker. Così si può operare su somme molto più consistenti (ottenendo guadagni o perdite molto più consistenti) semplicemente mettendo a disposizione sul proprio conto di trading una somma prestabilita che funga da margine di garanzia, a copertura di eventuali perdite. Margine che varia a seconda della coppia di valute analizzata: più basso per le major, che hanno requisiti inferiori perché gli elevati livelli di liquidità rendono più agevole l’apertura e la chiusura delle posizioni, più elevato per le valute esotiche. Mettiamo ad esempio di voler negoziare su una coppia di valute che richiede la copertura minima di un margine di garanzia del 5% e che questa opzione consenta di applicare al proprio investimento una leva finanziaria di 20 volte superiore. In questo caso, con un deposito di 10.000 USD sarà possibile detenere una posizione d’investimento pari a 200.000 USD. Sfruttando questo strumento finanziario, Enrico ha deciso dunque di acquistare 1.000.000 USD nella coppia EUR/USD, e per farlo ha dovuto farsi prestare dal broker, cioè da Saxo Bank, una quantità di dollari statunitensi sufficiente per acquistare 1.000.000 EUR. Considerando che, nel momento dell’acquisto, il tasso di cambio era pari a 1.500, Saxo Bank ha dovuto prestare a Enrico 1.500.000 dollari americani per comprare 1 milione di euro.

Ma dove trovare tutte queste informazioni? Saxo Bank mette a disposizione una sezione informativa ad hoc con tanto di guide e manuali, ma esistono molti altri modi per ottenere informazioni. “Io mi sono affidato a Forexitalia.org”, ha svelato a Of il trader fai-da-te, “si tratta di una community virtuale comprensiva di forum dove i trader si scambiano informazioni e trucchi per ottenere i rendimenti migliori dal Forex. Ma per muovere i primi passi ci sono tantissimi portali informativi, come guadagnaresoldionline.net o tuttoforex.net, con guide semplificate e consigli per iniziare”.

Ma nonostante le informazioni raccolte, la situazione è comunque peggiorata. “Leggendo la sezione formazione sul sito di Saxo Bank su come operare con le coppie di valute, ho scoperto che per uscire dal mercato bastava vendere quando si era acquistato, così ho fatto. Ho scelto la coppia USDJPY perché stava andando meglio delle altre, e mi stava facendo avere un buon guadagno, pari a circa 3mila dollari americani. Ma non ho fatto in tempo a spostare il cursore del mouse che già erano calati a 1.300 dollari (119mila Yen)”. Un inizio tutt’altro che promettente. “Quando ho ricontrollato il mio saldo verso le 17 ho visto che ero sotto di circa 13mila dollari”, ha raccontato Enrico, “così ho chiuso demoralizzato”.

“Io non consiglierei mai a chi inizia a fare trading per la prima volta di investire in questo mercato”, ha ammesso a Of Gianni Lupotto, Consulente Finanziario Indipendente, fondatore dello studio di consulenza Lupotto&Partners, “perché in questo mercato sono esasperati i concetti di rischio e di rendimento delle azioni, e si corre il rischio di perdere tutto in pochissimo tempo. La leva finanziaria, infatti, può essere un limite per chi è alle prime armi: io investo 1000 euro ma ne movimento 50mila. Certo, i miei guadagni saranno molto maggiori, ma il rischio concreto è quello di perdere molto di più di quello che si è investito! Ad esempio”, ha spiegato ancora il consulente, “se sul conto online si ha un deposito di 50mila euro e nel fare trading sul Forex si perdono 50mila euro, la banca prosciuga il conto per coprire la perdita, anche se l’investimento iniziale era di soli 1000 euro”. Occorre dunque prestare molta attenzione a dove si finisce per mettere i propri soldi perché non accada ciò che è successo a Enrico. “Serve una preparazione iniziale”, ha confermato ancora Lupotto, “e serve molto tempo a disposizione, perché bastano pochi minuti per perdere i risparmi di tutta una vita”. ---- Venerdì
“Il giorno dopo quando mi sono loggato ho avuto una gran bella sorpresa”, ha ricordato Enrico, “non solo avevo recuperato la somma persa il giorno prima, ma ero anche in utile di ben 140mila USD, dollaro più dollaro meno”. Come si spiega? “In realtà non è merito mio ma delle oscillazioni dei tassi di cambio”, ha confessato il neo-trader soddisfatto, “anche se poi, per tentare di mantenere una posizione attiva, ho dovuto studiare le informazioni sparse per il web. E applicando quanto avevo imparato il giorno prima, ho acquistato la coppia di valute EUR/USD investendo ben un milione di euro, anche se non ho mai avuto tanti soldi in vita mia! In più ho scoperto anche che la piattaforma ti dà una mano, offrendo previsioni, trend e suggerimenti in tempo reale”.

