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La finanza non è etica. Solo più prudente OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Ettore Gotti Tedeschi, presidente di Santander Consumer Bank e consigliere per gli affari economico-finanziari ed etici del Ministro per l’Economia, è docente di finanza etica alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. In questa intervista spiega che "Se i fondi etici hanno reso di più è solo perchè i gestori sono stati più accorti".E perchè l'etica in finanza non esiste

La finanza non è etica. Solo più prudente

Ettore Gotti Tedeschi è presidente delle attività italiane di Santander, il primo gruppo bancario iberico e, dal luglio 2008, consigliere per gli affari economico-finanziari ed etici del Ministro per l’Economia, Giulio Tremonti. Editorialista di punta dell'Osservatorio Romano, organo della Santa Sede, è docente di finanza etica alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Proprio in questo Ateneo, il 20 novembre 2008, ricordò che Benedetto XVI aveva previsto la attuale crisi finanziaria in uno scritto del 1985. E dalle pagine dell'Osservatore Romano ha lanciato un grande progetto per superarla: la "Good Bank", la "Buona Banca" che con maxi prestiti agevolati ai paesi più poveri compensi la ricchezza distrutta dalle "Bad Bank", di cui parla in questa intervista esclusiva per OF, soffermandosi sul ruolo della cosiddetta "finanza etica".

OF: Nel periodo della crisi finanziaria, dal luglio del 2007 ad oggi, i fondi etici per ciascuna tipologia di prodotto, sembra abbiano ottenuto i migliori rendimenti. L'etica nella finanza alla fine rende. Cosa ne pensa?
Gotti Tedeschi: Penso che quei gestori sono stati accorti, voglio dire che non hanno fatto meglio degli altri, perchè sono stati "etici", ma solo perché hanno fatto investimenti meno rischiosi, speculativi. Mi dica, qual è il migliore fondo etico nella vostra classifica?

OF: Non premiamo il migliore fondo etico in assoluto, ma il migliore per ciascuna categoria.
Gotti Tedeschi: Mi dica il miglior azionario?

OF: Il Valori responsabili Azionario di Etica SGR.
Gotti Tedeschi: Mi indichi le società in cui investe questo fondo di Etica SGR, ad esempio nel settore energia o in quello della salute...

OF: Leggo l'elenco..
Gotti Tedeschi: Vede, sono tutte società tripla A e titoli difensivi. E' un fondo accorto che investe su società tripla A. Come dico sempre, non esiste un fondo etico, non esiste uno strumento etico. Etico può essere l'uomo, la persona che usa lo strumento. Non la banca o tanto meno il fondo.

OF: Ma se etico è l'uomo e non la banca, questa si può permettere, ad esempio, com'è purtroppo accaduto, di vendere derivati anche a piccoli artigiani o perfino a istituti di Suore?
Gotti Tedeschi: Vediamo. Se il funzionario ha consapevolezza di vendere un prodotto rischioso senza che questo rischio sia percepibile al cliente, senza dubbio non è etico, non so come valutarlo se stupido o disonesto. Ma lei è convinta che i funzionari che hanno venduto “derivati” a piccoli artigiani o a suore, sapessero cosa erano? Sa che io penso che non lo avessero neppure capito? Per la banca il problema è ben diverso, ma c’è una banca che decide di vendere prodotti non ben gestibili e comprensibili o ci sono dirigenti di una banca che ne hanno responsabilità? Guardi, non mi meraviglierei che, cercando bene, si scoprisse che sono stati venduti “derivati etici “ ...

OF: Quindi non esiste un fondo etico, una banca etica?
Gotti Tedeschi: A me sembra che soprattutto negli ultimi mesi "Etica" sia diventata la parola del marketing. A me dispiace sentire quando un ente religioso sostiene che deve investire in un "fondo etico" e non in un altro. E perché lo dovrebbe fare?

OF: Be', perché appunto è più trasparente. Noi partiamo proprio da questo, dai fondi che sono trasparenti e dichiarano in cosa investono. E' la trasparenza il minimo comune denominatore di tutti i fondi che noi di OF analizziamo da un anno e mezzo.
Gotti Tedeschi: Ritengo che sia un mito stilare la classifica della banca o del fondo più etico. Perché automaticamente si esclude dalla ETICITA’ chi non usa questa connotazione. Poi anche perchè possono essere più etiche le banche che non lo dicono. E poi mi spiega come si fa a trovare valori comuni etici di riferimento? Non c'è un "etica" per tutti, c'è quella laica, c'è quella religiosa declinata in ciascuna religione, con etiche diversissime.

OF: Noi di OF con l'Osservatorio Fondi Etici ci limitiamo al piccolo mondo italiano e al minuscolo mondo dei fondi che si dicono etici in Italia, per verificare che lo siano veramente. E partiamo dalla trasparenza, da quello che i gestori ammettono di fare o di non volere fare, ad esempio investire in società che inquinano, che producono armi, che non fanno lavorare i minori e così via. pensa che sia sbagliato fare questo?
Gotti Tedeschi: Ma vede che anche qui ci può essere un equivoco: ad esempio ci sono società come Finmeccanica che sono state scartate come "etiche" perché producono armi. Ma se le armi servono alla polizia? Sono armi per difendere e quindi etiche o no?

