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Stare liquidi. Ma aspettando cosa? OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Le borse continuano ad avere un andamento altalenante. Le banche e le società di consulenza americane si preparano al collasso dell’Euro con camion pieni di contanti. Eppure gli addetti ai lavori dicono che bisogna cogliere le buone occasioni di investimento. Of vi spiega cosa aspettarsi dai mercati, dove si potrà investire, e come, nel frattempo, rimanere liquidi guadagnando qualcosa

Stare liquidi. Ma aspettando cosa?

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Bank of America-Merryl Lynch, secondo il New York Times, sta valutando la possibilità di portare ai confini della Grecia camion carichi di denaro contante da mettere a disposizione dei clienti per pagare i dipendenti anche qualora, dopo un eventuale crollo della borsa greca, non ci fossero più soldi a disposizione. JPMorgan Chase, invece, ha già provveduto a creare nuovi conti per alcune big corporate Usa in dracma e in altre valute utilizzate prima dell’Euro.
Le aziende americane attive in Grecia si stanno già preparando all’uscita di Atene. Mentre, dal canto loro, le grandi banche e le società di consulenza, stanno organizzando un ‘piano B’ per salvarsi in caso di collasso della moneta unica. Soprattutto, in caso di ripristino delle varie valute nazionali.

E sebbene da Francoforte arrivino notizie abbastanza confortanti dopo l’intervento di Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, che, almeno a parole, è riuscito un po’ a placare i mercati, tuttavia permane l’incertezza su tutti i fronti. In attesa, soprattutto, di sapere cosa accadrà dopo l'acquisto di bond a maturità ridotta (fino a tre anni) dei Paesi in difficoltà, da parte della BCE.

In uno scenario tanto incerto, la sfiducia nei confronti dei mercati domina anche le strategie di investimento dei piccoli risparmiatori. La soluzione? Per gli esperti è una sola: restare liquidi e aspettare il momento propizio per entrare sul mercato. Vale a dire: meglio tenere i risparmi sotto il materasso, cioè liberi all’interno del suo equivalente finanziario, il conto corrente, in attesa di tempi migliori. In modo da avere i capitali disponibili quando si presenteranno occasioni interessanti.

Verso la liquidità remunerata
Nel frattempo, sono tante le opportunità tra cui scegliere per mantenere i soldi liquidi in attesa che arrivi il momento per tornare a investire. E non necessariamente si tratta di soluzioni infruttifere. Cioè a zero rendimenti, proprio come se si tenessero i capitali nascosti sotto il materasso. Gli istituti di credito, infatti, hanno tutti, chi più e chi meno, prodotti di liquidità ad alta remunerazione a catalogo. Con tassi di interesse che, nella maggior parte dei casi, superano persino il tasso di inflazione. E di norma hanno durate a breve o brevissimo termine.

I conti di deposito (leggi qui) sono i più gettonati in assoluto, offerti da quasi tutti gli istituti sul mercato, tranne da Intesa Sanpaolo che, invece, continua a preferire le più volatili obbligazioni. Si possono scegliere nella duplice versione liberi, cioè senza scadenze temporali prefissate, o vincolati, con rendimenti più alti per chi mantiene il deposito intoccato per tutto il tempo stabilito dal contratto. Ma non sempre consentono di rientrare in possesso dei capitali versati prima della scadenza. A meno che non si sia disposti a versare una penale, rinunciando magari anche alla remunerazione offerta. ---- Anche i PCT (leggi qui), meno in voga in questi ultimi mesi, non sempre permettono l’estinzione anticipata. Ma, in genere, hanno il vantaggio di consentire scadenze più brevi. I certificati di deposito (leggi qui), invece, quasi del tutto simili, anche per tassazione, ai depositi a tempo, di rado permettono di rientrare in possesso delle somme vincolate prima della scadenza. A meno che non si rinunci al rendimento promesso.
Infine, ci sono i conti correnti (leggi qui). Gli unici in grado di garantire somme sempre disponibili. E che, oggi, hanno anche rendimento oltre la media, sempre a termine, in grado di concorrere con gli interessi offerti dai conti di deposito.

L’immobiliare e il finanziario
In tempi di crisi, si sa, gli investimenti vanno bilanciati, i portafogli diversificati e il rischio suddiviso in diversi prodotti. In modo che, se qualcosa va male, non si perda l’intero capitale. Ma in cosa investire? E, soprattutto, quando entrare nel mercato? Quando arriveranno le buone occasioni? E in quale settore?

Nel passato, la risposta si è sempre ricercata nel mattone. Considerato bene rifugio per eccellenza, oltre che investimento privo di rischio. Lo conferma anche una ricerca pubblicata da La Voce.info, che dimostra un eccessivo immobilizzo dei portafogli dei risparmiatori privati. Il cambiamento delle prospettive economiche e le nuove condizioni socio-demografiche, infatti, hanno comportato un aumento dell’incertezza percepita dai risparmiatori. Influenzando, di conseguenza, anche le scelte di portafoglio, che risultano caratterizzate da un eccesso di proprietà immobiliare. Tanto che, nel 2010, il valore delle attività reali, quelle relative appunto all’investimento nel mattone, era pari a circa 1,6 volte l’investimento in attività finanziarie, cioè azioni.

Eppure, oggi, l’immobiliare non rappresenta la scelta giusta. Da un’analisi realizzata dall’Ufficio Studi Tecnocasa a inizio 2012, infatti, è emerso che i tempi medi di vendita delle abitazioni si sono allungati progressivamente nel corso degli ultimi 12 mesi, passando da una media di 168 giorni a gennaio 2011, ai 184 giorni registrati a gennaio 2012. La domanda, in continuo calo, non riesce a far fronte a un eccesso di offerta, e le compravendite perfezionate si riducono di anno in anno, arrivando a far registrare una flessione del 40% e più rispetto al 2006 (leggi qui).

Meglio, quindi, evitare di investire, rimanere liquidi e aspettare, assicurano gli esperti, ancora un paio d’anni. Perché i prezzi delle case, per allora, saranno scesi di un buon 10%, dicono. E anche perché l’eccesso di offerta che si registra oggi, garantirà, in futuro, un ventaglio elevato di possibili scelte.
Anche i mercati azionari, che di questi tempi sono estremamente volatili, nonostante agosto sia andato bene, in futuro potrebbe riservare nuovi spazi di investimento dalle prospettive di crescita più rosee. Soprattutto nel settore azionario italiano e nel comparto dei Titoli di Stato (leggi qui).

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