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BitCoin. La moneta virtuale spiegata ai principianti OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Si usano per pagare soggiorni in hotel. Comprare tecnologia sui siti di e-commerce. Pagare la retta universitaria e la parcella dell'avvocato. E sono lo strumento di una nuova forma di speculazione finanziaria a livello globale. Ma come funzionano? Dove si scambiano? Quanto costano? Ecco come si utilizzano per effettuare acquisti. Tutto quello che un investitore alle prime armi deve sapere per operare in sicurezza. I pro e contro della moneta coniata su Internet. E soprattutto: i rischi per la sicurezza

BitCoin. La moneta virtuale spiegata ai principianti

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Può essere considerato, senza esagerazioni, uno dei topic della nostra epoca. Sicuramente nella top ten dei miti mediatici. Sul web e non solo l'attenzione è altissima. Soprattutto da quando la notizia che uno tra i primi imprenditori che hanno investito in virtual currency, è stato arrestato con l’accusa di aver utilizzato il web per scambiare droga. E, infatti, non passa settimana senza che vi sia una nuova inchiesta, un allarme o, al contrario, una dichiarazione entusiastica. Ma nessuno ha ancora spiegato cosa sia concretamente: come e dove si acquista, tanto per cominciare. A quale costo. E, soprattutto, con quali rischi.

Il BitCoin, la moneta virtuale coniata online nel 2009 da uno sviluppatore anonimo (o forse, si ipotizza, da un gruppo di hacker) che si nasconde sotto lo pseudonimo giapponese Satoshi Nakamoto, fa da tempo parlare di sé. Soprattutto perché le quotazioni di scambio, in continua ascesa, fanno gola a chi spera di riuscire a sfruttare il BitCoin per investire e guadagnare qualcosa.

Lo sanno bene i primi speculatori, che hanno deciso di investire utilizzando la moneta coniata online nei primi anni dalla sua comparsa. All'inizio del 2010, per esempio, un BitCoin poteva essere acquistato per soli 4 centesimi. 4 anni più tardi, la quotazione era salita a 1.000 dollari. I primi a credere nella nuova forma di investimento, in pochi anni, hanno guadagnato cifre importanti. Come è successo a un ragazzo gallese che nel 2009 ha acquistato 7.500 BitCoin, pagandoli poco o nulla, e che si è ritrovato, a fine 2013, un portafoglio virtuale del valore di oltre 5,5 milioni di dollari.

Anche nel breve periodo, però, i guadagni possono essere ingenti. Nei primi giorni del nuovo anno, dopo che la Cina, con il suo più famoso portale di e-commerce, Alibaba, aveva annunciato di non voler utilizzare la moneta di Internet, un BitCoin non valeva più di 13 dollari. Poi, pochi giorni più tardi, l'annuncio fatto dal colosso statunitense dei giochi virtuali da pc, Zynga (già quotato in borsa), che ha svelato di essere pronto (in via sperimentale) ad accettare i pagamenti disposti anche in BitCoin, ha fatto schizzare la quotazione a oltre 1.000 dollari. Nella data di stesura di questo articolo (27 gennaio 2014) il valore della cyber-valuta si aggira intorno agli 800 dollari. Ma c’è da aspettarsi un nuovo balzo in avanti nei prossimi giorni, quando la versione britannica di eBay inizierà (pare dal prossimo 10 febbraio) a predisporre sul suo portale di aste online una nuova sezione dedicata proprio all’accettazione di virtual currency. Ma solo per autorizzare gli acquisti disposti nella particolare sezione del sito che consente lo scambio tra gli utenti, senza l’intermediazione di eBay.
Intanto, anche Google pare intenzionata seriamente a introdurre i BitCoin come forma di pagamento. Mentre in Canada, esistono già i primi Bancomat da cui prelevare moneta virtuale.

La prospettiva di guadagni così sostanziosi sembra essere allettante. Tanto che, rispetto ai primi tempi, quando a utilizzarla era per lo più una ristretta cerchia di hacker, si è diffusa a macchia d’olio anche ai non addetti ai lavori. Ma imparare a operare sul nuovo mercato virtuale non sembra essere, per tutti, cosa facile. Soprattutto, non è così scontato riuscire a imparare a vendere e acquistare BitCoin in tutta sicurezza. Come funziona veramente la cripto-moneta del web? Cosa c’è da sapere per iniziare a utilizzarla? Si può considerare il BitCoin alla stregua delle altre e più tradizionali forme di investimento? E ancora, come speculare sul mercato delle valute digitali senza perdere tutti i risparmi?

