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Fuga dall’Italia. L’ultimo ostacolo: la burocrazia OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Come si ottiene il trasferimento della pensione? Come si richiede il cambio di residenza? Quando si abbandona il proprio paese, le questioni burocratiche sono ardue e spinose. Ma vanno affrontate. Ricordando comunque che, la prima importantissima fonte di informazione, sono conoscenti (o sconosciuti) che hanno già intrapreso questa strada. Ecco, con le dritte di Massimo Dallaglio, fondatore del sito Mollotutto.com, come trasformare in realtà la fantasia del trasferimento

Fuga dall’Italia. L’ultimo ostacolo: la burocrazia

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Espatriare per darsi una seconda opportunità. Su 4 milioni di connazionali all’estero, circa 400.000 sono pensionati, distribuiti tra 130 paesi nel mondo. Stanchi del caro vita, di tasse folli e di sopravvivere con pensioni minime: 4 pensionati su 10 percepiscono infatti meno di 1.000 euro al mese, mentre il 13% ne riceve meno di 500. Un fenomeno in crescita, a cui gli americani hanno dato anche un nome: “early retirement abroad”, che vede tra le destinazioni più gettonate Spagna (meta numero 1 per i pensionati europei), Malta, Repubblica Dominicana, Marocco, Tunisia, Thailandia, Panama (secondo International Living il paese migliore dove pianificare il proprio ritiro), Ecuador (alla seconda postazione) e Bulgaria (dove il costo della vita sarebbe di circa 400 euro mensili, con tasse, confrontate con quelle italiane, davvero ridicole).

Dopo aver raccontato le storie di chi l’ha fatto veramente (Fare il pensionato all’estero. E vivere alla grande), aver elencato vantaggi e svantaggi di 10 popolari mete (Fuga dall’Italia. Vantaggi e svantaggi di 10 mete dove vivere alla grande) e aver spiegato i primi step organizzativi da seguire (Fuga dall’Italia. A chi chiedere una mano), Of torna sull’argomento per affrontare il tema più spinoso: le questioni burocratiche. E lo fa intervistando Massimo Dallaglio, fondatore, direttore e giornalista del portale Mollotutto.com, sito nato nel 1998 come luogo di scambio e condivisione di storie, esperienze, dubbi e domande, che, consiglia (proprio come aveva rivelato Alessandro Castagna di Voglioviverecosì), di parlare con chi questa strada l’ha già percorsa, perché chi, meglio di loro, saprà spiegare tempi e modalità sull’organizzazione del trasferimento?

Of: Voglio godermi la pensione all’estero. Qual è il primo passo per rendere realtà il progetto?
Dallaglio: Recarsi alla propria sede Inps provinciale o territoriale e informarsi per il trasferimento, facendo riferimento al paese scelto e, in base alla propria posizione Inps, verificare se possono insorgere delle problematiche. In ogni caso consiglio di mettersi in contatto con chi ha già affrontato queste procedure, e risiede nel paese in cui ci stiamo indirizzando, per conoscere meglio tempi e modalità. Perché poi ogni storia è un caso a sé …

Of: Poi come si procede?
Dallaglio: Dal 2012 il servizio di pagamento delle pensioni Inps per residenti all’estero è svolto da Citibank N.A. e il pensionato può chiedere di ricevere il pagamento nel paese di residenza tramite accredito sul conto corrente o allo sportello. Ed è possibile ricevere il pagamento in euro o in valuta locale. Occorre poi fare ulteriori precisazioni …

Of: Prego…
Dallaglio: Il pagamento può anche essere richiesto tramite riscossione in contanti allo sportello di partner locali di Citibank e secondo questa modalità, nella maggior parte dei casi, il pagamento viene eseguito presso gli uffici Western Union.

Of: E per quanto riguarda il conto corrente?
Dallaglio: Questo può essere aperto presso qualunque banca del paese di residenza, e, per ottenere l’accredito diretto delle mensilità, è necessario comunicare tutti i dati a Citibank e alla sede INPS che gestisce la pensione. ---- Of: Cambia qualcosa tra Paesi UE ed extra UE?
Dallaglio: Se il pagamento è disposto in uno Stato dell’Unione Europea, vanno comunicati IBAN e BIC, altrimenti occorrono le coordinate bancarie complete in uso nel paese in cui si risiede.

Of: La periodicità dei pagamenti è analoga a quella italiana?
Dallaglio: Sì, è identica: mensile se l’importo è superiore ai 70 euro, semestrale se è maggiore di 5 e minore di 70, annuale se inferiore ai 5.

Of: Quali altri ruoli svolge Citibank?
Dallaglio: Opera controlli annuali per attestare che il beneficiario sia in vita. Inoltre ne verifica indirizzo e residenza.

Of: Archiviata la questione pensione, a cosa bisogna poi prestare attenzione?
Dallaglio: Se l’intenzione è quella di trasferirsi definitivamente, è necessario iscriversi all’AIRE, l’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero. Come si legge sul sito stesso, l’iscrizione è un diritto e un dovere per quei cittadini italiani che risiedono oltre i confini nazionali per un periodo superiore ai dodici mesi.

Of: Quali diritti conferisce?
Dallaglio: Permette ad esempio di votare dal paese di residenza, ma anche di avere la possibilità di ottenere il rinnovo di documenti di identità e di certificazioni (patente compresa) attraverso consolati e ambasciate.

