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Vacanze online. L’intervista, Rossi Pujatti (Homelink): “Vac... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

È l’ultima frontiera del viaggiatore raffinato: lo scambio casa. Per soggiornare a costo zero in qualsiasi parte del mondo, spendendo solo i soldi per l’aereo. Of-Osservatorio finanziario intervista Annalisa Rossi Pujatti, responsabile di Homelink Italia dal 1995. Che spiega come funziona l’organizzazione, chi sono i partecipanti e quali sono i requisiti, i rischi ma anche i vantaggi di questa particolare forma di turismo

Vacanze online. L’intervista, Rossi Pujatti (Homelink): “Vacanze intelligenti? Scambiatevi la casa”

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Scambiarsi casa con tutti gli annessi e connessi, dall’automobile agli animali domestici e partire con in tasca solo il biglietto dell’aereo (guarda il video). Non succede solo nei film. Su internet ci sono tantissimi portali in cui incontrare persone disposte a scambiare la propria abitazione, con tanto di foto, descrizione, suggerimenti utili, blog e consigli su esperienze vissute.
Come ad esempio HomeLink.it, l’organizzazione leader nello scambio casa, fondata nel 1953 da due insegnanti di scuola superiore di New York che iniziarono a compilare una lista con i nomi di tutti i colleghi intenzionati a scambiarsi casa durante le vacanze estive. E ora diffusa in circa 70 paesi del mondo.
Of-Osservatorio finanziario ha incontrato Annalisa Rossi Pujatti, responsabile di Homelink Italia dal 1995 e prima esperta in materia con un curriculum di tutto rispetto che, in circa 25 anni cioè dal 1985, vanta oltre 120 scambi un po’ in tutte le parti del mondo. E le ha chiesto come funziona l’organizzazione, chi sono i partecipanti e quali sono i requisiti, i rischi ma anche i vantaggi di questa particolare forma di turismo.

Of: Lo scambio casa, sembra un po’ una cosa da film americano...
Rossi Pujatti: Invece esiste anche in Italia, ed è una realtà solida. Homelink International vanta circa 13mila iscritti provenienti da 70 paesi in tutto il mondo, di cui 800 solo in Italia. E abbiamo sedi dislocate in 27 paesi.

Of: Da che parte si inizia?
Rossi Pujatti: Per prima cosa ci si iscrive al portale, si paga una quota di iscrizione e si inseriscono foto e descrizioni dettagliate dell’abitazione che si intende scambiare. In questo modo viene rilasciato un codice identificativo e una password che consente di accedere al nostro database, che riporta tutte le informazioni relative alle case registrate da parte di tutti gli utenti del mondo.

Of: Quanto costa iscriversi?
Rossi Pujatti: 120 euro l’anno. In più, a scelta, si possono decidere di spendere altri 10 euro per il fondo di garanzia, che rimborsa eventuali (rarissimi) danni e 20 euro di assicurazione. Che però non copre né furti né danni, ma è un numero verde che permette di avere gratuitamente ad esempio un idraulico, un serrandista o un elettricista, qualora occorressero.

Of: Ok, e poi come avviene lo scambio?
Rossi Pujatti: Una volta inserita l’abitazione il più è fatto. Gli utenti si contattano tra di loro, prendono accordi e si scambiano le disponibilità. Una volta concluso lo scambio poi ogni cliente è invitato a lasciare un feedback, cioè una valutazione sulla casa in cui ha abitato, in questo modo anche noi responsabili siamo in grado di fornire informazioni più dettagliate relativamente ad ogni abitazione, rendendo i primi scambi più rassicuranti.

Of: Così si può visitare qualsiasi parte del mondo a costo zero...
Rossi Pujatti: In realtà bisogna ricordare che lo scambio casa non è una vacanza low-cost...

Of: Però non si spende niente...
Rossi Pujatti: Certo, ma non è il lato economico che interessa ai nostri iscritti. Quello che conta per loro è l’aspetto culturale del viaggio.

---- Of: Cioè?
Rossi Pujatti: Gli iscritti alla nostra organizzazione raramente lo fanno solo per il gusto di fare una vacanza gratis. Anzi, quando le motivazioni sono queste generalmente non resistono più di un anno. Ciò che spinge queste persone a viaggiare non è tanto il fatto di risparmiare, quanto piuttosto la voglia di conoscere, vivere e addentrarsi a fondo in nuove culture. Si tratta di veri viaggiatori, che viaggiano spesso e lo fanno per passione, per vedere e sperimentare cose nuove. E non solo per farsi una vacanza.

Of: E chi sono questi viaggiatori?
Rossi Pujatti: Non c’è un profilo specifico. Si va dall’insegnante all’operaio, fino a persone di elevata estrazione sociale, con disponibilità economiche molto consistenti che potrebbero certamente utilizzare senza problemi per pagarsi un hotel a cinque stelle o una vacanza in qualche resort all inclusive.

Of: Dunque considerando quanto sono eterogenei i vostri iscritti si può immaginare che lo siano anche le loro abitazioni...
Rossi Pujatti: In effetti è proprio così! Ci sono persone che scambiano, ad esempio, un appartamento all’ultimo piano di un bel palazzo di Manhattan di fronte a Central Park o una villa su cinque piani del ‘400 con parchi, campi da tennis, piscina e argenteria in bella mostra per le grandi occasioni, con appartamenti di 80 metri quadrati a Genova.

