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Come scalare il cielo dei rendimenti con il trading online OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Prima domanda: è davvero possibile fare trading online senza stare attaccati al computer 8 ore al giorno? Seconda domanda: e quanto oggettivamente si può pensare di ricavarne? Secondo Gianni Lupotto, consulente finanziario la risposta al primo quesito è: si può. Ma per rispondere al secondo fa un esempio concreto: come guadagnare il 7% con solo 6 operazioni di compravendita di obbligazioni. Seguiamolo ( e ognuno può trarre le sue conclusioni)

Come scalare il cielo dei rendimenti con il trading online

È possibile ottenere rendimenti annui del 7% investendo in prodotti finanziari a basso rischio? Gianni Lupotto, consulente finanziario e fondatore dello studio di consulenza Lupotto&Partners dice di sì, suscitando interessi e speranze, ma anche non poche perplessità nel pubblico presente in sala al convegno Global Bond Day tenutosi lo scorso 30 settembre a Milano, organizzato da Webank. Soprattutto perché, a detta del consulente, bastano 6 clic in un anno. “Non serve più passare 8 ore al giorno collegati al computer e non serve nemmeno essere superesperti conoscitori dei mercati per ottenere buoni rendimenti”, spiega Lupotto a Of che rilancia, “fino a un anno fa, proprio nel pieno della crisi economica con soli 6 clic si poteva portare a casa anche il 14%”. È davvero così? Molte sono le fronti corrugate. Ma il consulente ha portato anche alcuni esempi di chi ce l’ha veramente fatta. Ecco cosa ha detto.

Mettiamo il caso ipotetico di un piccolo investitore retail che un anno e mezzo fa ha deciso di acquistare un'obbligazione che a scadenza renderà il 5% annuo. E mettiamo che si tratti nello specifico di un BTP trentennale, cioè di un Buono Poliennale del Tesoro. “All’inizio è meglio puntare su strumenti abbastanza sicuri”, ha confermato Lupotto, “e le obbligazioni garantiscono un certo grado di tranquillità perché, male che vada, comunque il rendimento alla fine della loro vita, è già stabilito e conosciuto a priori. È un po’ come avere a portata di mano il giornale di due anni dopo”. Dunque con questi strumenti si è già certi di avere un rendimento a scadenza. Ma il piccolo speculatore potrebbe anche decidere di ottenere un guadagno superiore o un rendimento aggiuntivo dal suo titolo. In questo caso non gli resta che controllare l’andamento del titolo, cioè controllare i prezzi di compravendita, che oscillano nel corso del tempo (quasi mai capita che il prezzo di una obbligazione resti, per seguire l’esempio, fisso al 5% per tutta la sua durata!) e vendere se, nel corso della vita del titolo obbligazionario, il prezzo scende generando un rendimento superiore a quello atteso. Quindi se il prezzo dell’obbligazione passa da 100 a 97 o a 94, il rendimento diventa 5,20 – 5,40, invece che 5, mentre il rendimento aggiuntivo risulta pari a 0,20 o 0,40. Senza dover stare tutto il giorno collegati davanti al Pc. “Perché”, spiega il consulente, “gli indici obbligazionari continuano a oscillare, c’è tutto il tempo per intervenire. E condizioni che ci sono adesso possono anche ripresentarsi in futuro. Si tratta”, specifica Lupotto, “di effettuare investimenti dinamici, un nuovo modo di fare trading”.

C’è anche un’altra strategia. “Il trucco è imparare ad effettuare arbitraggi, sempre sul mercato obbligazionario”, suggerisce Lupotto. In pratica in questo secondo caso si acquista un bene o un’attività finanziaria su un mercato per poi rivenderla su un altro mercato, sfruttando le differenze di prezzo al fine di ottenere profitto. Il contrario del caso precedente in cui, invece, si lucra sulle differenze di prezzo di uno stesso bene in tempi diversi.
“Con gli arbitraggi è possibile generare rendimento aggiuntivo senza aggiungere rischio”, continua Lupotto, “basta saper sfruttare il fenomeno del disallineamento tra due obbligazioni”. Il disallineamento, o mismatch, avviene tra due o più titoli obbligazionari molto simili, con la stessa emittente e la stessa scadenza, dai quali ci si aspetta anche uno stesso rendimento. Quando questo rendimento invece diverge si è di fronte ad una discrepanza, sulla quale è possibile lucrare per ottenere rendimenti positivi. ---- Un esempio di mismatch
Prendiamo due obbligazioni zero coupon senza stacco di cedole (cioè il capitale verrà rimborsato interamente in un’unica soluzione alla scadenza, e non periodicamente tramite lo stacco di cedole semestrali) entrambe quotate sul mercato obbligazionario telematico (MOT), che è un mercato regolamentato. La prima, Comit 28, con scadenza il 17/02/2028, aveva a Giugno un prezzo pari a 38,28 euro, mentre la seconda, Mediocredito Lombardo 28, con scadenza il 18/02/2008 aveva un prezzo di 38,35 euro. Entrambe emesse da Intesa Sanpaolo che, durante i 3 mesi successivi, sono arrivate ad avere un disallineamento di prezzo di 3 punti percentuali (pari al 10% circa). Come sfruttarlo?

“Per ottenere un rendimento aggiuntivo posso per esempio acquistare 10mila euro di ciascuna obbligazione nel momento di mismatch”, suggerisce Lupotto, “e quando inizia la fase di riallineamento, vendo il titolo che ha corso di più, e acquisto l’altro. E così via. In questo caso il rendimento, dopo 5-6 operazioni di questo genere, può arrivare anche al 14,93%”.
Questo però accadeva un anno fa, in piena bolla economica. “Con la crisi dei mercati finanziari ci sono stati molti casi di disallineamento”, spiega Lupotto, “ci sono state ondate di panic selling, e alcuni titoli obbligazionari finivano per valere meno di altri ad essi simili perché magari venivano venduti in massa e quindi si svalutavano. Ora però questo fenomeno non c’è più e il disallineamento si è assorbito. Ma si possono comunque ottenere rendimenti elevati”, svela a Of il consulente, “nell’ordine del 7-8%”.

I trucchi per investire bene
Guadagnare dunque è possibile, anche senza stare tutto il giorno con il dito sul puntatore del mouse. Ma come partire? “Il primo passo è la panificazione”, puntualizza ancora Lupotto, “vale a dire decidere prima di iniziare, la somma che si intende destinare agli investimenti che corrisponde al livello massimo di perdita ottenibile.
Il secondo step, per chi è alle prime armi è l’investimento in attività che garantiscano una certa redditività cedolare da subito, anche se non troppo elevata. In questo caso io consiglio di investire sempre in obbligazioni, perché anche se non movimentate alla fine della loro vita comunque offrono un rendimento”. Sconsigliate invece le azioni o il Forex, o comunque tutti i mercati in-push che bisogna seguire in tempo reale.
Terzo passo: diversificare il proprio portafoglio. “Le obbligazioni sono strumenti finanziari sicuri”, spiega Lupotto, “l’unico rischio a cui si può andare incontro è il rischio legato all’emittente. Se chi ha emesso il titolo fallisce (più difficile se si tratta di un BTP perché a fallire dovrebbe essere lo stato) il titolare del titolo non ottiene nessun rendimento, neanche a scadenza. L’unico modo per ovviare a questo problema è diversificare i propri acquisti in più prodotti obbligazionari in modo da vanificare o comunque ridurre l’effetto di un eventuale fallimento. In questo modo anche nel caso sfortunato di un default come quello di Lehman Brothers l’impatto sul portafoglio è limitato e riassorbibile in pochi mesi”.
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