Quando nella sezione di una coppia valute compare l’iconcina di una lampadina, infatti, significa che ci sono news in arrivo. Così basta cliccare sulla lampadina per far apparire una pagina pop-up, all’interno della quale è spiegata la situazione attuale del mercato e il trend del momento, comprese le posizioni, rialziste o ribassiste attese. In pratica è sufficiente seguire i suggerimenti indicati che consigliano quando è meglio acquistare, perché è previsto un trend rialzista o quando è meglio vendere, perché c’è stato un generale ribasso della coppia di valute. “Ho seguito i suggerimenti datimi dalla piattaforma”, ha raccontato ancora Enrico, “nel primo pomeriggio mi consigliava di acquistare le coppie EUR/USD, GBP/USD e NZD/JPY, mentre suggeriva di vendere USD/JPY. Così ho fatto. Mi sono mantenuto su una posizione lunga per le prime tre, acquistando e investendo 100mila dollari in ciascuna coppia, mentre ho venduto quote da 100mila dollari per la coppia USD/JPY. E questo mi ha permesso di continuare a guadagnare e di chiudere la giornata con un profitto di 124mila dollari circa. ---- Lunedì
Passato il weekend, la nuova settimana si apre per Enrico sotto il segno più, con un profitto iniziale di circa 60mila dollari. Ma nel corso della giornata le cose non sono andate per il verso giusto, nonostante Enrico abbia seguito alla lettera i suggerimenti della piattaforma. E tra le 16.57 e le 17.00 non solo ha perso tutto il suo guadagno, ma si è portato a livelli negativi, arrivando ad essere addirittura sotto di 16mila dollari circa.

Martedì
Anche martedì continua il trend negativo. Anzi si aggrava. Dopo pranzo le perdite arrivano a meno 41mila dollari. Così Enrico decide di tentare con un altro strumento finanziario e inizia a investire in CFD. I CFD, cioè i Contract for Difference (contratti per differenza) sono un derivato di un prodotto azionario che consente tutte le operazioni di compravendita e la conseguente partecipazione alle fluttuazioni delle azioni, pur senza aver acquistato il titolo azionario sottostante. E il prezzo di un CFD si comporta esattamente come il prezzo dell’azione sottostante. Inoltre questi strumenti d’investimento danno la possibilità di una leva finanziaria, vale a dire la possibilità di investire solo una parte di capitale come margine di garanzia, garantendo però in investimento più elevato. Enrico decide di acquistare un CFD Gasoline US November al prezzo di apertura di 205,39 dollari per gallone. Ma anche così la situazione non è migliorata. Anzi, dopo soli 4 minuti il prezzo cala a 204,97 dollari. “Non sapevo più cosa fare”, ha confessato Enrico al termine della settimana di prova, “così ho deciso di aspettare e vedere cosa succedeva. Non c’erano consigli o lampadine che non avessi seguito alla lettera!”