Of: E nessuno si è mai lamentato?
Rossi Pujatti: Assolutamente no! A queste persone interessa vivere il lato umano dello scambio. Quindi, per fare un esempio, non ha importanza se io presto la mia abitazione super lussuosa a New York per un monolocale in provincia di Milano...

Of: Provincia? Pensavo che per partecipare allo scambio fosse necessario possedere un’abitazione in qualche zona turistica...
Rossi Pujatti: Lo pensano in molti, ma non è vero proprio per niente! Le mete dell’home exchange non sono le stesse del turismo di massa. Certo, appena iscritti, come tutti, le preferenze cadono su mete famose, tipo New York, Parigi, Londra, insomma città note in tutto il mondo. Ma dopo un po’ di tempo, quando queste località sono state visitate, l’interesse si sposta su altre destinazioni.

Of: Come ad esempio?
Rossi Pujatti: Van bene tutte, purché siano un po’ meno turistiche. Perché si tratta di viaggiatori nomadi, che usano la casa come punto di appoggio per poi girare e muoversi verso i vari punti di interesse.

Of: Quindi, per fare un esempio, potrebbe andare bene anche una casa a Brescia?
Rossi Pujatti: Ma certo! Da una parta c’è il lago di Garda, e dall’altra Milano. Senza contare che con il treno in poco tempo si possono raggiungere anche mete più distanti ma di sicuro interesse turistico come Roma o Venezia. I nostri iscritti non cercano un hotel o un appartamento in centro a Piazza San Marco. Loro vogliono vedere e visitare sempre posti nuovi: non staranno mai certamente 7 giorni su 7 a Venezia. Non è vero che serve avere una casa a Milano, Venezia o Firenze. Io ho iscritti un po’ in tutte le zone d’Italia che scambiano moltissimo!

---- Of: Qualche esempio?
Rossi Pujatti: Una signora di Villorba, una cittadina in provincia di Treviso, solo l’anno scorso ha concluso 7 scambi con l’Australia. Io, invece, abito a Oderzo, cittadina per niente conosciuta in provincia di Treviso, e nella mia vita finora di scambi ne ho fatti ben 120. Compresi quelli che ho fatto fare ai miei figli per farli studiare all’estero.

Of: In che modo?
Rossi Pujatti: Si tratta di un’altra delle tante possibilità di scambio casa esistenti. Vuol dire che io ospito una famiglia, o presto loro la mia casa, a patto che la famiglia in questione si impegni ad ospitare mio figlio quando si reca all’estero per studio. Ho fatto così quando mio figlio è andato a studiare alla Sorbona.

Of: Ma se qualcuno si iscrive e non viene mai contattato?
Rossi Pujatti: Finora non è mai successo! Anche perché abbiamo la fortuna che l’Italia è una destinazione molto gettonata. E soprattutto abbiamo distanze ristrette. Supponiamo di gettare una matita sulla nostra penisola e di scegliere così a caso un punto qualsiasi. Qualunque cittadina, frazione o paesino esca dalla nostra ricerca casuale ha al massimo nel giro di 10 km qualcosa di bello da vedere.

Of: Però può capitare di scambiarsi casa e di non trovarsi bene...
Rossi Pujatti: Beh certo, questo sì. A volte i reclami capitano, ma in genere sono molto pochi o riguardano cose di scarsa rilevanza.

Of: Come ad esempio?
Rossi Pujatti: È possibile che succeda che un nostro iscritto si lamenti delle condizioni in cui ha trovato la casa dell’ospitante. Perché non ha lasciato abbastanza spazio negli armadi o perché la casa non era sufficientemente pulita. Una volta, ad esempio, è capitato che una famiglia si è recata in Irlanda e al suo arrivo ha trovato la casa molto sporca. Mi hanno contattata subito.

Of: Ecco, e se succedono cose del genere cosa si può fare?
Rossi Pujatti: I responsabili nazionali della nostra organizzazione sono sempre a disposizione per qualsiasi evenienza. Io ad esempio sono rintracciabile 7 giorni su 7, anche nei giorni festivi, dalle 15.30 in avanti. Ma se proprio è un’emergenza possono lasciarmi un messaggio in segreteria e io richiamo.

Of: Ok, ma tornando all’esempio della famiglia in Irlanda, lei dall’Italia cosa può fare per risolvere il loro problema?
Rossi Pujatti: Ho provveduto immediatamente a contattare la responsabile della filiale irlandese che mi ha fornito il numero di una agenzia di pulizia. Così la famiglia ha potuto contattare l’agenzia e il conto finale è stato messo in carico alla famiglia ospitante che non si era premurata di lasciare l’appartamento pulito. Sono comunque cose che capitano molto raramente e certamente non diventano recidive.

Of: Come lo evitate?
Rossi Pujatti: Quando uno dei nostri iscritti riceve un reclamo provvediamo a inviargli una lettera contenente le spiegazioni del perché la famiglia ospitata non si è trovata bene. Se poi sopraggiunge, da parte di altri utenti, un secondo reclamo, allora interviene l’organizzazione e cancelliamo l’utente in questione.

Of: Per avere un’idea, quante volte succede?
Rossi Pujatti: Le dico solo che in 15 anni ci è successo solo 2 volte.

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