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SOMMARIO

Per gli affluent, per i giovani, i precari e i tifosi. Per chi un conto non se lo può più permettere e per chi, invece, cerca soluzioni alternative e servizi aggiuntivi. Oggi di prepagate ce n'è di tutti i tipi e per tutti i gusti. E a fine anno in Italia raggiungeranno la soglia degli 8 milioni in circolazione. È quanto emerge dal VI Rapporto prepagate di Of-Osservatorio Finanziario, che però avverte: attenzione ai costi. Perché in Italia gestire una prepagata costa, in media più di tre volte che nel resto d'Europa. Mentre le versioni branderizzate regalano sconti e promozioni esclusive. Ma c'è anche chi guarda avanti e punta sul contactless.
di Elisa Vannetti

Sesto Rapporto Of. L'evoluzione della prepagata

Mario R. 42 anni, sposato con due figli, ha appena ricevuto la notizia che la sua carta di credito non è stata rinnovata, a causa di alcuni ritardi e insolvenze nei pagamenti. Alessio C. 20 anni, studente universitario non riesce nemmeno ad ottenerne una, perché il suo conto corrente ha entrate scarse e non continuative. Anche Marina V. 33 anni, precaria, vede continuamente respinta la sua richiesta di una carta di credito. Mentre Marta C. 45 anni, casalinga, è molto attenta ad evitare debiti e ha deciso di restituire la sua carta di credito alla banca. Mario, Alessio, Marina e Marta oggi gestiscono il loro denaro, fanno acquisti ed eseguono pagamenti, anche all'estero, con una carta prepagata.
Spese sotto controllo, costi all'osso: per i consumatori che vacillano di fronte alla crisi finanziaria, la carta di pagamento a credito è diventata un lusso. Meglio quindi la prepagata, magari anche nel suo formato "sostituisci-conto", con la possibilità di usarla per accreditare stipendio o pensione, ma anche le mance di mamma e papà e i regali di zii e nonni.

Nell'era della crisi, le stime del colosso nelle carte di pagamento, Visa, prevedono, nel comparto statunitense, un sorpasso entro fine 2008 degli acquisti a debito rispetto alle transazioni di pagamento concluse a credito. E da noi, a fine anno, le card pay-before emesse sfioreranno quota 7,6 milioni, con una crescita rispetto all'anno precedente pari al +31,03%. È quanto emerge anche dal VI Rapporto Prepagate e pagamenti online in Europa a cura di Of-Osservatorio Finanziario, il primo in versione europea che si basa sull'analisi di un campione di 50 carte “pay before”, di cui 45 italiane e 5 straniere. Mentre le banche continueranno a puntare sul co-branded sia per allargare il bacino di utenza pescando tra i non bancarizzati, come i giovani, i giovanissimi e gli immigrati, sia i ricavi nelle transazioni di pagamento, nell'era dei conti correnti low cost a zero spese.

Non a caso tra le novità 2008 spicca "Conto tascabile" di Che Banca, una carta prepagata dal plafond molto elevato, fino a 50 mila euro, che può essere utilizzata praticamente per qualsiasi pagamento, sia in Italia che nel resto d'Europa. Al suo fianco, altra importante novità è PosteMobile, il servizio di banca con cellulare di Poste Italiane, agganciato all'offerta di Postepay, la carta prepagata leader in Italia e in Europa con 4 milioni di esemplari emessi.
Ma le novità non finiscono qui. La tecnologia contactless, cioè la possibilità di pagare senza dovere strisciare la carta nell'apposito apparecchio POS, ma semplicemente avvicinando la card ad un lettore ottico, che già è usata per bancomat e carte di pagamento a credito, diventa la nuova frontiera anche della prepagata. Un esempio è carta Flash di Intesa SanPaolo in versione Cuore Rossonero. La prepagata per gli abbonati del Milan, che possono superare i tornelli semplicemente presentando la card, un po' come era già stato sperimentato da SanPaolo negli anni delle Olimpiadi invernali con la prepagata che era anche Skipass.

