logo-mini
C’è un buon posto dove mettere i soldi nel 2011 OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Dentro o fuori la crisi finanziaria? Dentro o fuori la grande speculazione internazionale? I pareri sono discordi. Ma analizzando le previsioni dei maggiori esperti e dei principali centri di studio e di analisi, Of è in grado di rilevare che esiste una convergenza di previsioni su sei, fondamentali, punti. Dove provare a investire i propri soldi in un anno che, comunque, non potrà essere tranquillo

C’è un buon posto dove mettere i soldi nel 2011

Tutte le grandi case di investimento italiane e internazionali sono a caccia di indizi per capire quali saranno le mosse vincenti per mettere a segno buone performance nel 2011. Non ci sono, ovviamente, sfere di cristallo, ma indizi, talvolta contradditori, che permettono tuttavia di formulare ragionevoli previsioni sul futuro.
Nel 2011 “l’austerità sarà il tema centrale delle politiche economiche di molti paesi, a cominciare dai paesi periferici dell’euro e dalla Gran Bretagna”, sottolinea Keith Wade, capo economista del gruppo indipendente di asset management Schroders, uno dei leader europei del risparmio gestito.

L’Italia non si può considerare un paese “periferico dell’euro”, ma il 2010 ci ha insegnato che il nostro paese non è al riparo dalle tempeste monetarie. Senza contare che la bassa crescita economica pesa in modo negativo anche sulle prospettive di rendimento del risparmio italiano.
In sintesi, messo sotto la lente le previsioni dei maggiori guru internazionali, Of ha rilevato che c’è tra gli operatori una convergenza di opinioni almeno su sei scelte fondamentali di portafoglio nel 2011. Eccole.

Più liquidità. (Bot, conti online, pronti contro termine) I tassi di mercato monetario hanno cominciato a risalire e i rendimenti di brevissimo termine riescono, nella sostanza, a pareggiare il tasso di inflazione riducendo il rischio al minimo.

Meno obbligazioni governative a tasso fisso (Btp, ma anche Bund tedeschi e Oat francesi). La crisi dell’euro renderà molto difficile la vita dei mercati obbligazionari anche nel 2011. Le scadenza dell’investimento in titoli di stato, devono essere brevi, al massimo 3 o 5 anni. Evitare, per adesso, i titoli decennali.

Meno obbligazioni societarie ad alto rating (più sicure) perché i rendimenti sono troppo bassi. Meglio puntare, attraverso i fondi specializzati, su obbligazioni più rischiose, che mantengono rendimenti medi doppi rispetto ai titoli più sicuri. Tuttavia è necessario non eccedere (mai più del 10% del totale del portafoglio) con i titoli high yield (alto rischio alto rendimento) perché in caso di crisi finanziaria questi bond subiscono oscillazioni spaventose e diventano poco liquidi.

Più obbligazioni dei paesi emergenti. Anche in questo caso senza eccedere. I fondi specializzati sui bond emergenti hanno avuto nel 2010 rendimenti a doppia cifra. Il trend dovrebbe continuare anche nel 2011 perché le divise emergenti si stanno rivalutando.

Azioni. La quota di azioni in portafoglio dipende, naturalmente, dalla propensione al rischio di ogni singolo risparmiatore. Chi ha investito in azioni italiane a inizio del 2010 poteva ragionevolmente sperare in un guadagno del 5-10% perché le previsioni di gennaio scorso erano tutto sommato discrete. E’ andata diversamente e chi ha puntato su Piazza Affari ha perso in media il 10%. Hanno invece guadagnato – e bene - i fondi specializzati sui mercati emergenti (rendimenti a doppia cifra).

Più oro e più materie prime. I metalli preziosi e le materie prime sono diventate un rifugio anche per i piccoli risparmiatori grazie a strumenti come gli ETF, gli ETC e i Certificati. I beni “rifugio”, tuttavia, hanno già dato molto e a fine 2011 potrebbe esserci, soprattutto per l’oro, una inversione di tendenza nelle quotazioni.

Vediamo tre di questi punti, i più interessanti, più in dettaglio.
Liquidità
Titoli di Stato
Azioni


Leggi anche:
2011. Il futuro prossimo del mattone
2011. Azioni od obbligazioni

© Riproduzione Riservata

Leggi Anche:


Contatti

OF Osservatorio Finanziario

OfNews è una realizzazione di OF Osservatorio Finanziario. Leggi Privacy Policy (formato PDF)

Visita il sito