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Gli investimenti buoni portano buoni rendimenti OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

In questa intervista, Alessandra Viscovi, direttore generale di Etica Sgr, spiega perché i fondi etici si sono salvati dalla crisi internazionale, sia sul fronte raccolta che sul piano dei rendimenti. E per quale motivo l’investimento socialmente responsabile è destinato a crescere, anche nel nostro Paese. "Ma prima la finanza deve ammettere le proprie responsabilità e fare un bel repulisti al suo interno"

Gli investimenti buoni portano buoni rendimenti

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I fondi puliti battono la finanza opaca

I buoni propositi contano. Almeno per chi crede che i propri risparmi non debbano finire nelle tasche delle imprese che fabbricano armi, sfruttano il lavoro minorile o causano disastri ambientali. Ma i numeri, a volte, contano di più. Soprattutto in epoche di vacche magre, quando le borse perdono il 50 per cento del proprio valore, come accaduto nel 2008, e i risparmiatori fuggono dai fondi, accettando di accollarsi perdite a doppia cifra pur di approdare su lidi più sicuri. Cosa dicono i numeri della finanza etica? Of lo ha chiesto ad Alessandra Viscovi, Direttore Generale di Etica Sgr, unica società di gestione del risparmio in Italia che propone esclusivamente fondi d’investimento socialmente responsabile.

Of: Qualcuno dice che l’industria dei fondi abbia i mesi contati. Ancora un paio d’anni di magra, e si va tutti a casa…
Viscovi: Il bilancio 2008, appena approvato dal nostro CDA, racconta una storia diversa: l’utile netto è cresciuto del 25% rispetto all’anno precedente.

Of: E la raccolta?
Viscovi: I nostri fondi hanno chiuso il 2008 con un saldo positivo di 3,3 milioni di euro, in netta controtendenza sia rispetto agli altri fondi etici, sia rispetto al mercato nel suo complesso…

Of: A gennaio e febbraio, le cose non sono andate molto bene…
Viscovi: Questo lo dice lei. In due mesi abbiamo raccolto 13 milioni di euro e 400 nuovi clienti.

Of: Vuole dire che la fuga dai fondi ha risparmiato i fondi etici?
Viscovi: Chi compra i nostri fondi è anche mediamente più “fedele”…

Of: Anche quando le cose vanno male?
Viscovi: I nostri investitori sono sicuramente interessati ai rendimenti, ma non sono orientati a un investimento di tipo speculativo. Ragionano in un’ottica di sostenibilità, che ben si coniuga con un’ottica di guadagno nel medio-lungo termine…

Of: Lei parla di guadagno, ma tra chi ha investito nei fondi, sono più numerosi quelli che hanno perso parecchi soldi…
Viscovi: Qui la devo interrompere. Le ricordo che i nostri fondi sono stati tra i migliori lo scorso anno, in termini di performance…

Of: Quanto hanno reso?
Viscovi: Nel 2008, il nostro fondo Monetario ha ottenuto un rendimento netto del 5,21%. Nello stesso arco di tempo, l’obbligazionario misto ha reso il 2,98%.

Of: Qualcuno continua a ripetere che l’investimento socialmente responsabile comporta rinunce in termini di rendimento…
Viscovi: Non è assolutamente vero, e non lo diciamo soltanto noi: i nostri fondi Monetario e Obbligazionario Misto hanno ottenuto i migliori rendimenti della loro categoria, conquistando i prestigiosi Lipper Fund Awards 2009 in termini di performance a tre anni. Il fondo Obbligazionario Misto si è aggiudicato, invece, la “Tripla A” di Milano Finanza per i rendimenti a 1 anno.

Of: C’è chi dice che i vostri fondi hanno reso di più perché sono prudenti più che “etici”…
L’investimento socialmente responsabile è un investimento “paziente”, non ha carattere speculativo e quindi ben si coniuga con la filosofia di guadagno nel medio-lungo termine. I nostri fondi sono socialmente responsabili e, quindi, prudenti.

Of: Comunque, l’azionario e il bilanciato sono andati maluccio…
Viscovi: Il comparto azionario è andato molto male, a livello di sistema. Anche i nostri fondi ne hanno risentito, inevitabilmente. Ma non sul fronte della raccolta.