---- I primi passi per investire
Essendo virtuali, i BitCoin, così come ogni altra moneta virtuale, necessitano di un luogo, anch’esso online, all’interno del quale possano essere custoditi. Una sorta di borsellino elettronico, in pratica. Per poter iniziare a operare con la valuta di Internet, quindi, è necessario, per prima cosa, procurarsi il contenitore adatto. Ce ne sono di due tipi.

I primi funzionano a seguito dell’installazione di un apposito software sul pc, e sono i più sicuri, perché contengono al loro interno la chiave crittografata che protegge i dati inseriti. Si scaricano direttamente da Internet, e una volta installati sul computer permettono di acquistare, vendere e custodire i risparmi digitali. Sul web ce ne sono molti, e di tutti i tipi. Si può scegliere, così, di scaricare MultiBit, un'applicazione che funziona su tutti i pc con sistema operativo Windows, Mac e Linux. Oppure si può optare per il client originale, il primo ad essere messo in rete, Bitcoin-Qt, considerato dagli addetti ai lavori il più sicuro in assoluto anche se, dicono gli esperti, offre un numero limitato di funzionalità. Per chi preferisce salvare tutti i risparmi virtuali sullo smartphone, o sul tablet, poi, ci sono le applicazioni apposite. Oppure, si può anche optare per Bitcoin Wallet, studiato su misura per Android.

I portafogli digitali del secondo tipo, invece, sono forniti da terze parti. Vale a dire che non necessitano di nessun software aggiuntivo da scaricare per poter funzionare. Il servizio di custodia delle monete, infatti, è affidato interamente a una società esterna, così come la messa in sicurezza dei portafogli degli iscritti. Blockchain.info, tra i più famosi, per esempio, mette a disposizione degli iscritti un portafoglio ibrido da utilizzare via browser, cioè connettendosi direttamente al portale. E funziona un po’ come l'equivalente di una banca: conserva una versione criptata del portafoglio virtuale, consentendo poi la decriptazione direttamente sul browser del cliente.

Una volta scelto il portafoglio e avviato il programma, il software mostra l’indirizzo dell’account creato. In pratica si tratta di un codice alfanumerico, irrintracciabile e quindi anonimo, associato al wallet dell’utente, da utilizzare poi in qualsiasi operazione di trasferimento di BitCoin.

Come (e dove) comprare BitCoin
Una volta avviato un portafoglio digitale, per iniziare a investire a tutti gli effetti, è necessario acquistare la valuta da custodire poi nel portafoglio. Ma per farlo bisogna cercare la moneta virtuale su portali specifici che funzionano più che altro come market. Perché il BitCoin non può essere creato, ma solo scambiato. Vale a dire: si può scambiare cyber denaro già circolante online con altri utenti, mantenendosi però nei limiti massimi della moneta già coniata (circa 21 milioni di BitCoin). Mentre il prezzo, variabile nel tempo e soggetto a continue oscillazioni, non essendo sottoposto a nessun controllo da parte di qualche organismo centrale (non ci sono banche e nemmeno Authority), dipende dalle più classiche logiche di mercato che regolano domanda e offerta.

