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Tassi su. Mutuo BCE piu' conveniente OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

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E’ definitivamente finita la stagione del denaro a basso costo. E con i tassi che potrebbero addirittura impennarsi, cambia il mercato dei mutui. Non più convenienti i tassi variabili con il Cap (premiati da Of un anno fa e grande successo fino ad oggi), ritorna a essere interessante il variabile legato all’indice BCE. Ecco di cosa si tratta. E conti alla mano perché non è una cattiva idea

Tassi su. Mutuo BCE piu' conveniente

Il rialzo del tasso di rifinanziamento europeo di 25 punti base, dall'1,0% all' 1,25%, deciso il 7 aprile 2011 dalla Banca centrale europea (Bce) non è stato una sorpresa per nessuno. Da mesi, infatti, anticipando come sempre l'aumento deciso dai banchieri europei, l'Euribor a tre mesi è in costante crescita: oggi è già a quota 1,28%. E' salito anche l'Irs, sceso nell'ultimo trimestre del 2010: l'indice che serve a calcolare il tasso fisso, per un periodo di ammortamento di 15 anni, ha superato oggi la soglia del 4,0%. I mutui a tasso fisso, quindi, sono molto più cari di alcuni mesi fa, quando si era aperta una finestra vantaggiosa (leggi qui): il loro tasso per un periodo di ammortamento di 15 anni, si sta avvicinando al 6% (oggi sono a quota 5,8%). Ma ovviamente sono saliti di 25 punti base anche i mutui variabili Bce.

La voglia di sicurezza delle famiglie italiane sta portando a preferire il mutuo a tasso fisso: le richieste di questa tipologia di finanziamento ipotecario per la casa con rate stabili nel tempo sono state pari a circa il 60%, nel primo trimestre 2011. Ma non tutte le alternative al fisso appaiono interessanti. Ci sono innanzitutto i variabili Euribor con il Cap o tetto massimo, tipologia premiata lo scorso anno da Of come MigliorMutuo (nell’offerta di MPS), e da allora grande successo nelle filiali di tutte le banche italiane. Ma oggi, nella nuova situazione, i Cap appaiono in declino, già tolti frettolosamente dagli scaffali degli istituti di credito più efficienti e sospinti solo da broker in affanno per piazzare stock invenduti di un prodotto ormai finito. Ci sono, poi, i variabili Euribor a rata fissa e durata variabile. Ma anche questa proposta non è da considerarsi particolarmente vantaggiose, in un periodo di risalita dei tassi.

Gli analisti, tra cui Stewart Robertson, economista di Aviva Investors, prevedono un aumento consistente dei tassi nei prossimi due anni. L'Euribor a tre mesi potrebbe salire progressivamente fino al 3% entro la metà del 2012. Mentre il tasso Bce dovrebbe rimanere più vicino al 2%, 2,25%, sempre entro la fine del 2012. In questo contesto, il mutuo Bce torna interessante principalmente per due motivi: primo, è meno caro di un tasso fisso, ma più stabile rispetto a un variabile Euribor, che crescerà in modo costante ogni mese. Secondo motivo, lo spread del mutuo Bce si è mantenuto stabile in questi anni o è addirittura sceso. E potrebbe scendere ancora. Nella tabella che riportiamo dalla Banca Dati dei Prodotti Bancari di Of, che confronta oltre 200 mutui, dove gli spread sembrano i più cari si tratta quasi sempre di indicazioni massime dai fogli informativi: vuol dire che se, ad esempio, il foglio informativo riporta uno spread massimo del 2%, è possibile richiedere uno sconto, anche sostanzioso. In questo periodo, inoltre, ci sono banche virtuose che stanno facendo offerte con spread sotto l'1%: ad esempio, Webank ne ha una con spread allo 0,80% per tutto aprile, Cariparma-Crédit Agricole allo 0,99% fino a fine maggio. Ed è probabile che gli spread inizieranno a scendere nel prossimo periodo.

In questo contesto, quindi, ripensare al mutuo Bce non è affatto una cattiva idea (guarda la tabella). Di offerte ce ne sono molte, alcune anche con un Cap vantaggioso, come la proposta di Unicredit, oppure con la possibilità di diminuire lo spread, se si lascia una giacenza in conto, come nel caso del Bce Offset di IWBank. Anche i mutui online, come Mutuo Arancio variabile Bce di Ing Direct sono da considerarsi interessanti, con uno spread dell'1,50%. L'Eurovariabile di BNL-BNP Paribas ha fatto scendere lo spread da 1,95% all'1,70% di oggi, con spese contenute e un ammortamento lungo 40 anni, mentre Domus Bce di Intesa Sanpaolo beneficia dell'offerta spread iniziata a fine 2010 con uno sconto di 15 punti base (dal 2,15% al 2%).

Lo spread medio per un variabile Bce oggi, è pari a 1,93% con uno scarto all'insù di 10 punti base rispetto a due anni fa. Il Tan medio si attesta al 3,18%, rispetto al 2,83% medio di prima dell'aumento del 7 aprile. E' possibile prevedere un periodo di ammortamento anche molto lungo (la media è di 31 anni, con punte di 40 anni). Stabilità e tasso ancora sotto il 3% per un paio d'anni fanno del mutuo Bce un'opzione da rivalutare, con attenzione.

Confronta i mutui nella tabella
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