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Mutui/ Per la prima volta. Occhio all'interno delle banche OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Cartolizzazioni. Tagli al credito. E soprattutto: grandi riorganizzazioni. Ecco come le banche hanno rimesso a posto il fronte dei mutui

Mutui/ Per la prima volta. Occhio all'interno delle banche

Le banche in apnea di liquidità hanno frenato il credito e il mercato dei mutui si è rallentato bruscamente a partire dalla fine del 2008 e con maggiore evidenza all'inizio del 2009. Gli istituti di credito che avevano alimentato un aggressivo mercato dei prestiti ipotecari dal 2003 in avanti, grazie alle cartolarizzazione (securization), si sono trovate a dovere gestire montagne di titoli rimasti invenduti che hanno pesato sui loro bilanci e di conseguenza sulle loro politiche verso i clienti. Nel novembre 2008, Unicredit ha cartolarizzato per 22 miliardi di euro; Intesa Sanpaolo ha lanciato ad inizio 2009 una maxicartolarizzazione da quasi 6 miliardi; seguita nell’agosto di quest’anno da Banca MPS per 4,1 miliardi di euro. Queste emissioni non vengono collocate presso investitori istituzionali, ma rimangono in carico alla banca che le emette e sono date in garanzia alla Bce in cambio di prestiti a breve termine. La falla nei conti viene tamponata, ma non risolta. La crisi dei mutui non si è ancora del tutto risolta.

La crisi dei mutui subprime ha costretto alla chiusura le filiali italiane dell'australiana Macquarie Bank e dell'americana Ge Money Bank. Macquarie Bank era nota per l'opzione Macquarie per permetteva di ricevere piccoli prestiti dopo cinque anni di pagamento della rata del mutuo. Ge Money BankBarclays Bank, mentre quelli di Ge Money, circa 2 miliardi, sono affidati a un piccolo gruppo di dipendenti rimasti attivi e a Interbanca, società posseduta dal gruppo Ge, che si occupa di crediti alle imprese. A gennaio 2009, Paolo Braghier, neo amministratore delegato di Interbanca, ha annunciato che Interbanca sarebbe diventata "il motore della crescita dei servizi finanziari di Ge in Italia".

---- Nel mercato dei mutui le banche italiane hanno messo mano a significative ristrutturazioni.
UniCredit-Capitalia nel comparto mutui ha subito una profonda ristrutturazione dovuta in gran parte alle perdite rilevate nelle banche dell'ex gruppo Capitalia, Banco di Sicilia in particolare. Banca della Casa, la specializzata per i mutui online di UniCredit, in particolare, ha vissuto un difficile momento dopo la integrazione con le attività bancarie dedicate ai mutui del gruppo Capitalia. Successivamente si è fusa con la UCFin, la finanziaria del gruppo specializzata in prestiti personali, dando vita a UniCredit Consumer Financing, un brand dedicato a mutui e crediti a livello internazionale, con filiali in Italia, Austria, Germania e in numerosi paesi dell'est Europeo. La fusione ha cambiato anche il carnet di proposte ipotecarie, con spread in decisa salita e l'esclusione della rete di controllata Fineco dal settore mutui: i clienti della banca online che avevano visto negli ultimi due anni crescere una rete di consulenti personali che seguivano il cliente fino a casa o in ufficio, oggi devono rivolgersi alla nuova società o alle filiali di UniCredit Banca per discutere di mutui e prestiti. Anche Banca della Casa, oggi conta su una rete di affiliati esterni suddividendo le spese commerciali con profesisonisti e agenzie.

Intesa Sanpaolo a sua volta ha potenziato Domus, la specializzata dedicata ai mutui ex Sanpaolo, con una centralizzazione delle operatività e con una maggiore rigidità nell'offerta da parte delle filiali. Domus era una delle specializzate più "antiche" in Italia, con una propria rete di rivenditori, con filiali proprie e soprattutto con professionisti preparati e radicati sul territorio. Aveva un carnet mutui ampio e soprattutto caratterizzato da spread concorrenziali per offerte fatte in collaborazione con gruppi di aziende, associazioni di categoria, enti locali, e così via. Domus, dopo la fusione, ha preso in mano tutta l'area mutui del Gruppo Intesa Sanpaolo: persone, filiali, rete, prodotti, servizi e anche la grafica con la prevalenza del verde Sanpaolo, sono tutte brandizzate come Domus. Cos'è cambiato? In pratica, si sono rallentati i tempi (non a caso Intesa Sanpaolo è stata nuovamente multata dall'Antitrust e questa volta proprio per le lungaggini imposte ai clienti) dato che tutto è accentrato in Domus che ha visto triplicare il lavoro con lo stesso numero di personale. Non solo: in pratica, i direttori di filiale non hanno alcuna autorità in merito ai mutui dato che tutto dipende dal "centro" Domus. E questi sono gli aspetti negativi. Quelli positivi sono almeno due: il primo, è che Domus, grazie alla vicinanza sul territorio della sua rete, ha stretto collaborazioni con enti locali preziose per collocare mutui anche molto difficili come quelli per giovani senza posto di lavoro fisso. E lo ha fatto proprio partendo dalla regione Piemonte, dove è più forte la presenza del Sanpaolo. Secondo: può contare sul più ampio parco mutui in Italia e ha quindi fatto massicce cartolarizzazioni che hanno liberato liquidità utile al gruppo per dare altri mutui anche in periodo di asfissia del credito. Per questo oggi Intesa Sanpaolo è uno dei gruppi più aggressivi e attivi nel comparto mutui, anche con mutui a tasso fisso vantaggiosi (4,9% per 20 anni) che altre banche non si possono ancora permettere di dare.