Le novità del Rapporto prepagate 2008-2009
Se nel V Rapporto di Of edizione 2006-2007, le uniche alternative concrete all'apertura del conto segnalate erano Carta Spider e Kristal Best, entrambe di Banca Monte dei Paschi di Siena con 10.000 euro di plafond massimi, Cart@perta e Cart@perta Gold di Credito Valtellinese, rispettivamente con 10.000 e 20.000 euro di limite annuo, e Sella Money Ricaricabile e Websella.it, entrambe del Gruppo Banca Sella, con un limite annuo di spesa pari a 12.000 euro, il biennio 2007-2008 si arricchisce di nuove offerte che incrementano in media del 40% il limite massimo di giacenza sul conto carta. Il trend che vede aumentare la possibilità di accredito su una sola carta è in costante crescita in Italia, in controtendenza con il resto dell'Europa dove, al contrario, nascono carte prepagate in versione "borsellino elettronico", per pagamenti quotidiani di importi anche molto piccoli, con plafond che sia aggirano intorno ai 2.000 euro.

Oltre alla già citata Che Banca!, che amplia il plafond del conto-carta di Conto Tascabile fino ad un massimo di 50.000 euro, il più alto sul mercato, sono da segnalare Carta C/Conto di Banca Popolare di Vicenza, che fissa il limite di ricarica annuo a quota 10.000 euro, e UnicreditCard Re-Play, di Unicredit Banca, che un limite invece non ce l'ha (ma solo a patto che la carta venga agganciata all'operatività del conto corrente acceso presso la medesima banca).

Ma le carte prepagate con plafond elevato non piacciono solo per questo. “Per avere successo le prepagate devono possedere applicazioni e servizi in più, devono dare al cliente qualcosa di nuovo, e possedere contenuti innovativi”, chiarisce Gabriele Ronco, responsabile Ufficio Servizi Bancari per Privati della Banca dei Territori di Intesa SanPaolo. “La carta prepagata semplice com'è nata 5, 6 anni fa oggi non esiste più”, conferma Alessandro Albano, Responsabile Operation Monetica e Nuovi Canali di Poste Italiane. “Il fatto è che”, continua Albano, “per sopravvivere le prepagate devono specializzarsi, differenziarsi e puntare su target differenti”.

Qualcosa, infatti, si sta già muovendo. Dall'introduzione del Mobile Payment da parte di Poste Italiane, che proprio nel 2008 ha lanciato la prima sim card per effettuare operazioni bancarie direttamente dal display del proprio telefonino, al potenziamento della sicurezza per rilanciare il commercio elettronico, come fa Intesa SanPaolo che dota la sua Carta Flash di un codice Pan, internazionale ma a tempo. Dalle carte in partnership con negozi, brand, centri sportivi e culturali, che offrono sconti e convenzioni uniche, come Jay Key di BPM e Cartasì in collaborazione con Officine Smeraldo, alla tecnologia 'senza contatto' che sperimenta i primi pagamenti ultra veloci, come la già citata Intesa Flash.

---- Il VI Rapporto prepagate di Of, presenta interessanti novità.
Prima di tutto, ha allargato il numero di prodotti presi in esame. Nel portale Prepagate@Confronto (www.prepagateaconfronto.it), che fa parte di OFNetwork, il network di finanza personale che fa capo all'istituto di ricerca indipendente milanese, sono a confronto oggi ben 53 carte, di cui 50 sono state prese in esame dal Rapporto. Carte che sostituiscono il conto e carte innovative. Ma il loro numero sul mercato sale di molto se vengono considerate anche le numerose co-branded.

Anche i punti di osservazione sono stati cambiati, almeno in parte. Se nel periodo 2006-2007 poteva essere importante, ad esempio, che il gestore della carta fosse convenzionato con uno o più esercizi commerciali o che tra offerta Visa e MasterCard ci fossero differenze di punteggio, oggi sono altri gli indicatori positivi presi in esame. Tra questi meritano un bonus aggiuntivo le agevolazioni e i vantaggi offerti ai titolari. Come il Mobile Payment, cioè la possibilità di effettuare pagamenti via cellulare, l'addebito utenze direttamente sul conto carta, la tecnologia "senza contatto" e, ancora, il servizio gratuito di avviso con SMS o la presenza di un sito web ad hoc ben fatto e aggiornato.