Ci sono numerosi portali che fungono da mercato di scambio. E ognuno di essi riporta in homepage un diverso valore della quotazione. Anche se le modalità di acquisto dei BitCoin variano a seconda del metodo scelto.
---- Uno dei siti di scambio più famosi è il giapponese MT.Gox, tra i primi ad essere comparso online già nel 2010. Utilizzabile da chiunque si iscriva, indipendentemente dallo stato di provenienza. La società ha base a Tokio ed è specializzata proprio nello scambio di BitCoin, tanto che, per un certo periodo di tempo, ha rappresentato il più vasto mercato del settore. Per procedere con lo scambio basta iscriversi (gratuitamente), aggiungere fondi tramite trasferimento bancario (le carte di credito non sono accettate) e inserire il proprio ordine di acquisto. Vale a dire: bisogna indicare il numero di BitCoin e il prezzo al quale si desidera acquistare, mentre la piattaforma, che funziona solo come intermediario, mostra se esistono corrispondenze in rete, cioè se è presente un venditore che desidera vendere i BitCoin in suo possesso allo stesso prezzo segnalato. Una volta trovata la corrispondenza l'affare è concluso in automatico.
Va prevista però una commissione applicata a ogni transazione di acquisto, e variabile in base al numero di BitCoin comprati. Si parte da una spesa massima dello 0,60% per chi acquista meno di 100 BitCoin. A cui va poi sommata una spesa fissa del 2,50% per la conversione della valuta locale.

Bitstamp.net, con quartier generale a Londra e banca d'appoggio (utilizzata per processare i depositi) in Slovenia, ha un portale tradotto anche in italiano, e prezzi d'acquisto delle monete coniate sulla rete generalmente inferiori rispetto al suo corrispettivo giapponese. Per acquistare BitCoin, anche in questo caso, è necessaria l'iscrizione al portale (gratuita), oltre a un primo trasferimento di fondi nel nuovo account creato, tramite bonifici e trasferimenti bancari. Per procedere con la transazione, invece, va piazzato un ordine di acquisto, mentre il sistema provvederà a trasformare i soldi reali depositati in moneta digitale, acquistandola automaticamente al prezzo più basso offerto sul mercato. Ad un costo, per transazione, pari allo 0,20%. Si può anche inserire un ordine limite, fissando il prezzo massimo a cui si è disposti a comprare. Mentre per vendere il procedimento è analogo. Con la differenza che l'ordine di vendita avverrà utilizzando il prezzo più alto offerto dal mercato in quel momento.

Punta sull'anonimato, invece, il portale di scambio con base in Bulgaria Btc-e.com, che non richiede nessun documento per depositare o prelevare denaro, reale o virtuale che sia. La tassa applicata a ogni transazione di acquisto o vendita è compresa tra lo 0,2% e lo 0,5% (solo per la valuta Russa). Mentre l'iscrizione al sito è completamente gratuita. La piattaforma, anche in questo caso, funziona come un mercato di scambio, abbinando domanda e offerta in modo da consentire agli iscritti di acquistare o vendere BitCoin al prezzo preferito. Per depositare contanti sul conto virtuale si può usare la forma del bonifico o i trasferimenti bancari. Non sono accettate, invece, le carte di credito o i conti virtuali sottoscritti con PayPal.

È un po' diverso dai precedenti, infine, il funzionamento di BitBoat, una delle poche piattaforme di scambio italiane, fondata da un imprenditore di 22 anni nell'agosto del 2013. Sul portale, infatti, si può acquistare e vendere moneta virtuale utilizzando, per il deposito dei capitali, anche una carta prepagata Postepay o Superflash. Così, basta ricaricare sulla carta l'importo esatto che si desidera convertire in cripto-moneta per poter procedere al versamento. Entro 5 minuti dall'invio della ricarica il suo equivalente in BitCoin viene accreditato sull'account personale. E la transazione è completamente anonima.

---- Dove utilizzare i BitCoin
L'utilizzo più naturale della moneta coniata sul web è proprio la rete. Il più noto portale di e-commerce si chiama BitcoinStore, ed è tutto incentrato sugli scambi in moneta digitale. Il market offre nella sua vetrina online svariati gadget tecnologici. E garantisce la spedizione internazionale a costo zero. Così, per esempio, si può acquistare una fotocamera digitale Fujifilm FinePix da 16 Megapixel al costo di 0,5428 BTC (BitCoin), anziché 436,80 dollari. Mentre per un tablet Lenovo ThinkPad da 64 GB del valore di circa 610 dollari, servono 0,7581 BTC.
Poi ci sono portali come eGifter e Gyft che permettono di acquistare buoni regalo. Mentre su agrobit.net, fondato da un siciliano poche settimane fa, si possono ordinare dolci locali, marmellate e altri prodotti del luogo.

