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SOMMARIO

Cresce del 150% il numero di conti fai da te a zero spese, che oggi rappresentano il 40% del campione. Calano del 27% le spese medie di tenuta conto annuali, da 38 a 27,7 euro. Sale di oltre un punto percentuale il tasso debitore medio. Cresce la commissione di massimo scoperto (41% rispetto al Rapporto 2006) e aumenta (di poco) anche il tasso creditore medio. Ma un quarto dei conti offre ancora una remunerazione pari a zero.

RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008

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Non è vero che i conti correnti sono tutti uguali. Ci sono conti a costo zero (a parte il bollo di 34,20 euro l’anno). E ci sono conti all inclusive che costano oltre 200 euro l’anno (ma offrono anche l’esclusiva carta Black o Platinum). Ci sono conti ad alto rendimento (fino al 6% in promozione, e 4% base), e conti che danno lo zero virgola. Come rileva il VI Rapporto sui Conti Correnti 2008 di Of-Osservatorio finanziario, oggi ogni correntista ha la possibilità di cambiare banca a costo zero.

La buona notizia è che l’offerta di conti online, quelli a zero spese per il correntista che predilige l’operatività via internet, è in crescita. Secondo il Rapporto08 di Of-Osservatorio finanziario, i conti fai da te a canone zero oggi rappresentano il 40% del campione preso in esame, rappresentativo dell’intero sistema bancario italiano e costituito da oltre 40 banche commerciali e popolari, italiane e straniere, piccole e grandi. Era il 16% poco più di un anno fa (ottobre 2006), il 4% a fine 2005. La percentuale di conti “low cost” sale al 47,5% se consideriamo una giacenza media superiore ai 6.000 euro: alcune banche, infatti, ad esempio Banca Mediolanum, BPI e Banca Sai, rendono esenti le spese annuali se la giacenza è superiore ad un certo importo (rispettivamente, 6.000, 3.000 e 1.000 euro). Rispetto al mese di ottobre 2006, l’Osservatorio finanziario registra una crescita del 100% nell’offerta di conti a canone zero.

Il risultato è che nel 2007 il costo medio dei conti correnti è diminuito, a conferma di un trend già registrato da Of nel corso dell’anno precedente. La media delle spese di tenuta conto annuali, all’interno del campione analizzato, è scesa dai 38 euro del novembre 2006 ai 27,7 euro del gennaio 2008 (22,6 euro se si considera una giacenza media superiore ai 6.000 euro). Un dato significativo se si considera che le spese medie di tenuta conto del campione ammontavano a 98,5 euro nel giugno del 2005.

Il merito è soprattutto delle banche che negli ultimi mesi hanno lanciato nuovi conti fai da te a costo zero: tra le altre, Unipol Banca (Conto Evvai), Antonveneta (Conto internet), Banca Popolare di Verona (Conto Specchio Online), BPI (Conto Doppio Zero), Intesa Sanpaolo (Zero Tondo, prima lanciato dal Sanpaolo, poi “assorbito” anche dalla rete Intesa, dopo la fusione), Deutsche Bank (conto Doppio Zero), Banca delle Marche (Base Zero), Banca Popolare di Bari (Zero24), Banca Sara (Conto Elite).

L’entità del fenomeno “conti a zero spese” è tale da poter concludere che, nel 2007 è finalmente nato il mercato dei conti correnti. È vero. Anche prima c’erano le banche, e ce n’erano tante. Anche prima c’erano i conti correnti, tantissimi. Ma, a parte qualche rara eccezione, si assomigliavano tutti: costi di gestione elevati, e remunerazione vicina allo zero.

Cosa è successo nel 2007? Da un lato le ripetute denunce della Commissione Europea, che anche nel Rapporto 2007 sull’integrazione dei mercati finanziari nell’UE, pubblicato a dicembre, denunciava “i conti correnti italiani sono i più cari d’Europa”. Dall’altro lato, il primo pacchetto Bersani, che, eliminando i costi di estinzione del conto, ha avuto il merito innegabile di rendere la chiusura del rapporto con la banca un’opzione praticabile e a costo zero. Infine, l’aumento dell’offerta di conti online da parte delle banche, che anche grazie all’ “effetto Bersani”, hanno iniziato a farsi concorrenza, proponendo offerte più aggressive, a cominciare dall’abbattimento delle spese di tenuta conto.

Ma il boom dei conti fai da te è anche la logica conseguenza di un ragionamento sempre più diffuso: se vale l’equazione “conto online uguale meno costi”, perché pagare di più? I clienti finalmente cominciano a “fidarsi” della banca online, e, soprattutto, ad utilizzarla. Perché hanno scoperto che il conto online non solo costa meno. Molto meno. Ma (in alcuni casi) fa anche guadagnare di più.

Continua

1) RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008 Conti a zero spese: è boom
2) RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008/2 Il Conto fai da te rende di più. Fino al 6% (in promozione)
3) RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008/3 Aprire un conto online senza recarsi allo sportello. Si può? Le prove sul campo di Of-Osservatorio finanziario
4) RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008/4 L’alternativa al conto corrente? Conti di pagamento e carte
5) RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008/5 Banche “buone” e banche “cattive”

a cura di PierEmilio Gadda ed Elisa Vannetti


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