Mercoledì
“Mercoledì si è aperto con una vera e propria catastrofe”, ha raccontato Enrico, “meno 130mila dollari! Molto più di quanto avevo investito”. Il problema è stato che per parecchie ore il neo-trader non si è potuto collegare alla piattaforma. “Mi sono scollegato alle 17, prima di uscire dall’ufficio e fino alla mattina successiva non mi sono più loggato”, ha spiegato Enrico, “e in queste ore è successo di tutto! Le posizioni long e short che avevo fissato nel pomeriggio evidentemente non andavano più bene, ma non avendo controllato la piattaforma non ho potuto modificarle”. Un problema di difficile soluzione dato che, avendo superato il limite di margine, la piattaforma non permetteva più di acquistare o vendere le coppie di valute come da suggerimenti indicati dalla lampadina, perché appunto il margine a garanzia di copertura era stato non solo esaurito ma addirittura oltrepassato: utilizzato nella misura del 114%.

Il capitale utilizzato per acquisiti di margine, mercoledì mattina risultava pari a -59.376,00, per una esposizione netta corrispondente a 9.635.983. Dei quali solo lo 0.5% risultava coperto dai capitali a disposizione. Come risolvere una situazione del genere? “Io non ne avevo la più pallida idea. Ho modificato le posizioni che ho potuto. Sono riuscito a portare a una posizione lunga la coppia EUR/USD che invece era in una posizione corta. Mentre non sono riuscito a modificare la posizione della coppia USD/JPY, posizionata anch’essa su posizioni lunghe. Avrei dovuto acquistare, ma il margine non copriva le mie operazioni di acquisto. Purtroppo, visto che era la coppia di valute che mi stava causando le perdite più ingenti. Mentre la prima coppia l’ho posizionata in posizione neutrale. Anche in questo caso sarei dovuto passare dal corto al lungo, ma ho finito il margine a mia disposizione, così sono riuscito a acquistare solo due volte, e siccome avevo aperte due posizioni di vendita, in pratica non ho fatto altro che chiudere tutte le mie posizioni. Allora ho deciso di aspettare”. ---- Giovedì
“Pensavo di aver concluso il gioco in anticipo di un giorno”, ha scherzato Enrico, “invece giovedì mattina ho visto che non tutto era perduto. Certo, all’inizio ero ancora in perdita, ma la percentuale di margine si era ridotta ad un valore inferiore al 100%, così ho potuto fare alcune operazioni”. Seguendo le lampadine, infatti, Enrico è riuscito a mantenere la coppia EUR/USD su posizioni lunghe, ha portato la coppia GBP/USD su una posizione corta, proprio come ha fatto con le valute USD/JPY, ferme dal giorno prima su una posizione neutrale. Così facendo, è riuscito a recuperare terreno, e a riportarsi ad un livello di impiego del margine massimo pari al 73%. Inoltre Enrico ha anche recuperato un po’ dei soldi persi il giorno prima, arrivando, a metà giornata, ad ottenere addirittura un profitto di 15.993,71 dollari e portando così il valore complessivo del conto alla soglia di 111.325,60 dollari. Comunque in attivo rispetto all’investimento iniziale. “Visto che ero in attivo ho provato ad acquistare un altro prodotto d’investimento”, ha spiegato Enrico, “così mi sono buttato sugli ETF”.

Cioè sugli exchange-traded fund, vale a dire su fondi comuni d’investimento a gestione passiva, negoziati in Borsa come un comune titolo azionario. In pratica ogni ETF è indicizzato, cioè segue l’andamento di un indice o benchmark, tale per cui l’obiettivo di ciascun ETF è quello di replicare passivamente la composizione di ciascun indice di mercato e, di conseguenza, anche il rendimento di quell’indice specifico. Ogni ETF può seguire indici specifici relativi ad azioni, obbligazioni, materie prime o valute, alcuni dei quali hanno una portata regionale, mentre altri sono rivolti ad un settore specifico. Enrico ha effettuato dunque due operazioni d’acquisto di BULLP:xpar - ETFS Gold, ciascuna rispettivamente composta da 11 titoli con un prezzo d’apertura ciascuno di 9,57 euro (l’investimento minimo per ogni operazione d’acquisto o di vendita doveva essere pari ad almeno 100 euro). Ma dopo poche ore il titolo si è assestato su un prezzo di 9,67 euro, facendo registrare una perdita di 79 euro. Cioè pari a 116 dollari americani che, nel calcolo totale del conto di prova di Enrico vanno a sommarsi alle altre operazioni effettuate sul Forex.