Costi ancora troppo elevati
Ancora una volta il Rapporto stilato dal team di analisti di Of pone l'attenzione ai costi. Perché se è pur vero che una prepagata costa di meno, in media l'anno, rispetto al conto corrente o alla classica carta di credito, è anche vero che gli istituti bancari, per ottenere un profitto da questo business, incrementano considerevolmente le voci di costo. E in Italia, queste voci di spesa, sono particolarmente elevate. Soprattutto se il confronto è fatto con le ben più economiche carte prepaid che popolano il più ampio mercato europeo. Dal Rapporto di Of, infatti, risulta che per gestire una prepagata in Italia è necessario sborsare il primo anno in media almeno 21,94 euro, contro i 6,26 euro medi europei, nel caso ipotetico in cui ai costi di emissione della carta si debbano aggiungere le spese necessarie ad effettuare almeno 5 operazioni di ricarica annue e tre operazioni di richiesta saldo da filiale. "Le banche hanno capito che la prepagata può essere una fonte di reddito interessante", ha spiegato Francesca Tedeschi, responsabile di Of-Osservatorio Finanziario, "per questo se da un lato ampliano i servizi a vantaggio dei clienti, rendendo soprattutto più facile la gestione della card con siti online ben fatti o con servizi di ricarica veloci inseriti nell'home banking, dall'altro, hanno aumentato i costi di ricarica".
Ma qualche eccezione c'è. Come Carta Flash di Intesa SanPaolo che, rispetto all'ultima rilevazione, riduce i costi di emissione della carta, portandoli da 10 a 4,90 euro e Sella Money Ricaricabile del Gruppo Banca Sella che da 12 euro scende a 7. O ancora, come Contantissimi di Cr Firenze, che porta a 5 euro la commissione per il blocco della carta (dai 20 iniziali), mentre Quick Free e Quick Web, le due prepagate emesse da Unicredit Banca, riducono le commissioni di prelievo da altre banche, passando dai 2,30 euro iniziali ai 2,00 euro attuali.

In effetti di carte oggi ce n'è per tutti i gusti. Dalla carta che sostituisce il conto corrente a quella studiata per l'online, con tanto di carta di credito “virtuale” attivabile per periodi definiti dall'utente, dalla carta per il tifoso di calcio a quella per chi preferisce il teatro e la cultura, dalla carta per il giovanissimo, con meno di 16 anni, o per per il pensionato, a quella carta etica.

La nuova frontiera delle prepagate è d'oro E dall'Europa arrivano interessanti suggerimenti. Come la prepagata in versione Gold, la CashPlus di Mastercard, che appare in tutto e per tutto simile a una carta di credito versione oro. Ma ha il vantaggio di essere richiedibile anche da chi ha un conto non se lo può permettere, da chi non ha un lavoro stabile e soprattutto da chi ha una storia di insolvenze alle spalle. Perché questa carta consente di migliorare il profilo di merito creditizio dei clienti e di aumentare contemporaneamente il loro punteggio di ‘credit rating’, restituendo al possessore dignità e serenità.

La nuova frontiera della prepagata sembra, dunque, seguire questa direzione. Perché le banche si preparano a far fronte alla grande massa di persone che oggi possiedono almeno una carta di credito e che in futuro si troveranno a dovervi rinunciare per insolvenze nei pagamenti. Pur non volendo abbandonare la possibilità di esibire una carta di prestigio con vantaggi esclusivi. Da qui un'offerta di card "pay-before" con le stesse caratteristiche di una credit card: plafond elevati, programmi di fedeltà (loyalties program), offerte esclusive negli Hotel e nei viaggi. Come MasterCard che sta studiando accordi con Hotel Armani.

Resta anche il mercato dei sotto-bancarizzati e, su tutti, i pensionati. Di prossima uscita, infatti, la 'social card', carte prepagate richieste dal Governo ed emesse in collaborazione con Poste Italiane, destinate ai non abbienti che beneficeranno di un bonus fino ad un massimo di 400 euro, preventivamente caricato sulla prepagata.

