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SOMMARIO

Sul mercato si trovano prodotti che possono sostituire il conto corrente. Le funzionalità sono analoghe a quelle del conto, ma non si paga il bollo e non si può andare in rosso.

RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008/4 L'alternativa al conto corrente? Conti di pagamento e carte

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Lo si odia. Perché costa troppo, rende poco è magari è andato “in rosso”. Ma è inutile negarlo. Se qualcuno ci raccontasse che possiamo fare a meno del conto corrente, non gli crederemmo. C’è lo stipendio, ci sono le bollette, il bollo dell’auto e il canone della tv. Tutto (o quasi) si fa con il conto.

La verità è che da qualche anno le banche stanno sperimentando soluzioni innovative, che permettono di “fare a meno” del conto corrente, mantenendone, al tempo stesso, buona parte dell’operatività.

Pochi giorni fa l’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, intervistato dal Sole 24 ore, ha dato la notizia che ad aprile 2008 l’azienda lancerà Web Bancoposta: si tratta di un conto di pagamento a zero spese e zero interessi che permetterà di pagare i bollettini di conto corrente direttamente via internet. Sarà quindi possibile pagare tasse locali, contravvenzioni, bollettini Mav, Ici e altri tributi locali senza necessariamente recarsi negli uffici postali, al costo di un euro (lo stesso prezzo pagato presso le agenzie del gruppo Poste Italiane).

L’offerta di Web Bancoposta dovrebbe includere anche una carta di pagamento Postamat (tecnologia chip&PIN) e una carta revolving, come anche il servizio di banca diretta via telefono (phone banking).

A dire il vero, quella lanciata da Poste Italiana, non è una novità assoluta. La prima a sperimentare il conto telematico è stata infatti IWbank con IWSmile: un conto di pagamento online, con carta prepagata, collegato ad un conto corrente vero e proprio (anche presso un’altra banca), che permette di effettuare gratuitamente alcune operazioni bancarie (trasferimenti di denaro, domiciliazione utenze, bollettini MAV e RAV, ricarica cellulare…) senza pagare il bollo annuale di 34,20 euro. L’ideale per i giovani che iniziano a lavorare ma vogliono risparmiare qualche decina di euro, “agganciandosi” al conto dei genitori.

Nella stessa direzione si è mossa anche MPS: nei mesi scorsi ha lanciato sul mercato Spider, un servizio “ibrido”, a metà tra il conto corrente e la carta prepagata. Tecnicamente non è un conto corrente. E infatti, anche in questo caso, il titolare è esente dal pagamento del bollo.

Di fatto, però, ha quasi tutte le funzionalità tipiche di un conto corrente tradizionale: accredito dello stipendio, bonifici, versamenti, meno (per il momento) la possibilità di andare in rosso, attraverso lo scoperto di conto. Costa 10 euro, e offre la possibilità di disattivare la carta gratuitamente, quando il cliente non la utilizza, a protezione di eventuali tentativi di frode.

Infine c’è Sella Pay, di Banca Sella: anche in questo caso, si tratta di una carta di credito, attivabile gratuitamente, che permette di effettuare via internet pagamenti e bonifici, liberandosi dalla necessità di avere il conto corrente

Proprio per le caratteristiche di facilità nell’utilizzo e costi ridotti, le carte prepagate continuano a rappresentare una soluzione ideale per chi ha esigenze bancarie di base, per esempio l’accredito dello stipendio, ma non vuole sobbarcarsi i vincoli (e i costi) di un conto corrente, a cominciare dai 34,20 euro di bollo annuale. Su questo tema, Of-Osservatorio finanziario sta realizzando il Primo Rapporto sulle Carte Prepagate in Italia, con l’obiettivo di confrontare i prodotti delle banche italiane ed europee disponibili oggi sul mercato.

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1) RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008 Conti a zero spese: è boom
2) RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008/2 Il Conto fai da te rende di più. Fino al 6% (in promozione)
3) RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008/3 Aprire un conto online senza recarsi allo sportello. Si può? Le prove sul campo di Of-Osservatorio finanziario
4) RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008/4 L’alternativa al conto corrente? Conti di pagamento e carte
5) RAPPORTO CONTI CORRENTI 2008/5 Banche “buone” e banche “cattive”

a cura di PierEmilio Gadda ed Elisa Vannetti


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