Il mercato, per ora solo agli inizi in Italia, nel corso degli ultimi mesi ha iniziato a diffondersi e ampliarsi. Superando persino i recinti virtuali. Così, per esempio, si possono trovare strutture alberghiere, le più note sono a Desenzano del Garda e Napoli, disposte ad accettare pagamenti di soggiorni e vacanze in BitCoin. Ma anche negozi, in Trentino, e persino uno studio di consulenza privato a Merano. A Reggio Emilia c'è una birreria. Mentre a Voghera un Tennis Club.

Online, sul portale della BitCoin Foundation Italia, il primo in assoluto a trattare l'argomento, è possibile consultare una mappa di tutti i negozi abilitati ad accettare i pagamenti virtuali. Così, per esempio, si può scoprire che hanno aderito all'iniziativa anche l'agenzia torinese di Groupama Assicurazioni, un'agenzia immobiliare di Busto Arsizio, lo studio di un avvocato milanese e di uno bresciano, un negozio di souvenir a Capri e persino una tabaccheria situata nel brindisino.

All'estero, poi, il suo utilizzo è ancora maggiore. La cripto-valuta è accettata per acquistare case negli Hamptons (a New York), comprare un panino presso la catena Subway, pagare la retta dell’Università di Nicosia (Cipro).

Attenzione: i rischi
La Fed è ancora piuttosto scettica. E sembra quasi averne paura. Dalla Bundesbank disegnano scenari non proprio ottimistici per gli sviluppi futuri della cripto-moneta. In Asia, invece, c'è chi, come la Cina, ha deciso di vietarne l'utilizzo, e chi, al contrario, ha pensato di tassarli, come Singapore. In effetti, investire in BitCoin può essere talvolta anche molto pericoloso. Per tre ragioni.

La prima riguarda la sicurezza del portafoglio digitale. Gli esperti, infatti, mettono tutti in guardia: in quanto online ogni wallet è vulnerabile, cioè attaccabile da cybercriminali e hacker. Nonostante, infatti, i dati presenti sui pc degli utenti, o presso società terze, siano criptati, i livelli di sicurezza, ad oggi, non sono ancora paragonabili a quelli utilizzati dai classici sistemi bancari. E non esistendo un organismo di vigilanza, non è nemmeno possibile ottenere il rimborso dei capitali eventualmente sottratti illegalmente.

I fondi virtuali, infatti, si trasferiscono utilizzando la rete e la tecnologia peer-to-peer (quella che effettua lo scambio tra due pc entrambi connessi a Internet), mentre a proteggere la transazione è solo la chiave privata che identifica l'account. Così, se un criminale informatico riesce a decifrare la chiave privata, può agevolmente trasferire tutta la valuta presenta sul conto virtuale verso un altro computer. Senza che rimanga traccia della transazione illecita.
Ecco perché, dall'inizio dell'anno, a Londra è stata inventata la prima forma di deposito assicurato di valuta elettronica. La società si chiama Elliptic Vault, e il servizio consiste in una sorta di “cassetta di sicurezza”, virtuale anch'essa come la moneta che deve proteggere, che offre tutela in caso di furti, consentendo di assicurare il capitale depositato.

Il secondo problema connesso all'utilizzo della moneta del web è l'estrema volatilità delle quotazioni. I BitCoin, infatti, dicono gli addetti ai lavori, non sono un asset stabile. Il costo di un BitCoin cambia sensibilmente di giorno in giorno. E il rischio che si possa verificare una bolla speculativa pare essere molto elevato. Inoltre, è una risorsa difficilmente liquidabile. Trattandosi, infatti, di uno scambio tra utenti, c'è il rischio che non si trovi l’acquirente al momento della vendita.

Infine, lo dimostra la storia recente, i BitCoin, in quanto anonimi, ben si prestano ad alimentare azioni illegali online. Cioè quel mercato nero noto come “deep web”, all’interno del quale vengono perpetrate azioni illecite. Come lo scambio di droga, tanto per citare il caso più eclatante che ha portato alla chiusura di Silk Road, il portale dedito appunto a far incontrare domanda e offerta in questo settore. Ma i più allarmisti lanciano l’alert: la moneta online, irrintracciabile, può essere utilizzata anche per la compravendita di armi. E di serial killer.

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