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Prestiti via app e nuovi conti con un selfie. UniCredit inau... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Il futuro dei soldi è sempre più virtuale. Si gestiscono online, si trasmettono con il cellulare grazie alla nuova app Monhey, e si immagazzinano nel cloud. Ecco la rivoluzione digitale di UniCredit, raccontata da Remo Taricani, Responsabile Retail Italia. Che ha svelato in anteprima assoluta a Of-Osservatorio finanziario l’arrivo di un nuovo Internet banking entro fine anno. E ha spiegato come cambieranno le app, l’e-commerce, i mobile payments

Prestiti via app e nuovi conti con un selfie. UniCredit inaugura la banca 3.0 (aggiornato)

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Il conto corrente si sottoscrive con un selfie. Nei negozi gli acquisti si pagano con lo smartphone (grazie alla nuova app Monhey). E per lo shopping online basta l’impronta digitale. Nell’era del digitale anche i soldi diventano virtuali. Passano su Internet, galleggiano nella nuvola informatica e si trasferiscono istantaneamente con il telefonino. E la banca si trasforma, smaterializzandosi, per diventare raggiungibile ovunque, con qualunque dispositivo e in qualsiasi momento. UniCredit, la seconda banca in Italia per capitalizzazione, è pronta a rivoluzionarsi. Portando conti e prestiti sul telefonino, trasferendo le carte di pagamento dai portafogli fisici ai portamonete “virtuali”, e trasformando la succursale online in una filiale a tutti gli effetti. Remo Taricani, Responsabile Retail Italia di UniCredit spiega a Of-Osservatorio finanziario quali sono le novità in arrivo per clienti e non da qui alla fine dell’anno. Svelando, anche, i progetti futuri, il ruolo della consulenza online, e il nuovo modo in cui si gestiranno gli investimenti.

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Of: Aprire il conto con un selfie, pagare nei negozi con l’impronta digitale. UniCredit sta per trasformare radicalmente la sua presenza digitale.
Taricani: È vero. Le nuove tecnologie sono indispensabili, ed è sempre più necessario creare e diffondere servizi specifici adatti a ognuna di esse. Per questo abbiamo presentato novità su tutti i fronti.

Of: Partiamo dalla prima.
Taricani: L’app per lo smartphone, sempre a portata di tasca, e già oggi utilizzata da oltre 1 milione e 400.000 clienti per fare banca in mobilità. Le principali novità riguardano la transazionalità. Stiamo lavorando per rendere mobile il maggior numero di operazioni bancarie possibile, semplificando al contempo l’esecuzione. Per esempio già adesso permettiamo di disporre il pagamento di bollettini postali scattando una fotografia, e abbiamo introdotto il sistema di autenticazione con fingerprint, cioè con il riconoscimento dell’impronta digitale, con il quale portare a termine la transazione. Ma non è solo questo.

Of: Cos’altro permette di fare la nuova app?
Taricani: Il punto è che via mobile non deve essere disponibile solamente l’operatività bancaria pura. Ma lo smartphone deve anche diventare uno strumento commerciale di relazione tra banca e cliente. Permettendo quindi di gestire anche la vendita di prodotti e servizi.

Of: Cioè con il telefono si possono comprare prodotti bancari?
Taricani: Proprio così. Già oggi è possibile diventare clienti, procedendo all’apertura del conto corrente direttamente da mobile e in modo semplificato: il riconoscimento del nuovo cliente avviene attraverso un selfie. E si possono anche attivare piani di ammortamento rateali.

---- Of: In che modo?
Taricani: Immagini di essere in un negozio e di pagare un acquisto con la carta di credito. La somma al commerciante arriva subito, mentre il cliente appena uscito, e senza che nessuno lo sappia, può scegliere di attivare con un solo clic sul display del telefonino il piano per rimborsare la spesa a rate. Si tratta di una sorta di mini-prestito, in pratica, collegato alla carta di credito Flexia. Ma a breve arriveranno anche i finanziamenti veri e propri.

