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Fuga dall’Italia. I giovani/Erasmus, doppie lauree, AIESEC e... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Le adesioni ai programmi Erasmus sono in continuo aumento e le università italiane registrano tra le più alte partecipazioni in Europa. Intanto crescono le facoltà che prevedono il titolo di Doppia Laurea, associate anche ad atenei oltreoceano. Per chi ambisce a un’esperienza formativa fuori dall’Italia, ecco alcune opzioni a disposizione. Dal classico Erasmus, ai piani di formazione e volontariato messi in atto da un network internazionale gestito interamente da studenti universitari

Fuga dall’Italia. I giovani/Erasmus, doppie lauree, AIESEC e altro ancora

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È durante gli anni universitari che si presentano ai ragazzi le maggiori opportunità nell’intraprendere un percorso formativo all’estero, da molti definito come una vera e propria “esperienza di vita”. Sono infatti numerosi i programmi che prevedono questa opzione, messi in atto dall’Unione Europea, da accordi privati o da network internazionali. Ma quali sono le strade a disposizione? Come funzionano? E cosa c’è oltre l’Erasmus?
Ecco cosa occorre sapere.

Erasmus+
Nel 2013, reso noto il rischio concreto di un taglio dei fondi, l’opinione pubblica si mobilitò fermamente a sostegno del programma, spalleggiata anche da personalità di spicco, come Pedro Almodovar o Margherita Hack. Capirne i motivi non è complicato. Erasmus rappresenta infatti il programma europeo di scambi studenteschi di maggior successo, riconosciuto dalla comunità internazionale come strumento di integrazione tra le giovani generazioni.

Un piano che negli ultimi anni ha visto crescere costantemente il numero di partecipanti, anche in Italia, con un incremento di adesioni del 6,1% tra il 2011 e il 2012 e del 6,3% tra il 2012 e il 2013 (dato ancora provvisorio).

Ma come funziona? E come si struttura?
In un momento in cui, in Europa, quasi 6 milioni di giovani sono disoccupati, con punte che sfiorano il 50% in alcuni paesi, è partito lo scorso gennaio Erasmus+, il nuovo programma UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport (incluso per la prima volta), valido fino al 2020, con un plafond a disposizione di 14,7 miliardi di euro e prevedendo, nei prossimi sei anni, il coinvolgimento di oltre 4 milioni di giovani europei. Erasmus+ raggruppa 7 programmi UE già esistenti: Lifelong Learning Programme (Comenius, Erasmus, Leonardo da Vinci, Grundtvig), Gioventù in Azione, Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e la cooperazione bilaterale con i paesi industrializzati, indirizzandosi verso tre attività chiave: la mobilità individuale ai fini dell’apprendimento; la cooperazione per l’innovazione e la riforma delle politiche.

Mobilità per studio e per tirocinio
La mobilità per studio può essere richiesta a partire dal secondo anno di iscrizione, per un periodo compreso tra i 3 e i 12 mesi massimo. Si può scegliere tra uno dei 28 Paesi UE, a cui si aggiungono i 3 dello SEE (Spazio Economico Europeo), ovvero Norvegia, Islanda, Liecthtenstein, un paese candidato (Turchia) e l’ ex Repubblica Jugoslava di Macedonia.

Il contributo comunitario mette a disposizione dello studente una “borsa di mobilità”, differenziata in base al costo della vita nel Paese di destinazione, ma comunque compresa tra i 280 (gruppo 1) e i 230 euro mensili (gruppi 2 e 3). Appartengono al 1° gruppo, le nazioni con il costo della vita più alto, ovvero Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Norvegia, Svezia e Regno Unito; mentre i restanti paesi si distribuiscono tra la fascia 2 e 3, godendo di medesimo contributo economico. ---- Quando lo studente effettua l’iscrizione al bando, ha a disposizione un certo numero di università partner a cui fare domanda. Scegliere non è facile. Ci vuole pazienza e voglia di fare. Fare cosa? “Ci deve essere una buona corrispondenza tra gli esami che si sono scelti o che si devono fare in Italia e quelli che si vorrebbero fare in Erasmus, perché andranno sostituiti” spiega Giulia Rinchetti, giovane giornalista (e lei stessa in partenza per un anno di studi universitari in Germania) che cura le tematiche legate a studenti e neolaureati sul sito Voglioviverecosì.com, il portale aperto da Alessandro Castagna dedicato a chi sogna di trasferirsi all’estero, aggiungendo: “occorre contattare preventivamente le università che più interessano per farsi mandare le liste degli esami e vedere se si possono fare delle sostituzioni intelligenti. E questo richiede tempo. Una volta che si hanno le informazioni necessarie e si è costruito il proprio piano si effettua la domanda, elencando le varie università che si sono scelte e citando per ognuna gli esami selezionati come sostituzioni, in modo da costruire una sorta di lettera motivazionale. La graduatoria si costruirà sulla base della media degli studenti e sulla coerenza delle motivazioni”.

