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Speciale Cybercrime 2013/L’assessore: “Dal Comune di Milano ... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Ecco cosa fa il Comune di Milano per combattere la criminalità online. Corsi, formazione, e un nuovo Fondo in cui far confluire i soldi ricavati dai patteggiamenti. Of-Osservatorio finanziario intervista in esclusiva Cristina Tajani, Assessore alle politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca al Comune di Milano, che spiega quali sono i progetti ai blocchi di partenza

Speciale Cybercrime 2013/L’assessore: “Dal Comune di Milano arriva il fondo anti-criminalità online”

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È un’iniziativa unica nel suo genere. Volta a debellare, o quantomeno a ridurre, la portata dei reati informatici. Che, solo a Milano, portano a oltre 2.500 procedimenti all'anno. Ed è stata presentata, proprio a Milano, il 15 maggio 2013 in occasione della tavola rotonda “Crimine informatico, vittime, processo penale”. Che ha coinvolto, per la prima volta, l'assessorato al Lavoro e Sviluppo economico del Comune di Milano e la Procura della Repubblica. In cosa consiste? Cosa prevede di fare il Comune per affrontare l’impatto sociale della cybercriminalità? I progetti avviati sono molteplici. Cristina Tajani, Assessore alle politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca al Comune di Milano, spiega in esclusiva a Of-Osservatorio finanziario le novità in arrivo. E i propositi per il prossimo futuro.

Of: Come mai il Comune di Milano si occupa di lotta alla criminalità informatica?
Tajani: La percezione che abbiamo è che il fenomeno sia incrementato in maniera esponenziale. Soprattutto nel corso degli ultimi mesi. E non può più essere ignorato. Ecco perché è stato avviato un nuovo progetto congiunto tra Procura e Comune di Milano.

Of: Come funziona?
Tajani: Tutto ha avuto inizio già nel 2012, quando abbiamo avviato un progetto con la Procura per la formazione degli operatori di polizia giudiziaria, postale e polizia locale. Il Comune di Milano, quindi, ha realizzato incontri face-to-face e lezioni mediate tramite la sua piattaforma online di formazione a distanza messa a disposizione della Procura. Con lo scopo di prevenire le frodi informatiche.

Of: In che modo?
Tajani: Istruendo gli operatori perché sappiano gestire la situazione nell’imminenza del reato. È indispensabile che chi è a diretto contatto con le vittime, con i cittadini truffati, abbia conoscenza della materia, sappia come consigliarli e a chi indirizzarli.

Of: E com’è andata?
Tajani: Il progetto ha avuto successo. In tutto, si sono contati circa 400 iscritti. Ecco perché da maggio, concluso questo percorso, abbiamo iniziato a ragionare, sempre insieme alla Procura, su soluzioni più pervasive.

Of: Vale a dire?
Tajani: Vogliamo costituire un Fondo da inserire tra i capitoli di bilancio del Comune, nel quale far confluire le somme ricavate dai patteggiamenti.

Of: Si spieghi meglio…
Tajani: Le vittime dei reati informatici spesso subiscono danni patrimoniali di piccola entità. E questo li scoraggia dal costituirsi parte civile nei processi. Anche perché nella maggior parte dei casi è quasi impossibile risalire e rintracciare tutti coloro che hanno subito la frode. Per questa ragione ci siamo trovati nella condizione un po’ paradossale di rimborso non poter individuare le vittime in caso di patteggiamento.

Of: Il Fondo quindi funzionerà come punto di raccolta dei risarcimenti?
Tajani: In un certo senso sì. Diciamo che il Fondo che intendiamo costituire si propone come una sorta di aggregatore all’interno del quale confluiranno tutte le somme di denaro che derivano dai processi penali che si concludono con il patteggiamento.

Of: E i truffati potranno attingere da questo fondo per recuperare le somme rubate?
Tajani: I truffati possono essere risarciti se si costituiscono parte civile, altrimenti le risorse del fondo serviranno per azioni di “restituzione sociale” alla collettività.

Of: In che senso?
Tajani: Spesso il patteggiamento, che la soluzione maggiormente praticata in casi di procedimenti penali contro hacker, non può essere applicato in quanto manca una vittima alla quale restituire i soldi rubati. È un sistema che va a discapito anche dello stesso truffatore che magari, pentito, vuole restituire il maltolto.

Of: È la prima volta che un Comune italiano decide di intervenire attivamente nella lotta contro il cybercrime…
Tajani: È un progetto del tutto originale e innovativo. Infatti, per l’attuazione abbiamo dovuto effettuare tutte le verifiche del caso.

Of: E quando partirà davvero?
Tajani: Nella realizzazione siamo già piuttosto avanti perché abbiamo già fatto tutte le verifiche tecniche. I passi avanti in questa direzione si stanno facendo. Diciamo che attualmente siamo pronti a una progettualità più concreta.

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