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Oops! E' scomparso il Giurì dei clienti OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

L'Ombudsman bancario e finanziario sta per chiudere i battenti. Al suo posto nascerà l'Arbitro Bancario Finanziario-ABF, sotto l'egida di Banca d'Italia. Che cosa accadrà alle controversie tra clienti e banche sui conti, i mutui e i prestiti? Mentre alcuni operatori lanciano l'allarme e si annunciano una maggiore burocrazia e costi più alti, Giuseppe Tiracorrendo, il segretario generale del Conciliatore BancarioFinanziario, tranquillizza. "Non ci sono problemi per i clienti"

Oops! E' scomparso il Giurì dei clienti

Far valere i propri diritti verso una banca o una finanziaria non è mai stato semplice. Ma domani potrebbe essere ancora più complicato. Perché un organismo, ancora poco noto, ma con più i 10 anni di attività alle spalle, l'Ombudsman bancario, cessa in parte di funzionare, in favore di uno nuovo di cui però si sa ancora poco o niente e soprattutto potrebbe complicare ancora di più le cose. Una pericolosa vacatio si è aperta. E' quanto paventano i responsabili di alcune associazioni di consumatori ascoltati da Of, con molti problemi e molti punti interrogativi. "Come difendere il cliente in una fase di passaggio che si annuncia confusa all'italiana?".

Prima di tutto i fatti. La legge sul risparmio (l. n. 262/2005) "ha introdotto un nuovo articolo all’interno del Testo unico bancario (art. 128-bis TUB), il quale prescrive che gli intermediari bancari e finanziari aderiscano a sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie con i clienti, rimettendo a una delibera del Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio (CICR), su proposta della Banca d’Italia, la definizione dei criteri di svolgimento delle procedure e di composizione dell’organo decidente." In pratica l'onere di risolvere le controversie passa da Ombudsman bancario, costituito nel 1993 da ABI, all'Arbitro Bancario Finanziario-ABF creato e gestito da Banca d'Italia. Ad eccezione delle controversie in materia di servizi di investimento.

Vediamo i dettagli. Dal 2007, l'Ombudsman bancario è gestito dal Conciliatore BancarioFinanziario, l'associazione partecipata da banche, da Poste Italiane e da diverse finanziarie. La conciliazione si propone di trovare una soluzione pacifica possibilmente mantenendo i rapporti commerciali tra cliente e banca o finanziaria. L'Ombudsman perviene ad un giudizio attraverso una procedura di tipo cartolare: cioè un’attività condotta sulla documentazione presentata dal cliente e dalla banca, priva di udienze, testimonianze e perizie.

A questo punto, si aprono almeno quattro problemi relativi al nuovo organismo di Banca d'Italia. Primo, la procedura proposta sembra molto più complicata di quella in vigore fino ad oggi: se fino a ieri bastava scrivere una lettera per ricevere assistenza in una controversia con la banca in modo gratuito, da domani bisognerà riempire appositi moduli che si trovano nelle filiali di Banca d'Italia. In più si dovranno pagare 20 euro di inizio pratica. Poi c'è il problema della data di passaggio delle consegne fra i due organismi che non è ancora stata fissata. "La disciplina attua la deliberazione del CICR del 29 luglio 2008 assunta ai sensi dell’articolo 128-bis del Testo unico bancario - si legge in un comunicato di Bankitalia - e verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana." Quando?

Terzo problema: quanto tempo occorrerà perché il nuovo organismo vada a regime? L’ABF, si legge nella nota Bankitalia, sarà articolato così in tre collegi giudicanti con sede a Milano, Roma e Napoli. La nuova struttura lavorerà con “giudici” nominati dalla Banca d’Italia, due dei quali designati da associazioni degli intermediari e dei clienti, che sarà coordinato centralmente dall’Amministrazione centrale della Banca d’Italia, a Roma. Su Internet, si promette "un archivio delle decisioni" oltre ad altri servizi. Tutte attività che richiedono molto tempo. E intanto che si fa?

Quarto problema: come riuscirà un nuovo organismo così complesso a sostituire l'Ombudsman, che è oberato da pratiche soprattutto a causa della nuova normativa sui mutui. Nel 2008 solo i ricorsi sono cresciuti del 15% a quota 4200, mentre dopo i primi sei mesi del 2009 sono già poco più della metà del 2008. Ce la farà? A tutti questi problemi Bankitalia risponde con una circolare emanata il 18 giugno: "Il concreto avvio del nuovo sistema richiede il compimento di una serie di iniziative, ad opera sia della Banca d’Italia, sia degli organismi rappresentativi degli intermediari e dei clienti, sia degli stessi intermediari bancari e finanziari. Le disposizioni entreranno in vigore in modo graduale: quelle che riguardano i collegi si applicano fin dalla pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana; da questa data decorrono tre mesi entro i quali gli intermediari devono aderire all’ABF. La possibilità per i clienti di ricorrere al nuovo sistema e le rimanenti parti delle disposizioni entreranno invece in vigore a partire dal concreto avvio del nuovo sistema, previsto entro la fine del prossimo mese di settembre; di esso verrà data ampia pubblicità."

"A mio parere non ci sono problemi per i clienti" getta acqua sul fuoco il segretario generale del Conciliatore BancarioFinanziario avvocato Giuseppe Tiracorrendo "prima di tutto perchè i due organismi, ABF e Ombudsman, sono abbastanza simili, anche se forse il secondo ha procedure più snelle". Ad esempio oggi Ombudsman si preoccupa di segnalare il reclamo direttamente alla banca interessata, mentre il nuovo organismo non lo dovrebbe fare. Per questo il Conciliatore bancario intende proporsi per svolgere il ruolo di “associazione degli intermediari”, con funzione di raccordo con la segreteria tecnica della Banca d’Italia. "Di fatto, quello che rimane sempre in vigore è l'attività principale del Conciliatore bancario" spiega l'avvocato Tiracorrendo "un'attività che ha come obiettivo appunto la conciliazione in cui crediamo molto". In effetti, riuscire a risolvere i problemi senza litigare è sempre vantaggioso. L'obiettivo dei 100 professionisti del Conciliatore BancarioFinanziario su tutto il territorio nazionale è proprio questo: trovare un accordo per mantenere i rapporti commerciali "e magari migliorarli".

La nuova normativa di Banca d'Italia è disponibile sul sito internet dell’Istituto e tiene conto dei commenti pervenuti nel corso della consultazione pubblica conclusa il 31 maggio scorso i cui risultati sono sul sito.
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