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I fondi puliti battono la finanza opaca OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

I fondi tradizionali sono in crisi. Aumentano i disinvestimenti. E crollano i rendimenti. Colpa della crisi che non guarda in faccia a nessuno. O quasi. I fondi etici tengono botta e chiudono l’anno con il segno più. E i rendimenti? Sempre positivi sul medio-lungo periodo. Parola di Alessandra Viscovi, Direttore Generale di Etica Sgr. Ecco quanto convengono

I fondi puliti battono la finanza opaca

Disinvestimenti per 9,5 miliardi di euro, dice il dato aggregato registrato da Assogestioni a dicembre 2011. Che significa, scomposto, 5,9 miliardi in uscita dalle gestioni collettive e 3,6 miliardi dalle gestioni di portafoglio. I fondi fanno paura. E il 2011 si chiude con un saldo complessivo della raccolta di meno 40,8 miliardi di euro. Nessuna categoria è immune alla crisi: fondi monetari (-12,49 miliardi), obbligazionari (-8,79 miliardi), azionari (-4,1), flessibili (-3,867 miliardi), hedge fund (-1,973 miliardi) e bilanciati (-1,573 miliardi) chiudono l’anno tutti con segno meno. Ma c’è anche chi sembra non soccombere alla crisi. I fondi etici, quelli socialmente responsabili, tengono botta e arrivano a fine 2011 con una raccolta positiva. Più nuovi clienti e rendimenti positivi sul medio-lungo periodo. Negativi invece su durate a un anno ma, si sa, i fondi SRI (Socially Responsible Investment) richiedono pazienza. Come mai questo andare controcorrente? Cos’hanno di diverso? Quanto rendono davvero? E quali sono le prospettive per l’immediato futuro? Of-Osservatorio finanziario lo ha chiesto ad Alessandra Viscovi, Direttore Generale di Etica Sgr, la società di gestione del risparmio numero uno nel settore dei fondi di investimento etici.

Of: Allora parliamo di fondi: aumentano i disinvestimenti, diminuiscono i clienti.
Viscovi: Questo lo dice lei. E se mai riguarda il comparto in generale. Noi dei fondi etici ogni anno registriamo una percentuale in crescita di nuovi clienti.

Of: Però a dicembre 2011 la fuga dai fondi si vede bene con un solo dato: disinvestimenti pari a 9,5 miliardi…
Viscovi: La crisi c’è, e ne risentono tutti. Devo dire che anche noi proprio negli ultimi due mesi dell’anno abbiamo registrato una flessione, anche se non si è trattato di disinvestimenti tanto pesanti. Di certo, a fine anno, abbiamo riscontrato una riduzione del numero di clienti. Ma guardando al dato complessivo esteso su tutti i 12 mesi, la situazione è ben diversa.

Of: Nessuna fuga dai fondi etici?
Viscovi: Tutt’altro. Abbiamo chiuso il 2011 con il 12% di nuovi investitori, aumentati da 19.000 a 21.500. E una raccolta netta di 7,4 milioni di euro.

Of: Nonostante la crisi?
Viscovi: Soprattutto durante la crisi. Dal 2008, 2009 i fondi etici hanno iniziato a riscuotere un successo crescente. Gli investitori retail, con la crisi dei grandi gruppi finanziari, hanno iniziato a cercare un nuovo sbocco per i loro investimenti. E le richieste sono aumentate.

Of: Perché?
Viscovi: I fondi etici non usano derivati e strumenti di speculazione che si rivelano spesso molto rischiosi. Inoltre sono molto più trasparenti. I nostri clienti, per esempio, hanno la possibilità in qualunque momento di conoscere il modo in cui è composto il fondo che hanno acquistato. A fronte però di rendimenti altrettanto premianti. In alcuni casi, sono anche più redditizi dei fondi tradizionali.

Of: Però alcuni ritengono che in realtà i fondi socialmente responsabili implichino rendimenti meno elevati a fronte di una maggiore prudenza…
Viscovi: Si sbagliano. È vero, il 2011 è stato un anno molto difficile per i fondi azionari e bilanciati, che generalmente hanno chiuso con un rendimento negativo. Anche noi abbiamo riscontrato delle criticità in merito a questi due fondi che sui rendimenti a un anno hanno prodotto nel 2011 un rendimento negativo del -13,58% per quanto riguarda gli azionari e del -8% per quanto riguarda i bilanciati. Nello stesso periodo sono andati decisamente meglio i prodotti obbligazionari, che dalla loro nascita non hanno mai chiuso un anno con performance negativa.