Ma la graduatoria è solo l'inizio. Una volta che si sa in quale università si è stati presi, è necessario compilare il proprio Learning Agreement, un piano di studi in cui si fanno vedere le corrispondenze tra gli esami italiani ed esteri. È una fase che richiede molto tempo: bisogna domandare ai professori se vanno bene le sostituzioni per le loro materie, cercando punti d’incontro in caso di rifiuto. Una volta che il Learning Agreement è stato firmato dai professori in causa e controfirmato dal professore referente per quella destinazione, il grosso è fatto. Adesso bisogna cercarsi un appartamento, notificare il proprio arrivo a Esn (Erasmus Students Network) e iscriversi al programma che provvederà ad affidare allo studente un Buddy (una sorta di tutor). Queste ultime due cose sono facoltative, ma è consigliabile farle: un Buddy è quanto di più utile ci sia, soprattutto se non si parla alla perfezione la lingua del paese in cui ci si reca.

All’estero è inoltre possibile svolgere un’attività di tirocinio (Erasmus Traineeship, ex Placement) presso un’impresa (ma anche un centro di formazione o di ricerca), vale a dire un’azienda del settore pubblico o privato, indipendentemente dalle dimensioni, dallo stato giuridico o dal settore economico di attività. Lo studente può usufruire della borsa di mobilità a partire dal primo anno di iscrizione, mentre la durata del tirocinio non sarà inferiore ai 2 mesi e superiore ai 12. Le destinazioni sono le medesime di quelle della mobilità per studio, ma a cambiare è il contributo mensile che ammonta a 480 euro per gli stati del gruppo 1 e a 430 euro per i gruppi 2 e 3.

La novità 2014 prevede inoltre che anche un neolaureato possa usufruire del programma di tirocinio all’estero, entro un anno dal conseguimento del titolo, a patto che la procedura di candidatura e selezione abbia avuto luogo prima del termine degli studi, con medesime destinazioni e contributi comunitari.
Prima della partenza ogni studente Erasmus deve essere in possesso di un programma di lavoro (Training Agreement) sottoscritto dal beneficiario, dall’Istituto di istruzione superiore di appartenenza e dall’organismo di accoglienza; mentre il periodo del tirocinio deve essere coperto da un contratto di tirocinio sottoscritto dal beneficiario e dall’Istituto di istruzione superiore o consorzio di partenza. ---- Per gli studenti che usufruiscono dei programmi di mobilità sono previsti dei corsi intensivi online di lingua inglese, francese, tedesco, spagnolo e olandese (e italiano). L’iniziativa, che partirà in autunno 2014, prevede la valutazione obbligatoria prima e post mobilità degli studenti che ne usufruiranno, per verificarne i progressi.

Le procedure che precedono l’iscrizione e la preparazione per un Erasmus sono quindi lunghe e richiedono impegno e consapevolezza. “È fondamentale cercare la giusta università” insiste Giulia Rinchetti, “perché non è sempre valida l’equazione Erasmus = divertimento. Se gli esami sono stati scelti male, se l’università in cui ci si reca è disorganizzata o la città e il contesto sono poco stimolanti, il rischio che se ne tragga un’esperienza negativa è molto alto. Ma se tutto viene pianificato con cura e intelligenza, sarà sicuramente un’esperienza di vita”.

Erasmus Mundus
Incluso nell’ampia organizzazione di Erasmus+ compare anche Erasmus Mundus, il programma che offre a studenti di laurea triennale, laurea magistrale, dottorato e post-dottorato, ricercatori e docenti di tutto il mondo, la possibilità di frequentare corsi di master congiunti o dottorati congiunti, realizzati da consorzi di istituzioni di istruzione superiore europee o di paesi terzi (extra UE), oppure di realizzare periodi di mobilità individuale. Lo scopo è quello di arricchire il proprio curriculum professionale e acquistare così competitività sul mercato internazionale. Ognuno di questi percorsi prevede condizioni e modalità differenti.

Ad esempio, i corsi congiunti di master (EMMC) hanno durata di uno o due anni e includono un periodo di mobilità obbligatoria in almeno due Paesi partecipanti. A disposizione degli studenti anche delle borse di studio in grado di coprire i costi di partecipazione al corso (fino a 2.000 euro a semestre), a cui si aggiungono 3.000 euro nel caso di mobilità verso i paesi terzi, più 500 euro mensili per le spese di mantenimento.
L’importo massimo comunque non supera i 23.000 euro, per un corso biennale con mobilità extra-europea, se il contributo ai costi di partecipazione raggiunge il tetto massimo di 2.000 euro a semestre.
Hanno invece una durata triennale i corsi di dottorato congiunti (EMJD), prevedendo periodi di formazione in almeno due Paesi diversi rappresentati all’interno del consorzio. A disposizione dei candidati dottorali europei le fellowship, le borse di ricerca, prevedono la copertura del viaggio, i costi di partecipazione e un’indennità mensile.