---- Le prepagate in versione co-branded per tutti i gusti

Di prepagate, oggi, ce n'è di tutti i tipi. Dalle carte in edizione limitata con impresse le immagini più belle delle appena trascorse olimpiadi a quelle che permettono di accedere a sconti esclusivi presso i negozi preferiti o che che fungono da abbonamento per entrare allo stadio. Sono le carte co-branded, anche in versione prepagata. Quelle cioè frutto di partnership commerciali con istituti culturali, atenei associazioni umanitarie o sportive, negozi.

“La carta prepagata semplice come è nata qualche anno fa non ha più senso di esistere”, spiega, infatti, Gabriele Ronco, responsabile Ufficio Servizi Bancari per Privati della Banca dei Territori di Intesa SanPaolo, “perché oggi per avere successo deve possedere applicazioni e servizi nuovi, deve dare al cliente qualcosa in più o almeno deve essere legata al territorio”. “E' necessario diversificare il prodotto”, conferma Alessandro Albano, Responsabile Operation Monetica e Nuovi Canali di Poste Italiane che ammette, “le carte nate qualche anno fa che consentivano semplicemente di effettuare pagamenti e prelevare denaro contante dagli ATM oggi non esistono più”.
L'obiettivo dunque è differenziare. Per attrarre nuovi clienti. Ma anche per andare incontro alle esigenze di target sempre più specifici. “Le prepagate servono per farci conoscere, soprattutto dai più giovani”, chiarisce Ronco che, confessa, “nel momento in cui la situazione bancaria inizia a consolidarsi, riteniamo giunto il momento di passare al conto corrente. Si inizia il rapporto con la prepagata, ma poi lo si rafforza e arricchisce con il conto”.
E la corsa alla partnership innovativa non coinvolge solo i grandi gruppi bancari, come Intesa SanPaolo o MPS, ma anche le medie identità e le banche territoriali come BPM, Banco Popolare dell'Emilia Romagna, CR Firenze etc., che hanno deciso di darsi battaglia a suon di promozioni e servizi aggiuntivi. È quanto emerge dal VI Rapporto Prepagate di OF-Osservatorio Finanziario, dal titolo “Una carta per tutti”. Perché, in effetti, di co-branded, oggi, ce n'è davvero per tutti i gusti.

Ci sono ad esempio le cards da collezione, quelle per gli appassionati di sport che vogliono esibire un oggetto unico. Come le carte in edizione limitata di Intesa SanPaolo, nate per sponsorizzare le olimpiadi di Pechino o gli europei di calcio 2008 e che, ora, son già fuori commercio. O come Carta Juventus, di Banco Popolare e Ducato, personalizzabile direttamente dal sito dedicato scegliendo l'immagine tra le tre a disposizione, da Vialli che solleva la Coppa Campioni, all'esultanza per lo scudetto 2005. E le immagini, disponibili per non più di 5.000 richieste ciascuna, sono in edizione limitata.

Poi ci sono le carte commerciali, quelle che permettono di ottenere sconti in particolari negozi convenzionati, o di accedere a promozioni uniche ed esclusive presso associazioni sportive o culturali. Come Carta Viola, la card territoriale di Cr Firenze che offre sconti e agevolazioni per mostre, teatri, musei e concerti, garantendo ad esempio uno sconto di 6 euro per ogni biglietto acquistato con la prepagata per qualsiasi concerto di Orchestra da Camera Fiorentina.
O ancora carta Jay Key, la co-branded nata da una partnership commerciale tra BPM, Cartasì e Officine Smeraldo che non solo consente di acquistare i biglietti degli spettacoli preferiti via sms, ma che offre anche uno sconto del 10% in tutti i teatri d'Italia appartenenti al circuito Officine Smeraldo, provvedendo anche a garantire un servizio di guardaroba gratuito e prezzi di favore ai clienti che al termine dello spettacolo volessero recarsi al ristorante o in un negozio del circuito per acquistare un souvenir.
Mentre Carta In Rete emessa da Banca Popolare di Milano e indirizzata a tutti i tifosi interisti, consente al titolare l'accesso esclusivo al club Black&Blue, che permette di raccogliere punti, grazie ad operazioni di acquisto presso i negozi partner o attraverso la partecipazione a sondaggi e promozioni online, per poter accedere a premi unici come la maglia ufficiale del proprio giocatore preferito, portachiavi, zaini, borse, o ancora porta cd, porta snowboard, cuscini, berrette, pantofole e molto altro ancora, tutto con i colori e i simboli della squadra del cuore. E con Carta In Rete è anche possibile acquistare direttamente online i biglietti delle partite preferite.