“La mia esperienza si è conclusa con un conto del valore di 92.376,61 dollari”, ha commentato Enrico al termine del suo periodo di prova, “non solo non ho guadagnato nemmeno un dollaro, ma ho persino intaccato il mio patrimonio originario! E in più ho perso un sacco di tempo a cercare informazioni, documentarmi, seguire l’andamento delle coppie di valute”.
Menomale che non erano soldi veri. ---- In conclusione? La parola all’esperto
Ma cosa ha sbagliato Enrico? E soprattutto che cosa avrebbe dovuto fare per evitare di perdere i suoi soldi? “Innanzitutto non ha studiato il lato meccanico prima di iniziare ad operare”, chiarisce Anders Stengaard Jensen, senior associate di Saxo Bank Italia, “non si può assolutamente pensare di avvicinarsi al trading senza aver studiato in modo approfondito i possibili incroci valutari e il concetto di leva finanziaria”. Sul sito internet della banca, infatti, si possono trovare sezioni informative, guide e webinar (cioè presentazioni visive con sottofondo audio) che spiegano come iniziare, cosa fare e dove muoversi. “Se Enrico fosse entrato nel nostro ufficio a Milano chiedendomi di aprire una piattaforma di trading”, continua Stengaard Jensen, “certamente gli avrei consigliato di non farlo. Non ci si può improvvisare trader, ma serve competenza e conoscenza. Ecco perché noi puntiamo molto sulla formazione, con corsi base per neofiti o per trader di livello intermedio completamente gratuiti”.

Inoltre è importante stendere un corretto profilo di rischio del cliente prima di cominciare. “In pratica”, spiega il senior associate di Saxo Bank, “bisogna formare il cliente affinché immetta sul conto online solo quei soldi che è ragionevolmente disposto a perdere. Prima di iniziare a operare sui mercati, infatti, è bene decidere il limite massimo di perdita considerata sopportabile che deve essere una cifra tale per cui il nostro cliente non debba essere costretto a modificare il suo stile di vita. Altrimenti correrebbe il rischio di veder svuotato il proprio conto per riparare alle perdite subite in mercati operanti con la leva finanziaria”.

Anche la formazione da sola a volte non basta ad evitare disastri finanziari. Ecco allora intervenire la banca con strategie ah hoc che tutelano il cliente dal rischio di gravi perdite. “Nella realtà Enrico non sarebbe stato così sfortunato”, precisa infatti Stengaard Jensen, “perché quando si supera il 100% della quota di margine, si entra in “margin call”. Questo significa che il capitale sul conto non soddisfa più il minimo richiesto dalla banca, che può quindi intervenire e chiudere d’ufficio tutte le posizioni a margine aperte, cioè tutte quelle che prevedono l’utilizzo della leva finanziaria (come Forex, CFD, Futures), evitando che il cliente subisca perdite ulteriori. Questo avviene normalmente quando l’ “utilizzo margine” supera di un pò il 100%, anche se non si può indicare una percentuale precisa. L’importante è che il cliente rimanga sotto il 100%. Mentre non vengono toccate le posizioni cash, cioè operanti in azioni e obbligazioni. Questa pratica di sicurezza si chiama Stop Out e non è prevista nel conto simulato”.

E non basta. “Saxo Bank ha anche creato un ‘test di appropriatezza’ per valutare il livello di conoscenza del cliente delle pratiche finanziarie: finché il cliente non svolge questo test (correttamente), ogni volta che avrà accesso alla sua piattaforma di trading, si troverà di fronte ad una sezione introduttiva contenente avvertenze sui rischi in cui può incorrere operando online”, specifica Stengaard Jensen. Ma questi strumenti a tutela del cliente non minano comunque la natura ‘fai-da-te’ dell’investimento. “Noi non siamo consulenti”, precisa infatti Stengaard Jensen, “non siamo autorizzati a dare consigli o a veicolare le scelte dei nostri clienti. Possiamo al massimo dare consigli personalizzati solo qualora il cliente dimostrasse una conoscenza approfondita, misurata da un test ad hoc ‘test di adeguatezza’”.
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