Of: Neppure il fondo azionario?
Viscovi: Sull’azionario, come sul monetario, abbiamo registrato una raccolta netta positiva. D’altra parte, sbagliano quelli che in questo momento fuggono dai fondi. Con i mercati ai minimi, comincia ad essere il momento propizio per tornare ad investire, magari con un Piano di Accumulo…

Of: Qual è il patrimonio complessivo investito nei vostri fondi?
Viscovi: Alla fine di febbraio eravamo intorno ai 242 milioni di euro, per un totale di circa 11.000 clienti, di cui oltre il 90% sono famiglie o singoli individui.

Of: Siamo ancora lontani dai pesi massimi del risparmio gestito…
Viscovi: Intanto, siamo al terzo posto nel mercato italiano dei fondi etici, dopo Pioneer ed Eurizon, con una quota del 20%. Certo, continuiamo ad essere la prima ed unica società finanziaria in Italia a promuovere esclusivamente fondi comuni di investimento socialmente responsabili…

---- Of: E i cosiddetti investitori istituzionali? È vero che continuano a disertare il tema dell’investimento socialmente responsabile?
Viscovi: A dire il vero, proprio la diversificazione della nostra gamma prodotti, che ha puntato sulla consulenza offerta a investitori istituzionali, a partire dalla Fondazione Cariplo, è stata determinante per una chiusura positiva del risultato operativo.

Of: Lei dice investitori istituzionali e io penso ai fondi pensione…non mi risulta che si siano salvati dai contraccolpi della crisi finanziaria…
Viscovi: Infatti: anche i fondi pensione sono incappati negli hedge fund e nei prodotti strutturati…

Of: Ecco, parliamo dei famosi “titoli tossici” contro cui adesso tutti puntano il dito: è vero che non li avevate in portafoglio?
Viscovi: Nel nostro universo investibile, per regolamento, non sono presenti titoli di imprese del settore finanziario, assicurativo e dell’oil.

Of: Niente titoli Lehman, Bear Stearns…
Viscovi: E’ una scelta precisa che Etica Sgr ha fatto dall’inizio del collocamento e che ci sta premiando in termini di trasparenza del prodotto offerto, stabilità del portafoglio e, come abbiamo detto, ottimi rendimenti.

Of: E lo scandalo Madoff? Anche i fondi etici sono rimasti coinvolti nella maxi-truffa?
Viscovi: No, idem come sopra!

Of: Dopo l’esplosione della crisi, molto si è detto sugli errori della finanza internazionale e sulla pericolosità dei titoli tossici. Secondo Lei, aumenterà il numero dei risparmiatori che cercano un investimento diverso, più trasparente?
Viscovi: Io mi auguro che tutta l’industria del risparmio gestito possa riprendersi rapidamente. Ma prima, è necessario che la finanza ammetta le proprie responsabilità e faccia un bel repulisti al suo interno, partendo dall’innovazione.

Of: L’innovazione però ha portato alla comparsa di prodotti strutturati sempre più complessi, la cui opacità ha contribuito ad alimentare la crisi…
Viscovi: La vera innovazione è rappresentata dall’attenzione ai principi di responsabilità sociale e ambientale. Se anche la finanza tradizionale deciderà di avvalersi di questa lente d’ingrandimento, avrà successo. Anche perché l’interesse verso questa tipologia di investimenti continuerà a crescere, non c’è dubbio.

Of: Lei è da poco tornata da un viaggio negli Stati Uniti. Qual è lo stato di salute dell’investimento socialmente responsabile, oltreoceano?
Viscovi: Negli USA si respira un’aria relativamente tranquilla…

Of: Tranquilla?
Viscovi: Come nel caso dei nostri fondi, gli investitori etici americani erano da tempo fuori dal settore finanziario ed in particolare dai subprime: da anni facevano azionariato attivo verso le società che poi sono risultate essere maggiormente colpite da questa crisi…

Of: Come, per esempio, Lehman Brothers. Negli Stati Uniti, però, l’azionariato attivo è una realtà ben diversa rispetto a quella italiana…
Viscovi: È vero: là gli investitori socialmente responsabili hanno una capacità di coalizione che è molto più avanzata rispetto a quella europea…

Of: E anche i patrimoni investiti “eticamente” non sono paragonabili…
Viscovi: Basti pensare che, negli Stati Uniti, un dollaro ogni nove viene investito secondo criteri di responsabilità socio-ambientale.

Of: E in Italia?
Viscovi: Da noi l’investimento etico riguarda solo mezzo euro ogni 100. C’è ancora molto lavoro da fare.

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