OF: Ma come si fa a sapere su cosa investe un fondo se non lo ammette, come si fa a sapere a cosa servono i nostri soldi, quelli dei nostri risparmi, se non possiamo conoscere esattamente dove sono investiti? Etico per noi significa soprattutto questo.
Gotti Tedeschi: Allora è lei che è etica, mi scusi, è lei che fa una cosa buona...

OF: Sì ma lei intanto mi sta demolendo l'Osservatorio...
Gotti Tedeschi: Ma io non voglio demolirlo, anzi vorrei potesse fare di più, vorrei potesse includere nell'elenco anche i fondi che non si connotano come etici, ma che in realtà lo sono. Anche le banche che sono etiche, anche se non lo sbandierano. L'etica non deve diventare una etichetta di moda.

OF: Vorremmo tanto farlo anche noi, solo che è già stato molto faticoso richiedere ai fondi che si dicono etici di fornirci in modo trasparente le informazioni utili per inserirli in una categoria. Ciò che vogliamo è che sia possibile a chiunque in modo semplice e immediato con un clic, in base al proprio personalissimo criterio etico, scegliere i fondi più adatti alle proprie idee. Ma si deve partire dalla trasparenza, altrimenti tutto questo è impossibile.
Gotti Tedeschi: E' proprio questo che si deve fare, mettere in discussione i valori etici e verificare quelli che sono veri valori etici. E' bene vigilare su questi temi e lei fa benissimo a farlo. Le faccio un esempio: c'è l'etica laica e quella religiosa. Fra le laiche che sono relativiste, soggettive, etc… vi sono una decina di etiche. Fra le religiose altrettanto. Quale dà i risultati migliori oggi? Quale etica porta migliori risultati? E’ etico o no investire oggi in una impresa farmaceutica o in un ospedale quando distribuisce la pillola del giorno dopo? E ancora: guardi come ha spaccato la coscienza degli italiani al 50% il caso Eluana. Cos'è etico quindi? L'etica ha valenze politiche, filosofiche e morali, anche culturali. E' in continua e perenne discussione.

OF: Quello che a noi piace è la "responsabilità sociale", come l'esempio statunitense dove ci sono numerose società di gestione, spesso gestite da suore molto brave e competenti, che hanno la capaciità e la forza di andare nei CdA delle aziende a dire loro cosa devono e non devono fare, in termini "etici", altrimenti tolgono l'investimento.
Gotti Tedeschi: La "responsabilità sociale" piace anche a me e vorrei che funzionasse sempre. Le posso assicurare che c'è molta attesa anche nel mondo Cattolico. Mi chiedono quali sono i fondi etici e io rispondo: non esiste uno strumento di per sè etico. Per amore di paradosso le dico questo: è impensabile trovare parametri validi di eticità per tutte le culture. Le ripeto il caso di Eluana in Italia per la sanità. E ancora il caso Finmeccanica. Come vede il dibattito è aperto.

OF: A proposito di questo, lei si è fatto promotore di idea semplice e rivoluzionaria, di una "buona banca" che elargisca prestiti cinquantennali ai paesi poveri per farli diventare i protagonisti di un boom economico a vantaggio loro e di tutti. Un'idea ripresa dal primo Ministro inglese, Gordon Brown, che la porterà in discussione al prossimo incontro del G20, a Londra, il 2 aprile. Non è forse questo un ottimo esempio di etica nel fare banca, dove non si pensa solo al guadagno immediato, ma al bene dell'uomo? Allora è possibile dare un valore morale alla finanza?
Gotti Tedeschi: Ripeto che la finanza è solo uno strumento che può essere utilizzato male com'è accaduto in questi ultimi anni, ma che può essere usato anche per fare del bene. Io sostengo sempre che, in un certo senso, la finanza può fare miracoli. Penso che la "good bank" da me proposta possa finanziare un progetto planetario per la soluzione della crisi e rappresentare la copertura a termine della "bad bank" proposta in questi mesi.

OF: Come accadde nel dopo guerra con il Piano Marshall?
Gotti Tedeschi: Sì, quel Piano in dieci anni fece riprendere e aiutò a far crescere l'Europa fino a produrre un boom economico. Penso che così potrà avvenire, anche se con fasi e processi diversi, per le economie dei paesi più poveri nel mondo che fra venti o trent'anni potrebbero cominciare a ripagare il debito, producendo a loro volta benessere e ricchezza. Così è stato negli ultimi vent'anni in Asia, dove ora ci sono economie che stanno addirittura sostenendo le nostre. La solidarietà paga anche in termini concreti.

OF: Solidarietà è quindi un concetto "etico", buono. Questo potrebbe essere inserito tra i nostri punti di osservazione nel nostro osservatorio insieme agli altri . Il suo progetto di "buona banca", è quindi un progetto che possiamo definire "etico". Ma è anche un progetto che necessita, prima di tutto, di coraggio e di lungimiranza. Voglio dire che esso non produrrà subito i risultati sperati e ci saranno inoltre molti ostacoli e tanto lavoro e fatica. Come si possono convincere a fare questo anche persone non etiche, cioè persone che pretendono solo che il loro denaro renda e renda bene e in fretta? Forse che chi fa finanza volta al bene oggi deve fare anche l'evangelizzatore?
Gotti Tedeschi: L'economia e la finanza sono solo strumenti gestiti dall'uomo, che all'uomo devono essere utili. Loro scopo è, secondo le leggi che le regolano, utilizzare efficacemente le risorse, sviluppare benessere per tutti e ridurre le disuguaglianze. Questa non è morale, non è "etica", è economia.

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