Of: Quindi il prestito si potrà richiedere con il telefonino?
Taricani: Esatto. Dal 7 giugno si potrà richiedere fino a un massimo di 5.000 euro anche via app. Il finanziamento verrà concesso in tempo reale ai nostri clienti che hanno il merito creditizio per poterlo richiedere. E basteranno pochi clic per ottenerne l’immediata erogazione. Il finanziamento mobile inoltre avrà anche un tasso di interesse molto competitivo al 4,90%. E crediamo che potrà essere utilizzato sin da subito da circa alcune centinaia di migliaia di nostri clienti. Anche se il nostro obiettivo è quello di raggiungere 1 milione di clienti.

Of: Oltre all’app di mobile banking cosa bolle in pentola?
Taricani: La seconda novità in arrivo riguarda i pagamenti dal cellulare. Sempre il 7 giugno lanceremo anche una nuova app, Monhey, che racchiuderà tre anime di pagamento. Innanzitutto potrà essere utilizzata per i pagamenti all’interno dei negozi utilizzando la tecnologia senza contatto con HCE. Significa che le informazioni sensibili relative alla carta di pagamento associata saranno immagazzinate nel cloud, quindi online, e non più all’interno della sim card. Operativamente, in pratica, per utilizzarla non servirà cambiare sim o passare a un altro operatore telefonico.

Of: Poi, qual è il secondo sistema di pagamento utilizzabile con Monhey?
Taricani: È quello che permette di pagare via mobile gli acquisti su Internet. Grazie a Masterpass, il wallet digitale di MasterCard, infatti, si potrà procedere al pagamento degli acquisti effettuati in-app utilizzando una password o l’impronta digitale, senza quindi dover inserire ogni volta i dati dello strumento di pagamento. Oppure si potranno concludere operazioni d’acquisto iniziate online, da pc, utilizzando l’app e l’impronta digitale. E poi c’è il P2P…

Of: …Il terzo servizio di pagamento?
Taricani: Il P2P è il trasferimento di denaro istantaneo che si basa sulla tecnologia Jiffy di SIA. Il servizio è già attivo, in realtà, ma verrà inglobato in questa nuova app in modo da consentire al cliente di avere in un unico spazio digitale tutti i metodi virtuali di acquisto a disposizione.

Of: E l’online? A cosa serve oggi nell’era delle app l’home banking?
Taricani: Serve soprattutto per i servizi a valore aggiunto. Abbiamo presentato, per esempio, il nuovo portale di e-commerce, Subito Banca Store Online, che ingloba offerte di brand delle aziende Partner della Banca, a cui abbiamo associato anche un servizio di instant lending, cioè di prestito istantaneo.

---- Of: Come funziona il prestito istantaneo?
Taricani: Online, al momento dell’acquisto si può scegliere per il pagamento di utilizzare uno smart voucher. In pratica è un codice che consente di far partire un piano di rimborso rateale della spesa fatta. Per il momento lo stiamo testando sul nostro portale. Ma è un servizio che, se funziona, pensiamo di vendere anche all’esterno, a portali terzi.

Of: E all’home banking, invece, cosa accadrà?
Taricani: Lo stiamo ridisegnando. E sarà disponibile, dopo un rollout graduale entro la fine dell’anno. Il sito sarà un grande balzo in avanti dal punto di vista della semplificazione.

Of: Cosa ci sarà nella nuova piattaforma online?
Taricani: Per ora non posso ancora svelare molto. Ma posso anticipare che sarà molto più simile a Google, con maschere di ricerca per arrivare immediatamente a ciò che serve. Inoltre, la novità è che tutto lo scambio documentale tra banca e cliente sarà disponibile online. L’home banking quindi diventerà il canale di comunicazione ufficiale, dove confluirà anche tutta la parte contrattualistica.