Mentre per chi è interessato alla beneficenza nascono le carte etiche. Quelle con finalità umanitarie, che devolvono parte dei guadagni ad associazioni no-profit. Come le tante carte che finanziano diverse associazioni Onlus emesse dal Gruppo Bper, l'istituto di credito più attivo sul mercato nel creare collaborazioni con enti umanitari. Da Gruppo Aido Speciale Milano a Amnesty International Italia, da Rock No War al Centro di Cooperazione Missionaria dei Cappuccini Emiliani, da WWF a Telefono Azzurro. E per ognuna c'è l'omonima Card, che devolve all'associazione una parte della quota necessaria alla sua emissione, così come una percentuale delle operazioni di ricarica, bonifico e richiesta saldo. E anche MPS punta sull'etica, donando in beneficenza una parte delle quote di emissione e una percentuale di quanto speso dal cliente utilizzando Carta Gazzetta Running e Carta Operation Smile alle omonime associazioni. E per i titolari di Carta Gazzetta Running, oltre all'etica, c'è di più. Avranno infatti a disposizione anche sconti su numerose riviste edite dal Gruppo RCS e offerte promozionali sulle quote di iscrizione alle manifestazioni sportive promosse da “Gazzetta Run”.

E la logica della carta “fatta su misura” contagia anche il mondo accademico. Con carte ad hoc che, in partnership con gli stessi atenei italiani, si rivolgono agli studenti che un conto in banca ancora non se lo possono permettere, ma che devono affrontare le piccole spese quotidiane legate all'ambiente universitario. Non si tratta di servizi aggiuntivi veri e propri. Ma di strumenti di pagamento creati ad hoc per rispondere alle esigenze di questo particolare target.
Come ad esempio Spider Unict di Banca MPS, che permette agli studenti che frequentano l’Università di Catania di pagare le tasse universitarie con la propria prepaid card, nonché di ottenere l’accredito immediato di buoni pasto, buoni libro e buoni mensa sul conto-carta. Stessa soluzione adottata anche da UnicreditCard RePlay, di Banca Unicredit, e indirizzata al corpo studenti dell'Università di Udine. I rimborsi e le borse di studio vengono accreditati direttamente sulla prepagata dalla quale è anche possibile attivare numerose disposizioni di pagamento per saldare, ad esempio, la retta universitaria senza bisogno di aprire un conto corrente. Mentre Carta ESU, emessa dalla Banca Popolare di Verona in partnership con l'ateneo della città, diventa a tutti gli effetti una tessera personalizzata di riconoscimento per lo studente che, in tal modo, potrà disporre ogni tipo di pagamento all'interno del campus: dai pasti in mensa al costo dell'alloggio all'acquisto dei libri.

Sconti in particolari negozi, promozioni commerciali per assistere a manifestazioni sportive o culturali, card che più che strumenti di pagamento diventano veri oggetti da collezione. Ma c'è anche chi fa di più. È Banca Intesa SanPaolo che trasforma la partnership commerciale con il Milan per creare uno strumento di pagamento dotato di caratteristiche veramente nuove. Con Flash Cuore Rossonero la prepagata del Gruppo Intesa diventa a tutti gli effetti un abbonamento, uno strumento per entrare allo stadio senza code e senza problemi. Semplicemente avvicinando la carta ad un lettore ottico di ultima generazione.

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