---- Of: In linea con i fondi tradizionali?
Viscovi: In realtà no. Il rendimento dei fondi etici diviene più performante sul medio-lungo periodo. E guardando il rendimento a 3 anni la situazione cambia notevolmente. Gli azionari, infatti, hanno fatto registrare a fine 2011 un rendimento di periodo sui 3 anni del +12,22%, mentre i bilanciati sono arrivati ad un +9,77%.

Of: Lordo! Poi ci sono commissioni, spese varie…
Viscovi: In realtà il rendimento dei nostri fondi è calcolato già al netto delle commissioni di gestione, che variano a seconda del prodotto, ma che in generale si collocano tra le più basse rispetto alle medie di mercato. Inoltre, i fondi di Etica Sgr non hanno commissioni di ingresso o di uscita e nemmeno di performance, fatto ormai rarissimo per esempio per i fondi azionari.

Of: Dunque i fondi socialmente responsabili hanno sconfitto la crisi, e per l’anno prossimo?
Viscovi: Siamo molto fiduciosi. Anche perché dall’inizio del 2011 hanno recuperato molto, raggiungendo performance positive.

Of: Cioè?
Viscovi: Nel primo mese dell’anno Etica Azionario ha già registrato una performance del +5,65%, mentre Etica Bilanciato del +4,32%. Anche nel 2008, in piena crisi dei mercati, questi fondi soffrirono, ma nei due anni successivi registrarono performance record, tanto da vincere il Premio Alto Rendimento del Sole 24 Ore proprio grazie alle performance conseguite nel triennio 2008-2010. Quello etico è un investimento paziente, che va valutato nel corretto arco temporale.

Of: Anche a livello di sistema, il settore dei fondi etici sta andando bene?
Viscovi: A livello europeo sì. Gli investimenti tra giugno 2010 e giugno 2011 sono incrementati del 12%, raggiungendo un patrimonio gestito di 84 miliardi di euro. In Italia, invece, è ancora un settore anomalo, prevalentemente di nicchia. Ma si può lavorare per ampliare il comparto dei fondi SRI (Socially Responsible Investment) anche in Italia.

Of: Come?
Viscovi: Il primo passo è puntare sugli investitori istituzionali che in Europa rappresentano buona parte degli investimenti e della raccolta. Noi abbiamo iniziato proprio dal 1° febbraio 2012.

Of: Avete lanciato nuovi fondi quindi?
Viscovi: Esatto. Fino a questo momento la nostra offerta era destinata esclusivamente ad un pubblico retail. Ma dal 1° febbraio 2012 tutti e quattro i fondi promossi da Etica Sgr (Etica Azionario, Etica Bilanciato, Etica Obbligazionario Misto ed Etica Obbligazionario Breve Termine) hanno una classe dedicata anche agli investitori istituzionali. Come enti locali, banche, fondazioni bancarie, assicurazioni, SGR, fondi pensione e casse di previdenza.

Of: Di cosa si tratta?
Viscovi: Il processo di investimento prevede la selezione da parte di Etica Sgr degli emittenti azionari e obbligazionari che si caratterizzano per un elevato profilo di responsabilità sociale e ambientale, mentre Anima Sgr si occupa della gestione finanziaria. L’accesso alle quote, inoltre, prevede un investimento minimo iniziale di 500 mila euro, senza commissioni di ingresso, di uscita o di performance. Mentre le commissioni di gestione sono esattamente la metà rispetto a quelle applicate alla clientela retail.

Of: Ma la scelta di puntare sugli investitori istituzionali, può cambiare qualcosa per il risparmiatore privato?
Viscovi: Per il risparmiatore privato non cambierà nulla. Anzi. L’offerta dedicata ai clienti istituzionali ha l’obiettivo di portare le masse in gestione a crescere ancora in modo da migliorare le sinergie di scala e migliorare ulteriormente l’efficienza gestionale. Con effetti benefici per tutti gli investitori.

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