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E’ ora di mettere l’antivirus anche sul cellulare OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

I casi di cronaca hanno posto l’attenzione sui possibili hackeraggi anche dei dispositivi telefonici. Ecco i rischi che si corrono. Gli apparecchi sicuri e quelli a rischio. Gli errori più comuni da evitare. Quali sono i principali custodi della nostra tranquillità, a pagamento o gratis. E cosa realmente fanno per difenderci

E’ ora di mettere l’antivirus anche sul cellulare

Il valore funzionale del cellulare continua a crescere, incorpora sempre più funzioni e dati personali, due aspetti che lo rendono molto prezioso. Iniziano a diffondersi servizi più delicati, come ad esempio le apps per la gestione del conto corrente, oppure come il sistemai NFC (Near Field Communication). L’NFC permetterà di pagare direttamente col cellulare ogni acquisto. L’addebito, tramite l’operatore telefonico andrà direttamente verso una carta prepagata integrata nella SIM. Sarà come avere il bancomat incorporato nel telefono.

Per questo la sicurezza del cellulare è sempre più critica, sia dal punto di vista reale che virtuale. Come noto tutto ciò che è informatico, in qualche modo è hackerabile. Le menti che inventano i sistemi per rubare o truffare sono molto simili a quelle che creano gli strumenti per renderlo funzionale e proteggerlo, cambiano solo gli intenti. La variabile principale nell’incappare in qualche malware sta in come si usa. Le minacce la maggior parte delle volte arrivano a causa di errori o leggerezze commesse dall’utente.

La fonte principale di danni si nasconde nelle applicazioni. In quelle non certificate esterne al market di Google, quelle sospette prive o con pochi feedback degli utenti, o quelle che sono palesemente volte a funzionare in modo non proprio legale, per esempio in riferimento a libri, mp3 o film gratuiti. Evitando di scaricare applicazioni “di origini sconosciute”, ci si assicura già un discreto livello di sicurezza.

Un altro aspetto importante, nel momento in cui si naviga col browser è porre la massima attenzione ai banner e pop-up sospetti: vanno evitati come la peste. Un esempio possono essere quei banner in cui viene annunciato: “Hai vinto un ipad! Clicca qui per riscuotere il tuo premio!” oppure banner che una volta chiusi aprono altre due o tre finestre a catena. Su uno schermo di uno smartphone questi sono anche più piccoli e difficili da “identificare”, conviene evitare qualsiasi pop-up per essere più sicuri a meno che non si è assolutamente tranquilli sulla qualità del sito in cui si sta navigando. Una certa cura infatti va posta alla tipologia di siti web da frequentare. In questo senso occorre la stessa cautela che si ha quando si naviga col pc.
Cosa fanno i malware? Nella maggior parte dei casi trafugano i dati personali, sms, fotografie, documenti e video. In altri casi più gravi possono anche far partire telefonate o sms a numeri particolari che vanno a gravare sulla ricarica o la bolletta.

Come per i pc, oggi quindi occorre dotarsi di antivirus. Ovviamente ci sono quelli specifici per cellulari. Innanzitutto fanno da barriera ai malware provenienti da siti malevoli e scansionano periodicamente le applicazioni installate sul telefono. Filtrano gli sms civetta, in genere provenienti da numeri ambigui (89xxxxx) a cui non conviene assolutamente rispondere. Un altro aiuto lo possono dare in caso di smarrimento. E’ infatti possibile rintracciare via gps il telefono, bloccare o eliminare da remoto tutti i dati presenti sullo smartphone. C’è anche la scansione delle e-mail per evitare di scaricare allegati infetti. ---- Tutte queste funzioni vengono svolte dai più diffusi antivirus per piattaforma Android: Avast, AVG, Avira, Lookout e Dr.Web free sono gratuiti. Ci sono poi Kasperski Advanced, Norton e McAfee, offrono un trial gratuito per 30 giorni, poi si passa alla versione a pagamento. Sostanzialmente le versioni a pagamento offrono un supporto alla protezione in teoria più efficace, grazie al motore proprietario di identificazione dei virus, ma se andiamo a indagare un po’ nella rete ci si accorge che la differenza è minima, soprattutto in rapporto al fatto di dover pagare un abbonamento. I vantaggi offerti dalle versioni a pagamento sono in genere marginali. Ad eccezione per alcuni che offrono il supporto clienti in caso di urgenza e di qualche ulteriore tool per lo smarrimento, ad esempio nel caso in cui venisse anche sostituita la sim.

Un aspetto importante è la “bontà” dell’antivirus nell’identificare le minacce. Quest’ultima caratteristica è anche la più misurabile per farsi un’idea dell’efficacia di questi programmi e indagando in rete è facile notare che l’antivirus a pagamento non garantisce una migliore prestazione rispetto a quello gratuito. Nessuno inoltre garantisce il 100% della protezione. Il consiglio per l’utente medio quindi è di appoggiarsi alle versioni free. Se ci si vuole sentirsi più sicuri è possibile effettuare qualche ricerca sui siti dedicati al mondo smartphone e dare un’occhiata ai feedback del market per identificare i prodotti più diffusi e apprezzati. Ma attenzione. Un antivirus che oggi offre la massima protezione “misurata” in qualche recensione comparativa, potrebbe perdere questa leadership nel giro di qualche mese. Inoltre occorre controllare che i rating non siano realizzati proprio dai produttori dell’antivirus.

Per quanto riguarda Apple invece, finché ci si appoggia a iTunes e non si modifica il telefono con un “jailbreak”, il rischio di incorrere in applicazioni infette è pressoché nullo, il controllo sulle apps infatti attualmente è rigoroso e il sistema operativo è sicuro anche quando si naviga. Anche con Android, sbloccare il telefono per liberare i permessi di root ci pone in una situazione di scarsa sicurezza, se non siamo utenti esperti.

La prima arma per preservare il proprio smartphone quindi è il buonsenso. Se non si resiste all’idea di scaricare centinaia di applicazioni, effettivamente un antivirus va installato. Altrimenti, se è sufficiente avere un quantitativo limitato di apps “sicure”, si può anche farne a meno. Un consiglio è anche l’eliminazione delle applicazioni che sono state scaricato nel momento in cui ci si rende conto che non vengono utilizzate. Abituarsi a mantenere attenzione nei modi in cui si utilizza lo smartphone renderà meno esposti a problemi di sicurezza nell’utilizzo di strumenti ancora più evoluti e delicati, come la gestione del proprio conto corrente.

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