---- Il gruppo Banca Monte dei Paschi di Siena ha trascorso l'annus horribilis a integrare piattaforme e organizzazioni dopo l'acquisto di Banca Antonveneta. Quest'ultima aveva già elaborato una propia rete dedicata ai mutui con un listino ampio, che comprendeva anche il mutuo Easy5 su cui aveva fatto campagna nel 2007: un prodotto pensato per giovani e giovani coppie, perchè prevede un periodo di pre-ammortamento molto lungo pari a 5 anni in cui si pagano solo gli interessi. Lo stesso orientamento verso i più giovani e per la prima casa c'è oggi nel listino mutui del gruppo che comprende entrambe le banche. Inoltre, anche Antonventa oggi ha una piattaforma integrata con MPS orientata ai prodotti online dopo il varo di Infinita, nel 2009. Oggi i mutui proposti da Antonveneta sono gli stessi di quelli di tutte le altre banche del gruppo Monte dei Paschi di Siena e anche la grafica, i servizi, le informazioni, sono identici.

Banca UCB, premiata nel 2008 come migliore banca per i mutui nella III edizione di Of-MigliorMutuo ha cambiato organizzazione e brand. Firma un nuovo carnet di prodotti e servizi come BNP Paribas Personal Finance. E' la prima di una serie di cambiamenti societari e organizzativi che acratterizza il difficile periodo per le banche che sono specializzate in mutui. Nel caso della ex banca UCB, la riorganizzazione porta con sé una rete diretta di 110 commerciali dipendenti, 30 agenti e da un canale internet. Ma soprattutto la banca collabora con agenzie immobiliari, mediatori creditizi, broker, reti di finanziarie immobiliari, banche di credito cooperativo e istituti locali e reti di promotori finanziari. In pratica, le spese commerciali sono suddivise tra professionisti esterni allegerendo i budget della banca. Anche la gamma dei prodotti offerti è stata riformulata, si legge in una nota, "prevedendo nuove soluzioni creditizie che assicurino un avvenire stabile ai clienti nel lungo periodo". Il Mutuo 02 - Il mutuo che ti dà respiro, ad esempio, cerca di risponde alle esigenze familiari, dall’acquisto alla sostituzione, al consolidamento dei debiti fino alla liquidità. In particolare, la gamma offerta comprende diverse soluzioni creditizie, formulate con l’obiettivo di preservare la capacità d’investimento dei clienti.

Banca Woolwich è stata riorganizzata all'interno del gruppo Barclays Bank. L’istituto inglese ha aperto numerose filiali nelle principali città italiane e ha ne ha pianificato il lancio di numerose altre nei prossimi tre anni. La riorganizzazione ha comportato da un lato anche l'abbandono da parte di alcuni manager che avevano di fatto creato Banca Woolwich in Italia. Il problema della Banca, a ridosso della crisi finanziaria e del credit crunch, è che, proprio grazie al massiccio e capillare lavoro fatto nel triennio 2004-2007, era diventata sinonimo di "mutuo" (come recitava anche una sua campagna 2007) e aveva un eccesso di richieste di mutui, proprio quando la banca in UK aveva dato il primo stop alla raccolta. Non solo, il brand non riusciva a fare il cosiddetto cross-selling, cioè vendere con il mutuo anche qualcos'altro, prima di tutto un'assicurazione, ma anche carte di credito revolving, prodotto che il gruppo ha iniziato a proporre già nel 2006, ma con scarso successo. Da qui, la necessità di creare un brand diverso, internazionale forte, quello di Barclays bank, con sito, filiali, rete, personale nuovi. Banca Woolwich opera come specializzata all'interno del gruppo, ma si arriva a chiedere un mutuo, o a surrogarlo attraverso una filiale Barclays Bank dove il direttore cercherà prima di tutto di promuovere i nuovissimi prodotti a iniziare dai conti correnti, dai PCT o meglio oggi da obbligazioni proprie e da altri prodotti finanziari in modo indipendente. Questa riorganizzazione ha creato qualche problema, fra i vecchi correntisti, che si sono sentiti un po' abbandonati da personale che non hanno più trovato e dalla nuova mission della banca, che è diventata più giovanile e anche più aggressiva nel proporre non-solo-il-mutuo.

Mentre le grandi organizzazioni si ristrutturavano, con pesanti disagi per i clienti, le banche popolari e in particolare le Bcc riuscivano a rosicchiare quote di mercato grazie alla possibilità di surrogare il mutuo a costi contenuti o gratuiti, le uniche con una migliore e più semplice gestione del cliente e di conseguenza del rischio.
In fase di rapida evoluzione anche il mercato dei mutui solo online. Bernd Geilen, neo amministratore delegato di Ing Direct ha confermato che il mutuo online ha un mercato “risibile”, in Italia. La crisi, inoltre, sembra privilegiare la banca che sa offrire una assistenza "umana" e quindi le banche multicanale. Mutuionline, il broker che ha fatto del mercato sul web il suo “verbo”, ha dovuto rivedere le stime e anche i propri servizi: il core business della web company quotata in Borsa, è diventato i servizi alla clientela banche. Il broker è stato protagonista di una crisi in Borsa, dov'era entrata nell'estate 2007 a un prezzo di collocamento di 5,6 euro. Nell’ottobre 2008 le azioni quotavano 2,6 euro. Oggi sono intorno a quota 5,2 euro grazie anche a significativi acquisti di azioni proprie.
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