Of: In questo contesto, quindi, che fine fa la filiale?
Taricani: Resta. Anzi: assume un ruolo sempre più importante. Il fattore chiave è la convergenza, perché la banca online è di fatto un canale aggiuntivo per rafforzare il rapporto tra banca e cliente. Ecco perché le operazioni più elementari, come bonifici, ricariche, pagamenti, non ha più senso che vengano svolte in agenzia, ma si stanno spostando sui canali di gestione fai-da-te. Allo sportello infatti ci si deve recare solo per ottenere consulenza.

Of: Perché la consulenza non si sposta online?
Taricani: In realtà non è proprio così: anche la consulenza converge online. Ma senza dimenticare la filiale e soprattutto il rapporto umano. Di fatto l’online serve solo per amplificare i canali di contatto, ma ritengo che, anche in futuro la relazione umana sia troppo importante, e non si potrà farne a meno.

Of: Dunque voi non prevedete di introdurre uno strumento di robo-advisory?
Taricani: No. Quello che faremo però è un sistema di robot-for-advisory. Che è una cosa ben diversa.

Of: Si spieghi meglio…
Taricani: In pratica ci sarà una piattaforma totalmente automatizzata che avrà la capacità di gestire i big data e di standardizzare il processo di consulenza. E, sulla base di un preciso calcolo, analizzerà il livello di rischio del cliente e sarà in grado di fornire portafogli modello, che serviranno al consulente per proporre e gestire il patrimonio del cliente.

---- Of: Ci state già lavorando?
Taricani: La piattaforma in realtà esiste già ed è Advice. La consulenza sugli investimenti nelle nostre reti non avviene sulla base dell’estro creativo del singolo gestore che propone sempre gli stessi prodotti finanziari. Ma è creata sulla base di questa piattaforma che combina il livello di rischio con tutti i prodotti finanziari che noi offriamo. Inoltre è tarata su vari vincoli che UniCredit pone a priori. Come il vincolo di concentrazione che impedisce appunto di “concentrare” tutti o buona parte degli investimenti del cliente su uno stesso prodotto. Per questa ragione lo scandalo recente delle sottoscrizioni che ha coinvolto alcuni istituti di credito italiani da noi potrà mai verificarsi. Perché dalla piattaforma non uscirà mai un portafoglio così.

Of: Poi, una volta creato il portafoglio cosa avviene?
Taricani: Per il momento questa piattaforma viene utilizzata solo dai nostri gestori, ed è alla base della consulenza finanziaria che forniamo nelle nostre filiali. Ma per progredire in futuro potremo pensare di montarci sopra la multicanalità. In questo modo anche il cliente potrà procedere a questo primo screening automatizzato. Sulla base del quale poi riceverà consulenza professionale e personalizzata. Magari, perché no, anche mediata attraverso il remote banking, con chat, videoconferenze ecc.

Of: Come vede quindi la banca del futuro?
Taricani: Sarà sempre più a 360 gradi. Avendo spostato le operazioni più basilari di transazionalità bancaria online o via mobile c’è più spazio per sperimentare e attivare nuovi servizi sempre più specifici.

Of: Quali nuovi servizi?
Taricani: Innanzitutto una consulenza completa di tutto il patrimonio del cliente: che riguardi non solo gli investimenti ma anche gli immobili, la previdenza fino ad allargare all’ambito della protezione.

Of: Poi, cos’altro cambierà?
Taricani: I big data che le banche possiedono (e sono molti) verranno rielaborati per creare valore per il cliente finale. Ovviamente nel rispetto della privacy. Noi per esempio abbiamo già iniziato a fornire un servizio che si basa proprio sui big data ai commercianti.

Of: In cosa consiste?
Taricani: Sfruttiamo tutti i dati sulle transazioni che vengono effettuate con i lettori di carte di pagamento all’interno del punto vendita, e che vengono mantenute anonime, e forniamo agli esercenti un feedback rielaborando le informazioni di cui siamo in possesso. Questo permette loro di adottare magari specifiche politiche di prezzo, oppure sconti particolari a un particolare cliente.

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