Of: Chi è esente dall’iscrizione?
Dallaglio: I lavoratori stagionali o chi vi risiede per un periodo inferiore all’anno. Penso ad esempio a chi pianifica un viaggio esplorativo nel paese in cui vuole indirizzarsi: sei mesi per immergersi nella quotidianità e viverla a 360 gradi. Un elemento, a mio parere, imprescindibile per una scelta consapevole della destinazione.

Of: E per quanto riguarda le tempistiche? Quando è necessario muoversi?
Dallaglio: Chi vuole trasferire la residenza deve farne dichiarazione all’Ufficio consolare della circoscrizione di immigrazione entro 90 giorni dall’espatrio, ma è comunque possibile farlo anche dopo tale scadenza, presentandosi presso il medesimo ufficio. L’iscrizione comporta la cancellazione dall’APR, l’anagrafe della popolazione residente.

Of: Esattamente l’iscrizione all’AIRE come deve essere eseguita?
Dallaglio: Per posta o recandosi personalmente presso l'Ufficio diplomatico-consolare competente, compilando l'apposito modulo di iscrizione che verrà inviato all’ultimo comune di residenza del cittadino. Sarà quest’ultimo, dopo aver esaminato gli atti, a iscrivere il richiedente all’AIRE, trasmettendo l’iscrizione all’AIRE centrale.

Of: L’iscrizione ha un costo?
Dallaglio: No, è gratuita.

Of: Iscrivendosi all’AIRE si perde di fatto la residenza italiana?
Dallaglio: Sì, ma non la cittadinanza. Si perde poi l’assistenza sanitaria italiana, ad esempio il medico di base. Hai diritto all’assistenza per 90 giorni, limitati alle sole prestazioni ospedaliere d’emergenza. ---- Of: A proposito di assistenza sanitaria…all’estero si è scoperti?
Dallaglio: Per usufruire della copertura sanitaria a carico dello Stato italiano, in paesi dell’UE oltre a Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein, ma anche in stati in cui sono in vigore apposite convenzioni, è necessario richiedere alla ASL italiana di ultima iscrizione, il modello S1, che si presenterà all’istituzione di competenza estera. Questo nel caso di cittadini italiani iscritti all’AIRE in quanto lavoratori e pensionati di diritto italiano.

Of: Dove si possono ottenere queste informazioni e leggerle con più attenzione?
Dallaglio: Esiste un portale del Ministero della Salute che specifica, in base al paese e alla motivazione del viaggio, la presenza o meno del diritto di assistenza sanitaria e qual è l’iter burocratico da seguire (qui il link). Ripeto però che, oltre a contattare le istituzioni competenti, un aspetto fondamentale è quello di contattare chi queste cose le ha già affrontate.

Of: Il suo sito, Mollotutto.com può essere un punto di partenza?
Dallaglio: Certamente. La filosofia del portale è proprio quella di agevolare il contatto tra chi ha bisogno di reperire informazioni, pareri e consigli, ma anche di rispondere a dubbi e perplessità, e chi ha già percorso questo iter. E non solo mettiamo in contatto quegli utenti che hanno in comune una precisa destinazione, ma anche chi ha le medesime esigenze e necessità. Ad esempio, accostiamo chi è alla ricerca di un lavoro all’estero o chi desidera il buon ritiro. Il tutto, ovviamente, gratuitamente.

Of: Quando è nata l’idea di aprire il sito?
Dallaglio: Era il 1998 quando ho iniziato a raccogliere e pubblicare le prime storie di connazionali espatriati, e può immaginarsi quanto ai tempi, rispetto ad oggi, il fenomeno fosse più marginale. Poi l’interesse sul tema ha iniziato a crescere massicciamente e ho deciso di investire più seriamente sul progetto, pubblicando articoli e interviste. E le visite, oggi, non accennano certo a diminuire, aumentando continuamente.

Of: Secondo lei perché?
Dallaglio: Da quello che vedo quotidianamente tramite il sito, c’è un senso di sfiducia dilagante. Con un aspetto però, a mio parere, negativo: mentre in passato notavo una grande preparazione da parte degli utenti che desideravano emigrare, oggi rilevo una quota crescente di persone molto spaesate. Non hanno le idee chiare e fanno domande molto, troppo, generiche. Come: “C’è lavoro in Cina?”.

Of: Qual è il target principale di Mollotutto?
Dallaglio: Il 50% è costituito dai 35-45enni. L’altra metà comprende gli utenti tra i 25 e i 35 anni e gli over 50. Comunque volevo dare un consiglio personale a chi sta da tempo pensando di abbandonare tutto e ricominciare altrove una nuova vita…

Of: Prego…
Dallaglio: Mollare tutto non significa solo scappare e risolvere il proprio disagio. È una scelta che va presa se il paese di origine non è più in grado di dare spazio ai propri desideri e alle proprie aspettative. Deve essere una presa di coscienza nel realizzare che non bisogna limitarsi all’Italia. E poi ci sono quattro regole d’oro che raccomando, diventate ormai una sorta di “mantra”…

Of: Cioè?
Dallaglio: Sono tanto semplici quanto efficaci: non scappare dai problemi personali, perché si ripresenteranno. Essere onesti con se stessi e accettare i propri limiti di fronte a ostacoli che eventualmente si presenteranno, ad esempio la lontananza con la famiglia. Scegliere il paese giusto senza essere superficiali. E non chiedersi mai cosa si perderà, ma pensare piuttosto a cosa si potrà guadagnare.

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