Doppia Laurea
Si tratta di un programma congiunto di studio, istituito tra due o più università, dando modo così agli studenti iscritti di frequentare una parte della carriera presso il proprio ateneo e di proseguirla poi presso un istituto partner (dai 2 ai 4 semestri). In questo modo si ottiene un (doppio) titolo di studio più spendile sul mercato del lavoro e riconosciuto in entrambi i Paesi.
La prima università italiana a proporre questo tipo di programma è stata quella di Trento, nel 1997, ma sono oggi numerosi gli atenei che si sono aggiunti. Il Politecnico di Milano può contare, grazie a T.I.M.E. (Top industrial managers for Europe), su una serie di accordi che coinvolgono svariati istituti specializzati nel campo dell’ingegneria; la Luiss di Roma conta tra le università associate la China Foreign Affairs University e la Stanford University, ma anche sedi in Germania, Norvegia, Belgio e Russia. ---- Gli studenti dell’Università Commerciale Luigi Bocconi possono invece contare su 23 diverse università inserite nel programma Double Degree, con 5 novità per l’anno accademico 2015/2016: The University of Melbourne; Cass Business School, Londra; Darla Moore School of Business, USC (Columbia); WU Wirtschaftsuniversitaet Wien, (Vienna); Keio University, Tokyo. L’Università Cattolica del Sacro Cuore prevede questa opportunità per 4 facoltà: Psicologia a Milano (associata con l’Universidad de Sevilla); Scienze Politiche e Sociali a Milano (con la Martin Luther University Halle-Wittenberg); Economia a Piacenza (associata con 7 università, tra cui la Northeastern University di Boston) e Agraria a Cremona (associata con la Wageningen University, nei Paesi Bassi).

Gli studenti dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca possono partecipare al programma Doppia Laurea, nelle facoltà di Economia, Economia del Turismo, Biologia, Geologia, Ottica e Progest, mentre comprende oltre 10 facoltà la Sapienza di Roma, tra architettura, economia, giurisprudenza, ingegneria civile e industriale, ingegneria informatica, informatica e statistica, medicina, psicologia, scienze matematiche, fisiche e naturali, lettere e filosofia, scienze politiche, sociologia, comunicazione, con università partner a Londra, Parigi, Berlino, Mosca, New York e Buenos Aires.

I programmi di Doppia Laurea sono a numero chiuso e gli studenti candidati vengono selezionati in base alla media, ai crediti formativi raggiunti e alle motivazioni accademiche. È quindi necessario scrivere una lettera motivazionale, presentare il proprio curriculum, sostenere un colloquio e fare un esame in lingua.

AIESEC
Gli studenti possono fare un’esperienza all’estero anche con AIESEC, il network internazionale nato nel 1948 (e presente in 124 Paesi nel mondo) gestito interamente da studenti universitari, che propone nello specifico due diversi programmi, includendo vitto e alloggio nel Paese di destinazione.

Move Impact è il piano che permette di svolgere dalle 6 alle 8 settimane di lavoro in progetti esteri, suddiviso in tre aree tematiche: Entrepreneurship, Education e Awareness.

Il primo ramo riguarda settori quali project management, comunicazione, marketing, pubbliche relazioni, finanzia, organizzando tirocini in India, Cina, Polonia, Russia, Brasile e Argentina. Il secondo prevede l’insegnamento, in paesi come Portogallo, Colombia, Egitto, Etiopia e i sopra citati, di una lingua (solitamente italiano, inglese, francese o spagnolo) a bambini e adolescenti. Infine, il terzo ambito tratta di prendere parte a progetti di sensibilizzazione su tematiche di rilevanza mondiale, quali diritti umanitari, HIV e sostenibilità, rimanendo nei paesi sopra citati.

I tre progetti sono rivolti a studenti e neolaureati sotto i 30 anni ed entro i due anni dal conseguimento dell’ultimo titolo accademico (Laurea, Master…). Per partecipare è necessario compilare il modulo online e aspettare di essere contattati per il colloquio conoscitivo. Dalla selezione alla partenza possono passare dalle tre settimane ai due mesi.

Global Talent è invece il progetto che permette a studenti (con il 60% degli esami sostenuti), laureandi e laureati (entro due anni dal conseguimento del titolo) di svolgere un tirocinio all’estero di durata tra i tre e i dodici mesi, presso aziende partner. L’accesso al programma è selettivo: è richiesta un’ottima conoscenza linguistica ed esperienza pratica nel campo nel quale si vuole fare richiesta. Il piano prevede infatti due diversi ambiti, marketing e teaching.
Il primo campo prevede destinazioni come Germania, India, Messico, Cina, Turchia, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca; mentre il secondo include anche Russia, Perù, Colombia, Brasile e Romania (assente l’Ungheria).
Spesso per i progetti si è messi in gruppo con stagisti AIESEC provenienti da varie parti del mondo: l'internazionalizzazione è messa al primo posto, l'esperienza multiculturale è garantita.

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