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Of Miglior Home Banking 2015/Banca nuova, cliente vecchio OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

La classifica Of Miglior Home Banking 2015 ha visto la partecipazione di alcune new entry, di cui due in particolare (Hello bank! e Widiba), hanno ottenuto ottimi punteggi. Le banche online potrebbero diventare, nel futuro prossimo, un nuovo modello di business che punta a percepire la banca in modo diverso e che porterebbe a rivoluzionarne diversi aspetti, dal rapporto con i clienti a come gestire i prodotti. La strada, però, non sembra essere così semplice e in discesa

Of Miglior Home Banking 2015/Banca nuova, cliente vecchio

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Hello bank! e Widiba sono banche digitali nuove a cui è stato dato nel 2014 un massiccio aiuto attraverso campagne promozionali su tutti i mezzi dai gruppi bancari di riferimento, rispettivamente BNL-BNP Paribas e MPS . Eppure il modello “neo-banca” online nel resto del mondo sembra già in crisi.

Ne è un esempio il cambiamento impresso da ING Direct, la prima banca a proporre in Italia un conto e successivamente un mutuo esclusivamente online, il Conto e il Mutuo Arancio, più di 10 anni fa, quando ha deciso di aprire filiali. O ancora la decisione di BPM di far rientrare nel gruppo la sua banca online Webank.

È difficile far passare l’idea al vecchio cliente di usare la banca diretta o la neo-banca come banca unica per tutto e non solo per ottenere una remunerazione sulla liquidità mantenendo risparmi e investimenti sulla banca originale, la propria cara vecchia banca di famiglia, popolare o territoriale che sia. Il problema della nuova banca, poi, in un’era di depositi con tassi prossimi allo zero è che i margini di raccolta non servono a ripagare il massiccio uso di risorse necessarie per far conoscere il nuovo marchio, pagare i servizi innovativi, preparare nuovo personale e altro ancora.

Tanto si è fatto per portare giovani verso la neo-banca: almeno loro non saranno affezionati alla vecchia banca e sapranno usare più agevolmente le nuove tecniche e-banking e di pagamento. Purtroppo però i giovani non amano la banca, nemmeno se ha un nuovo marchio, se ha pagine divertenti sui social network. In una recente indagine condotta da Of sui “Giovani & Denari”, si è capito che il giovane della banca fa volentieri a meno. La risposta più frequente alla domanda “Che banca usi?” è stata “Per fortuna, non ne ho bisogno”.

La neo-banca ha però ottenuto un successo isperato di pubblico che segue i suoi blog, gli eventi online e reali organizzati per promuoverne i prodotti e servizi. Non solo: ha creato un nuovo modo di percepire la banca, un diverso modo di gestire i servizi, il contatto umano, le informazioni e la promozione e pubblicità. Proprio da queste neo-banche riparte il modello positivo della banca che potrebbe modificare la percezione negativa a cui si è giunti oggi dopo la crisi dei subprime del 2008 e i tanti scandali finanziari.

In più, il modello neo-banking è diventato quello a cui anche le banche tradizionali fanno riferimento per rinnovare la propria offerta di servizi e prodotti. Tanto che proprio nel 2014 si è vista prendere la rincorsa verso l’innovazione proprio in quelle banche popolari che da anni vivevano con un sito poco aggiornato, un home banking basic e privo di novità. ---- Nel 2015, quindi, ci si attende una svolta anche nelle numerose banche territoriali, le BCC, ancora legate a piattaforme home banking vecchie e superate. Non solo: potrebbero nascere altre neo-banche o banche senza (ancora) una banca, come è accaduto con Widiba. O come è avvenuto negli USA con Simple, “l’home banking senza una banca” , che oggi una banca ce l’ha, essendo stata acquistata dal secondo gruppo bancario spagnolo BBVA.

Dal 2015 in avanti, inoltre, le stesse neo banche potrebbero trovare partnership interessanti per proporre ai clienti prodotti non bancari e soprattutto prodotti di risparmio innovativi, o resi nuovi dall’uso di app e sistemi automatici.

La nuova banca può anche inventare sistemi utili a gestire la contabilità famigliare in modo da cogliere in anticipo segnali di pericolo finanziario, ad esempio se si sta spendendo troppo per un servizio o un acquisto. Non è un caso, quindi, se proprio nel 2014 siano partite iniziative di cooperazione tra banche e start-up di giovani per trovare forme di collaborazione con l’obiettivo di lanciare nuovi servizi e nuovi prodotti proponibili attraverso l’home banking.

Se solo tre anni fa si vedevano numerose nuove banche ai blocchi di partenza nel prossimo futuro si vedranno nuove iniziative non bancarie – molte dal mondo assicurativo, dei pagamenti e di investimento – che si proporranno come accesso alla banca pur non essendolo.

Le non-banche potrebbero quindi diventare un nuovo modello di business e l’accesso al conto potrebbe essere aperto anche da un magazine, o webzine, da un app di informazioni e confronti o di interazione social.

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